La Devotio nella Religione Pagana
Il novantaseiesimo paragrafo de Il Sentiero d'Oro, la Devotio, recita:
96) Fato conduce Giunone Giunone prende gli Esseri Umani per mano portandoli di passaggio in passaggio fino a diventare Esseri Luminosi. Dal fare, Giunone, dà e riceve vigore.
Gli Esseri, le coscienze che emergono nella Natura, si sono fatti Giunone.
Pochi Dèi sono in grado di anticipare la coscienza di ogni singolo individuo nato nella Natura, a qualunque specie appartenga. Fra tutti questi Dèi Giunone è la signora che prende gli Esseri della Natura per mano prima ancora che gli Esseri della Natura diventino consapevoli di sé. Giunone soffia volontà a chi si affaccia alla vita prendendo ogni Essere per mano e alimentando tutto quell'immenso che si chiama: Natura. Ci fu un tempo, su una terra giovane, in cui una coscienza smarrita aprì gli occhi della vita in un brodo primordiale in cui altri occhi si aprirono. La sua "necessità d'esistenza" manifestò la sua volontà e in quel momento Cronos vomitò Hera dalle viscere del tempo in cui Hera viveva protetta, senza coscienza e senza tempo (trasformazioni). Giunone, esprimendosi in ogni Essere, rende ogni Essere padrone della propria esistenza permettendo ad ogni Essere di esercitare la propria volontà nelle condizioni nelle quali è nato. L'Essere o gli Esseri che riconobbero loro stessi diversi dal mondo circostante quando diventarono consapevoli in quel "brodo primordiale" dettero vita a Giunone e Giunone, prendendoli per mano, li aiutò a sviluppare la loro "volontà d'esistenza" per consentire a lei stessa di esistere sviluppando la propria "volontà d'esistenza". Questo patto, fra Giunone e ogni singolo Essere vivente, è il contratto che ogni singolo Essere della Natura firma al momento della nascita con Giunone. Il patto di mutuo scambio dove la volontà, esercitata dalla nascita per tutta la vita, diventa espressione dell'intento soggettivo, Eros, nel quale viene manipolata tutta l'energia emotiva. Quando l'individuo muore, Giunone si prende la sua "volontà d'esistenza", si ciba del suo intento e delle passioni del suo vissuto, ma lascia passare oltre la soglia chi ha plasmato il proprio corpo luminoso. Perché Giunone è Genio e Juno il Dio che ogni Essere maschile ed ogni Essere femminile plasmano dentro di sé attraverso le passioni del proprio vissuto. Quel Dio passa oltre la soglia della morte, perché le passioni del suo vissuto lo hanno reso uguale a Giunone e Giunone ha partecipato alle sue azioni. Oltre la soglia c'è Ecate ad attendere, ma questo è un altro discorso. Marghera, 23 luglio 2021
Il sentiero d'oro: gli Dèi romani |
La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne. |
Devotio |
Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Membro fondatore della Federazione Pagana Piaz.le Parmesan, 8 30175 Marghera - Venezia Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
I Romani erano costruttori di PontiPonti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi |
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.