La Devotio nella Religione Pagana
Il centocinquantaseiesimo paragrafo de Il Sentiero d'Oro, la Devotio, recita:
156) Fato conduce Proserpina
Proserpina prende gli Esseri Umani per mano portandoli a sedimentarsi con l'Essere Terra piuttosto che disperdere la propria Energia Vitale.
Dal fare, Proserpina, dà e riceve vigore.
Proserpina, detta anche Core o Persefone, è una potenza divina di crescita che abita dentro di noi. Un potere che vive in potenza dentro di noi e che ci spinge a crescere. Un potere che vuole emergere, ma che sembra che non riesca mai ad emergere fuori dal corpo.
Quando Proserpina si affaccia alla coscienza delle persone, alimenta la consapevolezza di essere inadeguate a vivere nel momento presente e le persone percepiscono la necessità di migliorare il loro essere nel mondo. Migliorare la loro abilità; migliorare la loro conoscenza; migliorare la capacità di relazionarsi con gli altri. Si chiama: crescere!
Ed è Proserpina che come un seme alimenta la crescita dentro di noi per poter sbocciare nella primavera della vita.
Ade, Plutone, ci ha rapito.
Ci ha costretto a nascere in questo mondo e in questa forma. Ma questo mondo e questa forma hanno un tempo. Una durata.
E' un punto di vista, più reale per alcuni Esseri Umani che per altri. Eppure è un punto di vista da tener presente.
Rapiti da Ade, o Plutone, siamo nati in questo mondo e in questo mondo agiamo per poter arrivare alla luce nella nostra primavera. E la fanciulla, Core, cresce e ci spinge a crescere con lei. Lei, Proserpina, ci dice: "L'inferno che vivi non dura in eterno, c'è la luce che ti attende. Intanto cresci, modificati, alimenta le tue trasformazioni!".
E' con l'energia emotiva con cui alimentiamo le sensazioni di crescita che alimentiamo Core e Core, a sua volta, alimenta la nostra necessità di diventare più adeguati nel mondo.
C'è sempre una Cerere o una Demetra che attende che Core esca alla luce; c'è sempre un frammento di intuizione che da dentro di noi attende di giungere alla coscienza.
Marghera, 02 aprile 2022
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La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona.
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona.
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.
Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.
I Romani erano costruttori di Ponti
Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi
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