La Devotio nella Religione Pagana
Il settantaquattresimo paragrafo de Il Sentiero d’Oro, la Devotio, recita:
74) Fato conduce l'Essere E l'Essere diventa Semo Sanco Semo Sanco insegna all'Essere l'unità perfetta fra la parola e il proprio fare. L'Essere Semo Sanco trasmette quanto i suoi occhi vedono, forse i suoi occhi sono manchevoli, ma la sua parola è esatta. Alla parola seguono i fatti, i fatti precedono la parola, la parola come impegno per il fatto. Essere uno è l'Essere Semo Sanco.
Semo Sanco emerge dentro ad ogni uomo e donna. Il suo emergere consiste nell'armonizzare l'emozione e il desiderio con le parole che, uscendo dalla bocca, giungono alle orecchie di altri uomini. E gli altri uomini comprendono quelle "parole alate" perché sono parole piene di emozioni, intento, desiderio e passione che nascono dalla parte più profonda legata alla vita dell'uomo che quella parole pronuncia.
Le parole per le quali è emerso Semo Sanco sono parole divine. Sono parole che pronunciano sacri giuramenti che nascono da intenti. Intenti desiderati, vissuti, voluti. Sia quando si tratta di un semplice proposito, sia quando ci si impegna nella pubblica amministrazione.
Semo Sanco è un Dio che fa vibrare di emozione l'uomo e la donna che pronunciano quelle parole, le sacre parole, che sollevano il cuore e la speranza di uomini e donne che quelle parole ascoltano.
Il giuramento è davanti a Semo Sanco, ma se Semo Sanco non emerge nelle parole degli uomini, ogni giuramento è vano, privo di contenuti, privo di emozioni, privo di prospettive.
Ma Semo Sanco è anche un guardiano, una furia contro gli spergiuri. E' una furia contro chi promette, ma non mantiene, contro chi afferma suscitando speranze che vanno deluse, contro chi suscita aspettative in chi ascolta senza soddisfarle.
Semo Sanco non obbliga gli individui ad impegnarsi o a giurare, ma se lo fai è perché hai scelto di farlo e se hai scelto di farlo hai suscitato aspettative e quelle aspettative vanno soddisfatte perché se non metti in atto azioni adeguate o non fai del tuo meglio, allora Semo Sanco ti volta le spalle e nessuno si impegnerà per quello che tu potresti volere.
Marghera, 09 aprile 2021
Il sentiero d'oro: gli Dèi romani |
La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne. |
Devotio |
Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Membro fondatore della Federazione Pagana Piaz.le Parmesan, 8 30175 Marghera - Venezia Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
I Romani erano costruttori di PontiPonti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi |
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.