Le divinità nemiche

Teologia della Religione Pagana - settantacinquesima riflessione

Il sentiero d'oro della Religione Romana

di Claudio Simeoni

 

La Devotio nella Religione Pagana

 

Il settantacinquesimo paragrafo de Il Sentiero d’Oro, la Devotio, recita:

75) Fato conduce l'Essere
E l'Essere individua i suoi nemici.

Gli Dèi che emergono dentro di noi ci spingono a vivere e ad impegnarci nella nostra vita. Essi sono la nostra coscienza, la nostra consapevolezza, partecipano alla veicolazione delle nostre emozioni e sono coinvolti nelle nostre azioni.

Quando noi diciamo: "Io sono" è come se elencassimo tutti gli infiniti Dèi che dentro di noi concorrono affinché io possa dire: Io sono".

Per contro noi, spesso inconsapevolmente, percepiamo ciò che gli Dèi, che emergono dentro di noi, ci fanno percepire del mondo. Spesso, specialmente quando siamo inconsapevoli, molti Dèi dirigono la nostra attenzione. Spesso i nostri desideri e i nostri bisogni sono desideri e bisogni degli Dèi che agiscono dentro di noi.

Noi vivisamo in simbiosi con gli Esseri del Mondo e gli Esseri del Mondo, come noi stessi, sono abitati da Dèi.

Non tutti gli Dèi traggono forza dal fatto che noi stessi diventiamo forti o artefici delle nostre scelte. Ci sono Dèi che si nutrono dell'energia di morte e, per farlo, ci spingono a rinunciare all'azione. Ci spingono a sottometterci. Ci spingono a sostituire il desiderio del Potere di Essere col desiderio del Potere di Avere.

La vita può essere paragonata alla guerra di Troia.

Gli Dèi combattono la battaglia e ci chiamano a combattere. Non ci dicono con chi schierarci. Noi stessi decidiamo con chi schierarci, ma qualunque sia la nostra scelta, avremmo sempre degli Dèi al nostro fianco e avremmo sempre degli Dèi che ci sono nemici e ci combatteranno.

Per questo motivo la Devotio individua alcuni nemici degli uomini. I nemici sono coloro che spingono affinché l'uomo sia sconfitto nella propria vita. Spingono affinché l'uomo non si prenda nelle proprie mani il proprio destino. Spingono affinché l'uomo sia sottomesso, pauroso e rinunciatario.

Sono gli Dèi nemici della volontà dell'uomo. Temono la volontà dell'uomo, la sua sensibilità, la sua percezione, il ruolo che i bisogni e i desideri hanno nella sua vita. Sono i nemici delle emozioni dell'uomo devono impedirgli di manifestare le proprie emozioni nel mondo, devono impedirgli di usare la propria volontà, devono convincere l'uomo a rinunciare ai propri bisogni e ai propri desideri affinché l'uomo si rifugi nelle sue fantasticherie, si faccia preda della sua immaginazione separandosi e fuggendo dal mondo e dalle trasformazioni che potrebbe mettere in atto nella sua vita.

Marghera, 09 aprile 2021

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

Devotio

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.