Scrive Giuda Tommaso Didimo nel quarantesimo paragrafo:
Gesù disse: "Una vite fu piantata da altri che non era mio Padre: giacché non si irrobustì, sarà sradicata e perirà".
In questo passaggio c'è un atto di arroganza. Solo mio padre è in grado di piantare viti. Tutte le altre persone non sono in grado di piantare viti e se le piantano non si irrobustiscono e verranno sradicate e periranno. Ma periranno perché vengono sradicate o vengono sradicate e allora periscono?
Mi ricorda molto la logica dei campi di sterminio dove venivano soppresse le persone con degli handicap fisici. L'handicap, inteso come punizione di Dio per i peccati, consentiva al personale addetto all'assistenza di violentare, torturare, vessare questi "maledetti da Dio".
Come in Tommaso Didimo la frase appare ambigua, così i vangeli cristiani non solo non fuggono dall'ambiguità, ma, al contrario, estendono l'ambiguità usandola per giustificare l'incitazione alla guerra contro i diversi: coloro che "non sono stati piantati dal padre di Gesù".
Leggiamo cosa dice il Vangelo di Matteo:
Poi, riunita la folla, disse loro: "Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l'uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l'uomo!".
Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: "Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?". Ed egli rispose: "Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!".
Pietro allora gli disse: "Spiegaci questa parabola". Ed egli rispose: "Neanche voi siete ancora capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e viene gettato in una fogna? Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende impuro l'uomo. Dal cuore, infatti, provengono propositi malvagi, omicidi, adultèri, impurità, furti, false testimonianze, calunnie. Queste sono le cose che rendono impuro l'uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende impuro l'uomo".
Vangelo di Matteo 15, 10-20
"Io sono il padrone di ciò che pianto e nulla, di ciò che io pianto, può esistere perché io lo sradico!" (anche se in un'altra parte Gesù dice: " Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso" [Matteo 25, 26])
Si tratta della minaccia di morte lanciata da Gesù contro l'umanità che non deve permettersi di vivere se non sottomettendosi alle sue farneticazioni di padrone degli uomini.
Chi ha un diverso sentire religioso deve essere sradicato, annientato, ucciso, sottomesso, violentato. Dove Gesù legittima l'annientamento, l'omicidio, l'uccisione per sradicare ciò che non è stato da lui piantato fra gli uomini.
In Tommaso Didimo c'è una spiegazione: la vigna che non ha piantato mio padre, non si è irrobustita. Pertanto, logica vuole che l'azione di sradicamento della vigna sia legato al fatto che la vigna non è cresciuta. Non si è sviluppata, non si è trasformata. Il passo di Tommaso Didimo, pur suscitando una certa perplessità sul fatto che si annienta ciò che non si sviluppa, ha comunque una sua logica quando questa logica viene ristretta nel lavoro di un contadino che deve trarre profitto dal suo lavoro.
Al contrario, in Matteo il discorso è preciso: sradicamento come guerra di annientamento.
Da annientare, in quel caso, sono i Farisei, quelle "guide cieche" che si contrappongono a quella che Gesù chiama la luce della sua predicazione.
Questo passo di Matteo è stato variamente interpretato nella storia e ha prodotto un infinito numero di disastri e di sofferenze perché il non lavarsi le mani aiutava lo sviluppo di epidemie e di malattie. Gesù voleva far ammalare le persone. Non era forse la sapienza infinita di Dio? E, dunque, partendo da questo punto di vista, sapeva quello che diceva e le conseguenze prodotte nel dirlo.
E' la storia di un uomo che si scontrò con Gesù invitando le persone a lavarsi le mani e salvando numerose vite che Gesù aveva condannato a morte:
Ignác Fulop Semmelweis nacque il 01 luglio 1818 a Buda, oggi Budapest, e fu un medico che cambiò il volto della medicina intuendo che un gesto semplice come lavarsi le mani poteva salvare la vita di molte donne che morivano di sepsi puerperale.
La mortalità infantile a quei tempi era molto alta e a Gesù interessava mantenere la condizione affinché le donne morissero di parto perché questa era la volontà del suo Dio. Era Dio che decideva chi poteva vivere e chi doveva morire. A Gesù (e chi ha scritto di lui) interessava che gli uomini non mettessero in atto azioni che avrebbero potuto, secondo la mentalità di Gesù, interferire nelle scelte e nelle decisioni di Dio. A Roma, in base a questo principio religioso, i cristiani distruggeranno le Terme e la medicina affinché non si interferisca nella volontà di Dio.
Oggi celebriamo Semmelweis come un eroe della conoscenza, ma ci siamo dimenticati di indicare in Gesù l'infamia che ha usato per relegare l'umanità nell'indigenza e nella sofferenza. Quell'ignoranza che Gesù aveva imposto nella struttura emotiva delle persone al punto tale da impedire alle persone di osservare e analizzare la realtà che stava sotto i loro occhi. E quando quella realtà si presentava in maniera forte, allora scatta la violenza, il linciaggio, l'annientamento, la diffamazione, la calunnia, la denigrazione che sono attività proprie di chi segue l'ignoranza dei vangeli.
"Come ti permetti tu Semmelweis di contraddire Gesù? Chi ti credi di essere? Gesù dice: "...il mangiare senza lavarsi le mani non rende impuro l'uomo" e, dunque, assistere le partorienti dopo aver vivisezionato i cadaveri, non rende impuro l'uomo. Semmelweis sei una guida cieca e per impedire che tu guidi qualcuno nella fossa, ti rinchiudiamo in manicomio e ti facciamo ammazzare di botte! Gesù è il sapere, la conoscenza e tu Semmelweis sei un ignorante!"
Cito da internet:
Quando Semmelweis espose ai colleghi i risultati della sperimentazione ottenne una reazione inaspettata. Venne insultato dal mondo accademico e dai colleghi, nonostante l'evidenza statistica, per aver costretto i medici ad una pratica indecorosa, priva di alcun fondamento reale dato che "è ridicolo lavarsi le mani per qualcosa che non si vede" e anche perché le puerpere "venivano chiamate a lasciare questo mondo dal Buon Dio e non per colpa dei medici".
I medici non vollero lavarsi le mani e cambiare il camice nel passare da un reparto all'altro, incuranti che i decessi tra le puerpere tornassero alti e Semmelweis venne privato di una posizione accademica ma non si arrese, ma alla fine cadde in depressione, fu ricoverato in un manicomio dove fu massacrato di botte e le ferite, infettate, lo portarono alla morte.
I cristiani lo hanno linciato perché Semmelweis era una vigna che non era stata piantata da Gesù o da suo padre.
I soggetti che Gesù indica al linciaggio sono i farisei. Per Gesù i farisei devono essere ammazzati perché sono una "vigna che non ha piantato suo padre" e sono delle "guide cieche".
Nei vangeli non c'è un fatto che venga imputato ai farisei. Ci sono solo incitazioni al linciaggio messe in atto da Gesù. Non c'è una diversa visione dottrinale che Gesù oppone nei vangeli ai farisei, c'è solo l'aggressione alle persone che:
Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e viene gettato in una fogna? Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende impuro l'uomo. Dal cuore, infatti, provengono propositi malvagi, omicidi, adultèri, impurità, furti, false testimonianze, calunnie.
E' la questione fondamentale per la quale il cristianesimo si è sempre trovato in contrasto con la scienza. Il cristianesimo è "parola di verità", non è espressione simbolica di idee estemporanee o che appartengono ad epoche diverse dall'attuale. Gesù ha la necessità di sottomettere gli uomini a sé stesso e, per farlo, giustifica ogni violenza che egli fa agli uomini (come la diffamazione e le ingiurie nei confronti dei farisei) mentre non ammette nessuna forma di ribellione degli uomini alla sua violenza. Esattamente come ogni potere sociale che domina gli uomini incarnato in Gesù che, come figlio del Dio, si arroga il diritto di macellare l'umanità chiamando "malvagio" ogni desiderio dell'uomo di costruire la propria vita.
Da qui il concetto che legittima l'uccisione degli uomini:
"Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata."
Un concetto che fa di Gesù l'assassino di tutti gli assassini. Gli uomini che tentano di costruire la solo esistenza, anche lavandosi le mani, costituiscono ribellione e accettazione di una visione del mondo e della vita che non è stata "piantata dal padre celeste" e che deve, pertanto, essere sradicata.
Ci sono delle diversità fra quanto affermato da Tommaso Didimo e quanto affermato da Matteo. Nel primo caso l'espressione assolutista è più sfumata mentre, nel caso di Matteo, la volontà omicida e stragista di Gesù è ben sottolineata nell'odio che esprime nei confronti dei farisei.
Marghera, 04 dicembre 2022
NOTA: Le brevi citazioni della vita di Semmelweis sono state prelevate in internet.
NOTA:
Il lavoro di analisi del vangelo di Tomaso Didimo fu terminato nella pubblicazione fotocopiata nel dicembre del 1998.
Il testo pubblicato nel sito federazionepagana.it, viene riscritto assumendo un diverso punto di vista in relazione ai vangeli cristiani.
Marghera 30 novembre 2021
La Religione Pagana e il Male Assoluto
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Claudio Simeoni
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Ultima formattazione 21 ottobre 2021
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