Scrive Giuda Tommaso Didimo nel ventiquattresimo paragrafo:
I suoi discepoli dissero: "Istruiscici sul luogo ove tu sei, giacché per noi è necessario che lo cerchiamo". Egli rispose loro: "Chi ha orecchie, intenda. Nell'intimo di un uomo di luce c'è luce e illumina tutto il mondo. Se non illumina, sono tenebre".
Nel vangelo di Tommaso Didimo gli apostoli chiedono a Gesù di indicare loro il "luogo in cui sei" affinché poterlo cercare. Può essere un luogo fisico o un luogo dello spirito o della mente. Sempre di uno spazio si tratta. Anche un'eventuale acquisizione o un'eventuale trasformazione non è vissuta dagli apostoli come una trasformazione soggettiva, ma come il loro presente che si trasferisce in un diverso luogo.
Nel vangelo di Tommaso Didimo, Gesù indica il luogo in loro stessi. E' il loro stessi che ha sede la "luce" ed è, secondo il Gesù di Tommaso Didimo, la loro luce che può illuminare il mondo. Sembra quasi che Gesù dica: "Se non accendete la luce dentro di voi rimanete nelle tenebre. Solo la vostra luce, una volta accesa, può illuminare il mondo".
Stando a questo concetto, si potrebbe dedurre che "ogni donna e ogni uomo hanno in sé la luce per illuminare il mondo" e questo al di là di che cosa voglia dire "illuminare il mondo".
Il "potere dell'illuminazione" è, secondo il vangelo di Tomaso Didimo, un potere posseduto da ogni uomo e da ogni donna.
Il concetto sull'illuminare il mondo di Tommaso Didimo lo troviamo usato nel vangelo di Giovanni usato dai cristiani.
Scrive Giovanni iniziando il suo vangelo:
In principio, c'era colui che è 'la Parola'.
Egli era con Dio, Egli era Dio.
Egli era al principio con Dio.
Per mezzo di lui Dio ha creato ogni cosa.
Senza di lui non ha creato nulla.
Egli era la vita e la vita era luce per gli uomini.
Quella luce risplende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta Dio mandò un uomo: si chiamava Giovanni.
Egli venne come testimone della luce perché tutti gli uomini, ascoltandolo, credessero nella luce.
Non era lui la luce: Giovanni era un testimone della luce.
La luce vera, colui che illumina ogni uomo, stava per venire nel mondo.
Egli era nel mondo, il mondo è stato fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha riconosciuto.
Vangelo di Giovanni 1, 1 - 10
Qui non siamo davanti all'uomo che ha la luce dentro di sé, ma la luce è solo Gesù. Solo Gesù ha la luce. Gesù illumina il mondo e gli uomini si devono sottomettere alla luce. La luce vera.
Nel vangelo di Giovanni c'è l'affermazione secondo cui Gesù è "luce vera", ma l'affermazione è priva di contenuti e motivazioni. Le motivazioni sono che, essendo Gesù con Dio e Dio egli stesso, altro non può essere che "luce vera" in contrapposizione alla "luce falsa" che è quella degli uomini che è "venuto a salvare".
Il meccanismo religioso espresso dal Vangelo di Tommaso Didimo è un meccanismo diverso ed opposto al meccanismo religioso espresso dal Vangelo di Giovanni usato dai cristiani.
Mentre il Vangelo di Tommaso Didimo esprime il meccanismo religioso che dice: "Tutti gli uomini hanno una luce dentro di loro con cui possono illuminare il mondo e, se non lo fanno, hanno tenebre."
Il Vangelo di Giovanni dei cristiani dice: "Dovete credere e sottomettervi a Gesù che è la luce che illumina ogni uomo!"
Il Vangelo di Tommaso Didimo manifesta una libertà dell'uomo in quanto detentore della luce che illumina il mondo; il Vangelo di Giovanni usato dai cristiani manifesta la schiavitù dell'uomo alla luce manifestata da Gesù in quanto Gesù "era con Dio, egli era Dio".
Il concetto di luce che illumina è un concetto comune ad entrambi i vangeli, ma il concetto è usato per strategie teologiche diverse.
Marghera, 21 marzo 2022
NOTA:
Il lavoro di analisi del vangelo di Tomaso Didimo fu terminato nella pubblicazione fotocopiata nel dicembre del 1998.
Il testo pubblicato nel sito federazionepagana.it, viene riscritto assumendo un diverso punto di vista in relazione ai vangeli cristiani.
Marghera 30 novembre 2021
La Religione Pagana e il Male Assoluto
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Ultima formattazione 21 ottobre 2021
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