La Devotio nella Religione Pagana
L'ottantacinquesimo paragrafo de Il Sentiero d'Oro, la Devotio, recita:
85) Fato conduce Silvano Silvano prendere gli Esseri Umani per mano; non più solo nemici da distruggere; diventano essi stessi Silvano. Dal fare, Silvano, dà e riceve vigore.
Gli Dèi, che sono il mondo in cui l'uomo è divenuto e che l'uomo abita, mostrano all'uomo alcune condizioni e alcune dinamiche del mondo stesso.
Ricordiamo come la ragione separi l'uomo dal mondo e dalla vita. Attraverso la ragione l'uomo è alienato dall'insieme dei viventi con i quali è divenuto. Li vive come estranei. Solo le sue emozioni mantengono il legame con i viventi, ma la ragione rende silenziose le emozioni del mondo relegando i fenomeni emotivi nel rumore di fondo della vita.
Poi gli Dèi parlano e sussurrano agli Esseri Umani alcune condizioni del mondo per permettere agli Esseri Umani di interpretare il mondo in cui vivono.
Quante storie Silvano racconta agli uomini che hanno dimenticato i loro legami con la natura, con i boschi, con le foreste e le savane.
Silvano racconta del tempo in cui uomini e alberi vivevano in simbiosi.
Racconta di quanto la vita fosse dura e l'uomo scelse di separarsi dalla foresta per poter vivere meglio. Silvano racconta del divenuto dell'uomo, delle sue trasformazioni come soggetto della natura e come gli alberi, i boschi, le foreste siano ancora l'ambiente in cui l'Essere Umano respira.
Per quanto l'uomo tagli gli alberi dei boschi, c'è il sussurro di Silvano che invita gli uomini a piantare altri alberi, a piantare altri semi affinché il futuro non si fermi all'oggi.
Silvano emerge dentro all'uomo e alimenta la sua nostalgia per luoghi bucolici in cui i piedi calpestano erba e le fronde degli alberi trasmettono la nostalgia di un senso della vita dimenticato.
Lusiana, 02 giugno 2021
Il sentiero d'oro: gli Dèi romani |
La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne. |
Devotio |
Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Membro fondatore della Federazione Pagana Piaz.le Parmesan, 8 30175 Marghera - Venezia Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
I Romani erano costruttori di PontiPonti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi |
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.