La Devotio nella Religione Pagana
Il centosessantaduesimo paragrafo de Il Sentiero d'Oro, la Devotio, recita:
162) Fato conduce le Strigi
Strigi prendono gli Esseri Umani per mano portandoli a disarmarsi diventando dipendenti da qualche padrone.
Dal fare, le Strigi, ricevono vigore.
Le Strigi sono divinità della distruzione che abitano dentro di noi e che spingono l'uomo a distruggere il presente in cui vive. Spingono la coscienza dell'uomo a desiderare la distruzione del presente perché solo con la distruzione del presente possono lenire il dolore della difficoltà di vivere dell'uomo.
Divinità terribili che sorgono alla nostra coscienza uccidendo e sbranando ogni iniziativa che vorremmo intraprendere per cambiare le condizioni della nostra esistenza.
Raffigurate come uccelli armati di artigli dal volto di donna, le persone le vedono sorgere dal buio della loro ragione. Una ragione che si è impossessata delle persone e che vuole impedire ogni possibile modificazione del presente in cui quella ragione domina.
Per questo il nuovo, che si presenta alla coscienza dell'individuo, va artigliato, distrutto, negato perché potrebbe mettere in discussione il dominio della ragione sull'uomo.
Dalle Strigi che sorgono dentro di noi ci si difende col bastone della volontà propria del biancospino. Col biancospino l'ipertensione cala, il cuore si calma e l'individuo può osservare i nuovi fenomeni trattenendo le Strigi dentro di sé.
Le Strigi, secondo il mito, aggrediscono i neonati nella culla. Le Strigi aggrediscono il nuovo che si presenta. Lo bullizzano, lo aggrediscono, lo diffamano per impedire alla coscienza di analizzarlo e di usarlo facendolo diventare parte della coscienza stessa.
Le Strigi si impossessano della coscienza delle persone. Queste si ritraggono dalla vita sociale. Si ritirano in sé stesse. Si chiudono in mondi soggettivi dove loro sono signori e padroni. Dove nulla di nuovo può intervenire per contrastare la loro signoria.
Le Strigi si nutrono dell'energia emessa da questa angoscia e, un po' alla volta, svuotano le persone portandole vuote alla morte del loro corpo fisico.
Marghera, 13 aprile 2022
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La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona.
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona.
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.
Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.
I Romani erano costruttori di Ponti
Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi
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