Il vangelo di Tommaso Didimo
ricerca del vero

Neoplatonismo, messianesimo e volontà d'esistenza - Quinta parte

di Claudio Simeoni

Indice Vangelo Tommaso Didimo

Scrive Tommaso Didimo al secondo paragrafo

Gesù disse: "Colui che cerca non desista dal cercare fino a quando non avrà trovato; quando avrà trovato si stupirà. Quando si sarà stupito, si turberà e dominerà su tutto".

Il senso dell'interpretazione è esposto nel terzo paragrafo in cui l'interpretazione avviene come frutto della ricerca individuale. "Colui che cerca non desista dal cercare".

Gesù, come nel Vangelo di Marco, dice una cosa diversa:

16 Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato.

Marco 16, 16

Lasciamo perdere che questa parte del vangelo di Marco è un'aggiunta medioevale perché il vangelo di Marco si concludeva con la morte di Gesù. Sta di fatto che questo principio ideologico è stato aggiunto proprio per legittimare il possesso degli uomini che deve essere ottenuto sottomettendo gli uomini alla fede come verità.

Una fede che non è frutto della ricerca del singolo individuo che esercita la propria volontà e le proprie determinazioni nel mondo, ma è accettazione passiva della violenza subita che viene interiorizzata come fede.

L'uomo non ha più la libertà di cercare e, di conseguenza, di modificarsi nella ricerca, ma ha ottenuto la libertà di sottomettersi, la libertà di farsi schiavo nella fede che accetta una verità come impedimento ad ogni ricerca sia esistenziale che spirituale.

Non adesione alla parola divina, ma al contrario ricerca come costruzione interpretativa degli insegnamenti espressi attraverso la parola. La ricerca è atto di trasformazione soggettiva. La ricerca trasforma il ricercatore. Non è solo un atto di studio scolastico. E' un atto di trasformazione individuale.

Da qui il senso dello stupore della scoperta.

La scoperta stupisce in quanto trasforma il ricercatore.

La scoperta del ricercatore appartiene al mondo che ci circonda. L'oggetto della scoperta ci sta attorno, ma noi lo ignoriamo. Mentre cerchiamo ci trasformiamo e mentre ci trasformiamo vediamo ciò che prima non vedevamo. La nebbia della non conoscenza prende forma. Lo sconosciuto diventa conosciuto. Questo costituisce oggetto di stupore: eravamo immersi nell'infinito e non ce ne rendevamo conto. Questo costituisce turbamento.

L'immensità turba chi si accorge di essere parte dell'immensità mentre prima della ricerca si considerava essere unico e appartato dal tutto. Invece si è parte dell'immenso che ci circonda. Essere parte dell'immenso che ci circonda ci si fa attraversare dall'immensità diventandone parte attraverso lo sviluppo della consapevolezza del proprio essere.

Quando si prende coscienza di essere all'interno di un'immensità, proprio quando l'immensità ci attraversa, allora si può dominare su tutto, ma non perché si possiede il tutto, ma perché si padroneggia l'ambiente in cui si vive.

Perché il tutto ci attraversa in quanto la ricerca ci ha riportato ad essere coscienti e consapevoli dell'esistenza dell'immenso e delle relazioni fra noi e il tutto in cui siamo immersi. Il soggetto che cerca trova l'immensità, ne diventa parte padroneggiando l'immensità.

In questo modo costui non gusterà la morte, ma solo la propria trasformazione.

La necessità dell'individuo di interpretare il mondo in cui vive diventa attività sacra, religiosa.

L'interpretazione si costruisce attraverso la ricerca che porta nell'infinito dei mutamenti: la trasformazione soggettiva che diventa dialogo, fra il soggetto che riconosce sé stesso e gli infiniti soggetti che abitano il mondo in cui agisce.

La Stregoneria aggiunge che è proprio del filosofo meravigliarsi perché meravigliandosi si chiede il perché delle cose e chiedendosi il perché delle cose può continuare a meravigliarsi. Il concetto dello stupore che costruisce è un concetto che non appartiene soltanto a Tommaso Didimo, ma appartiene all'intera filosofia mediterranea di cui i culti misterici rappresentano una elaborazione.

L'individuo che cerca la conoscenza è un concetto estraneo ai vangeli dela chiesa cattolica perché nei vangeli della chiesa cattolica l'individuo è invitato a riconoscere che Gesù è il figlio di Dio e in quanto figlio di Dio egli è la verità alla quale gli uomini si devono sottomettere.

Nei vangeli dei cristiani e della chiesa cattolica, l'uomo si deve annullare nella rivelazione del Dio padrone:

17 Ed ecco una voce dal cielo che disse: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto".

Vangelo di Matteo 3, 17

La verità così rivelata impedisce ogni tipo di ricerca che non sia quelle di trovare il modo migliore per sottomettersi al Dio padrone.

In Stregoneria, deve essere sottolineato, la ricerca non riguarda il trovare quanto è nascosto, ma la ricerca dei mezzi attraverso i quali modificare noi stessi. E' il processo di costruzione soggettiva che svela lo sconosciuto che ci circonda. La costruzione soggettiva è l'arte di penetrazione nello sconosciuto. Svelare lo sconosciuto e costruire lo stupore non è ricerca di quanto non conosco, ma è costruzione dei mezzi soggettivi attraverso i quali svelarlo.

La Stregoneria mette l'accento sui mezzi che l'uomo può usare per svelare il mondo, modificarsi per continuare a svelare ulteriormente il mondo. La Stregoneria non dice come sarà l'uomo una volta che progressivamente l'uomo svelerà il mondo in cui vive. La Stregoneria mette l'accento sulla necessità dello svelamento come attività di trasformazione soggettiva.

La contrapposizione deve essere sottolineata oggi, nel 1998, in quanto il termine ricerca è stato privato del significato che ne dettero i primi filosofi per finire a considerare l'Essere Umano che cerca una verità in quanto oggetto assoluto in sé.

Questo è uno dei grandi equivoci su cui il cristianesimo ha giocato per costruire i suoi campi di sterminio.

Cercare il mezzo con cui costruirci per ampliare la verità soggettiva nella quale siamo immersi significa costruire la libertà soggettiva attraverso la quale affrontare l'oggettività. Se viene costruita dall'individuo la libertà soggettiva come attività della propria esistenza non può esistere una verità rivelata alla quale sottomettere l'Essere Umano. Non è la verità che deve essere cercata, ma è Libertà che deve essere costruita giorno per giorno, azione dopo azione.

Questo è il significato del secondo paragrafo del vangelo di Tommaso Didimo.

La corretta interpretazione è un'interpretazione soggettiva come è soggettiva e personale la ricerca della libertà, dalla verità imposta, di ogni singolo individuo. Non esiste in Tommaso una verità rivelata, ma la rivelazione di mezzi, strumenti e tecniche attraverso le quali l'Essere Umano costruisce sé stesso in relazione all'oggettività in cui vive.

 

NOTA:

Il lavoro di analisi del vangelo di Tomaso Didimo fu terminato nella pubblicazione fotocopiata nel dicembre del 1998.
Il testo pubblicato nel sito federazionepagana.it, vengono qui ripubblicate una volta riviste.
Marghera 22 novembre 2021

 

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Claudio Simeoni

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Ultima formattazione 21 ottobre 2021

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