Scrive Giuda Tommaso Didimo nel quarantaduesimo paragrafo:
Gesù disse: "Siate transeunti!".
[Significato: Destinato a passare, in quanto soggetto alla legge del divenire, nell'ambito di una considerazione filosofica o di tono serio ed elevato.]
Vivete la vostra vita nella consapevolezza che siete di passaggio nell'esistenza. Il che significa, tradotto in altre parole, "ricordati che devi morire".
Dire "Siate transeunti" senza sostanziare il come, perché e dove, non dice assolutamente niente dal punto di vista della filosofia metafisica o dal punto di vista della teologia.
E' il perché e le condizioni nell'essere transeunti che può rientrare nella filosofia metafisica o nella teologia.
Tutte le donne e gli uomini, razionalmente, sanno che devono morire. Eppure tutti gli uomini e le donne vivono progettando come se fossero eterni perché è vero che il singolo soggetto, nato nella natura, è "destinato" a morire, ma è altrettanto vero che l'insieme dei soggetti che noi chiamiamo società continuano ad esistere anche dopo la nostra morte e noi, a loro, lasciamo in eredità la situazione sociale che abbiamo modificato vivendo.
Esistono modi diversi per pensare sé stessi come transeunti in un mondo "destinato" a passare ed esistono vari soggetti che possono essere definiti transeunti nella realtà in cui vivono. Il Dio dei cristiani è transeunto?
Come i vangeli cristiani articolano questo concetto riempiendolo della loro ideologia? Come pensa l'essere transeunto il cristiano? Quali sono i valori che il cristiano condanna e quali valori promuove?
Scrive Luca nel suo vangelo:
Or uno della folla gli disse: "Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità". Ma Gesù gli rispose: "Uomo, chi mi ha costituito su di voi giudice o spartitore?" Poi disse loro: "State attenti e guardatevi da ogni avarizia; perché non è dall'abbondanza dei beni che uno possiede, che egli ha la sua vita". E disse loro questa parabola:
"La campagna di un uomo ricco fruttò abbondantemente; egli ragionava così, fra sé: "Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?" E disse: "Questo farò: demolirò i miei granai, ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, e dirò all'anima mia: 'Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; riposati, mangia, bevi, divertiti'". Ma Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?" Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio".
Luca 12, 13-21
Luca ci definisce i valori esistenziali del cristiano: o il cristiano promuove sé stesso, separato e al di sopra del mondo, accumulando ricchezze materiali; o il cristiano promuove sé stesso compiacendo Dio.
Ammettiamo l'uomo che ha avuto un grande raccolto. Un non cristiano lo commercia, lo distribuisce, perché è consapevole che, comunque, il prossimo anno avrà un altro raccolto dal suo lavoro. Magari costruisce anche magazzini più grandi per conservare e commerciare il raccolto consapevole che altro lavoro lo attende per arare, seminare e raccogliere nuovamente. Tutto si trasforma continuamente e vivere nella trasformazione significa vivere nei cicli dell'esistenza.
Nel Vangelo di Luca l'uomo è chiuso in sé stesso. Separato dal mondo e dalla società pensa al suo raccolto come il suo tesoro. Un tesoro da immagazzinare, nascondere, e dal quale trarre beneficio solo per sé stesso. L'uomo cristiano dice: "Ho fatto un lavoro, ora posso vivere di rendita!" Del suo raccolto non ne beneficia la società, non ne beneficiano altre persone. Tutto è chiuso in sé e nei suoi possedimenti. Non parla con altre persone, ma parla con la sua "anima", con sé stesso, felice che ora potrà mangiare, bere e godersi la vita. La disperazione del cristiano è legata ai beni materiali e l'uomo in Luca si dispera quando muore perché non sa a chi andranno i suoi beni.
Una persona normale direbbe, li lascio ai miei figli; oppure, ne beneficerà la società. Ma l'uomo cristiano vive in sé stesso, per sé stesso, conchiuso nella sua "anima", e immagina il suo essere transeunti come temporaneità precaria dell'esistenza fisica.
Il mondo sta per finire, dice il cristiano, e tu uomo sei provvisorio.
Essere transeunti nel cristianesimo significa "attendere la fine del mondo". Rinunciare alla ricchezza, al lavoro, al progettare la propria vita sociale perché tutto è temporaneo e tutto sta per finire.
Quello che in Luca era: " questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata", in Matteo diventa: "Perché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo l'opera sua. In verità vi dico che alcuni di coloro che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il Figlio dell'uomo venire nel suo regno".
Scrive Matteo:
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà. Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l'anima sua? O che darà l'uomo in cambio dell'anima sua? Perché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo l'opera sua. In verità vi dico che alcuni di coloro che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il Figlio dell'uomo venire nel suo regno".
Matteo 16, 24-28
Il mondo sta per finire. Siate transeunti perché sta per arrivare la fine del mondo e, con essa, il giorno del giudizio divino. E anche se la fine del mondo non dovesse arrivare, Dio ti può chiamare a sé in qualsiasi momento e, dunque, è inutile che tu faccia progetti per la tua vita e per il tuo futuro. Tu non hai futuro, devi vivere nell'attesa della tua morte e, soprattutto, non devi mettere in atto progetti sociali perché nulla di buono ti può venire dal progettare la tua esistenza.
L'essere transeunti è un modo che hanno i cristiani per disarmare le persone davanti alla società e alla vita. Sono i Pagani che si preoccupano di arare, seminare o provvedere per il futuro. Il cristiano confida nella provvidenza divina e agisce come se la fine del mondo (e la sua morte) fossero imminenti deresponsabilizzando sé stesso davanti alla vita e alla società.
Marghera, 05 dicembre 2022
NOTA:
Il lavoro di analisi del vangelo di Tomaso Didimo fu terminato nella pubblicazione fotocopiata nel dicembre del 1998.
Il testo pubblicato nel sito federazionepagana.it, viene riscritto assumendo un diverso punto di vista in relazione ai vangeli cristiani.
Marghera 30 novembre 2021
La Religione Pagana e il Male Assoluto
Sito di Claudio Simeoni
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Ultima formattazione 21 ottobre 2021
Questo sito non usa cookie. Questo sito non traccia i visitatori. Questo sito non chiede dati personali. Questo sito non tratta denaro.