Il vangelo di Tommaso Didimo
cingersi i fianchi con grande potenza

Neoplatonismo, messianesimo e volontà d'esistenza - Ventiquattresima parte

di Claudio Simeoni

Indice Vangelo Tommaso Didimo

Scrive Giuda Tommaso Didimo nel ventunesimo paragrafo:

Maria domandò a Gesù: "A chi assomigliano i tuoi discepoli?". Egli rispose: "Sono simili a bambini che si intrattengono in un campo che non appartiene loro. Allorché verranno i padroni del campo diranno: "Lasciateci il nostro campo!". Essi (saranno) nudi davanti a loro mentre lasciano e restituiscono il campo. Perciò dico: se il padrone di casa sa' che verrà il ladro, vigilerà prima che venga, e non permetterà che penetri nella casa del suo regno e asporti i suoi beni, ma voi vigilate al cospetto del mondo! Cingetevi i fianchi di grande potenza, affinché i ladri non trovino la strada per giungere fino a voi. Giacché il profitto che aspettate, essi lo troveranno. Ci sia tra voi un uomo giudizioso! Allorché il frutto è maturo, egli viene subito recando in mano la sua falce, (e) lo raccoglie. Chi ha orecchie per intendere, intenda".

Il paragrafo, a prima vista, andrebbe suddiviso in varie parti. Nei vangeli dei cristiani appaiono trattate in vario modo.

Il paragrafo inizia con una domanda di Maria a Gesù sui suoi seguaci. E' una riflessione che non appare nei vangeli dei cristiani che tendono a far apparire gli apostoli di Gesù perfetti se non quando devono mettere in luce la "saggezza" di Gesù. Affermare che gli apostoli di Gesù sono come dei bambini, ignoranti e inconsapevoli, non rientra nella propaganda cristiana.

La contrapposizione iniziale del paragrafo è fra gli apostoli-bambini e i "padroni del campo". I padroni del campo, chi sono? E perché gli apostoli-bambini sono nudi ed impotenti davanti ai padroni che rivendicano la proprietà del campo?

Queste affermazioni sembrano una premessa alla questione della vigna e del possesso della vigna da parte dei "vignaioli" che per impossessarsi della vigna, dopo averla lavorata e seguita per anni, uccidono il figlio del padrone (e non si capisce bene perché non uccidere il padrone stesso) che ne rivendica la proprietà e il controllo. Però i vignaioli appaiono come gli apostoli-bambini, nudi davanti al padrone e costretti a restituire il campo.

Le frasi successive, sono una risposta a Maria o sono una risposta agli apostoli?

Per il Gesù di Tommaso Didimo, il mondo è fatto da un padrone e da ladri. Ladri il cui scopo è quello di sottrarre i beni di quel padrone. E' il motivo che il padrone sa che arriveranno i ladri nella sua casa. E' un modo di vivere e di pensare terribile che appartiene a tutte le dittature e a tutte le monarchie che in ogni momento possono essere detronizzate. Infatti, non è un vivere, è un dominare, un possedere. Un possedere che non significa possedere beni, ma possedere uomini attraverso il possesso di beni la cui sottrazione implica la perdita del possesso degli uomini sotto controllo.

Scrive Luca:

Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate".

Vangelo di Luca 12, 39-40

Scrive Matteo:

Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà.

Matteo 24, 42-44

E nel vangelo di Marco:

In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto poi a quel giorno o a quell'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre.
State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. E' come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare. Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all'improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!".

Vangelo di Marco 13, 30-37

Da queste interpretazioni dei vangeli dei cristiani si evince che il ladro è colui che " Ci sia tra voi un uomo giudizioso! Allorché il frutto è maturo, egli viene subito recando in mano la sua falce, (e) lo raccoglie". Il ladro è il " Figlio dell'uomo" venuto a rubare la vita degli uomini, quel frutto maturo che viene abbattuto a colpi di falce.

Voi non sapete quando il ladro, il "figlio dell'uomo" padrone di uomini, verrà a mietere il suo raccolto di uomini.

Tommaso Didimo inserisce il cingersi dei fianchi con grande potenza ad opera del padrone rispetto ad un nemico esterno, nei vangeli cristiani è il padrone, Dio, il "Figlio dell'uomo" il ladro che arriva a derubare la vita degli uomini che dovrebbero cingersi i fianchi di grande potenza contro di lui.

Infatti, nel vangelo di Luca è scritto: " Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa" e il discorso di Luca prosegue dicendo: " Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate". Dunque, tenersi pronti per l'arrivo del ladro, significa tenersi pronti per l'arrivo del "Figlio dell'uomo" che distruggerà la vostra vita e ruba i vostri beni. Dalla prima alla seconda frase, il soggetto che arriva è il ladro, il delinquente, come definiti nella prima frase e la seconda frase precisa il soggetto che arriva, il "figlio dell'uomo" che viene definito, nella prima frase, come ladro.

Lo stesso vale per il vangelo di Matteo. Il soggetto è sempre lo stesso. " il Signore vostro verrà", come " in quale ora della notte viene il ladro" che conclude con "nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà". L'unico motivo per venire è derubare gli uomini. Da cui si deduce che il Dio dei cristiani e Gesù sono dei ladri.

Nel Vangelo di Marco non solo tutto quanto sopra è confermato, ma Marco sottolinea anche la motivazione dell'azione del ladro e del suo bottino: la distruzione del mondo e della vita degli uomini. Il ladro Gesù non si porterebbe via soltanto beni materiali, ma la vita stessa degli uomini per il proprio sadico diletto. Non ruba il grano accumulato nel granaio, ma ruba direttamente gli uomini che hanno accumulato il grano affinché non possano più accumulare grano alimentare il loro futuro.

Trovatevi pronti, dunque, ad uccidere il "Figlio dell'uomo" affinché il "Figlio dell'uomo" non uccida tutti voi sorprendendovi nel sonno della ragione e costringendovi a vivere per fede e sottomissione rinunciando alla vostra vita e a distruggere quella dei vostri figli.

Marghera, 05 gennaio 2022

 

NOTA:

Il lavoro di analisi del vangelo di Tomaso Didimo fu terminato nella pubblicazione fotocopiata nel dicembre del 1998.
Il testo pubblicato nel sito federazionepagana.it, viene riscritto assumendo un diverso punto di vista in relazione ai vangeli cristiani.
Marghera 30 novembre 2021

 

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Ultima formattazione 21 ottobre 2021

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