La Devotio nella Religione Pagana
Il sessantesimo paragrafo de Il Sentiero d’Oro, la Devotio, recita:
60) Fato conduce l'Essere E l'Essere è alla presenza di Olo L'Essere impone la propria volontà ad Olo Olo insegna all'Essere come l'esistente sia conseguente alle scelte passate e come le scelte nel presente determinino il futuro. Olo insegna come di ogni scelta se ne possa sempre trovare traccia.
Olo è un Dio potente che emerge dentro di noi portandoci ad osservare il passato che ha generato ciò che siamo. Un passato che tendiamo a guardare con "occhi gloriosi" perché, qualunque cosa sia successo in esso, ha generato ciò che noi simo e le nostre possibilità di futuro.
Il passato che noi immaginiamo non è fatto di uomini che strisciandosi nella polvere hanno risolto le loro contraddizioni nella vita. E' fatto di cavalieri splendenti, di uomini e donne potenti, di eroi che la nostra immaginazione isola dall'insieme di quel passato e rende immaginifico ciò che era ben più banale. La nostra immaginazione non vorrebbe che noi strisciassimo nella polvere per risolvere i problemi dell'esistenza, l'immaginazione è stimolata a desiderare l'arrivo del salvatore con grande potenza dalle nubi. Il desiderio contraddice la realtà e la realtà chiede di limitare il desiderio e di strisciare in quella polvere dell'esistenza per risolvere i problemi.
In questo modo la testa del "gigante" Olo dà il nome al Dio che sorge dentro di noi e che ci ricorda che ci furono tempi diversi dal precedente. Età dell'oro in cui gli uomini erano consapevoli, ma non si sa bene di cosa.
Il Dio Olo ci porta fuori dall'analisi di questo presente dipingendoci un passato immaginario attraverso il quale noi, se usiamo la nostra volontà, possiamo tendere ad un futuro legato ai nostri desideri.
Ma la forza di Olo non ci dice che cosa immaginare. Non ci spinge a cercare il vero. Non discrimina fra ciò che fu e ciò che noi vogliamo che sia stato. Per questo la forza di Olo non ci indica una direzione e per l'uomo e la donna che non hanno capacità critiche, Olo li smarrisce in mondi virtuali prigionieri di un desiderio di fuga da un presente che appare loro doloroso.
Marghera, 11 marzo 2021
Il sentiero d'oro: gli Dèi romani |
La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne. |
Devotio |
Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Membro fondatore della Federazione Pagana Piaz.le Parmesan, 8 30175 Marghera - Venezia Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
I Romani erano costruttori di PontiPonti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi |
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.