Scrive Giuda Tommaso Didimo nel cinquantunesimo paragrafo:
I suoi discepoli gli domandarono: "in che giorno arriverà il riposo dei morti, e in che giorno arriverà il nuovo mondo?". Egli rispose: "Quel (riposo) che aspettate è venuto, ma voi non lo avete riconosciuto".
Anche nel Vangelo di Tommaso Didimo troviamo l'attesa per un accadimento come promessa di Gesù.
Si esprime il desiderio di qualche cosa che deve arrivare e che, arrivando, può soddisfare i bisogni veicolati nell'attesa. Questo "sentimento" di attesa, che spesso si trasforma in ansia, è l'elemento psico-emotivo che spinge le persone a fantasticare sia sull'atteso che sugli effetti che l'atteso avrà nelle proprie condizioni esistenziali.
Il desiderio di un accadimento favorevole è una delle pulsioni più diffuse fra le persone nella società. Una pulsione diffusa fra persone che non agiscono per modificare il presente, cioè spostando la pulsione d'attesa sugli effetti prodotti dalla propria attività, ma che vivono passivamente le trasformazioni del presente o parte di esso.
Nel vangelo di Tommaso Didimo Gesù dice "Quel (riposo) che aspettate è venuto, ma voi non lo avete riconosciuto" che fa il pari con:
"Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Mt. 17, 10-13
Il riposo, di cui parla Tommaso Didimo, appare come una sorta di "riposo dell'intelletto", "riposo nella ricerca di verità", dal momento che Gesù si presenta come verità assoluta in quanto figlio del Dio assoluto creatore del mondo. Una verità, Gesù, che non può essere superata e che, pertanto, pone fine ad ogni ricerca.
Per i vangeli cristiani in quanto verità Gesù è inconsistente. Le persone non attendono Gesù in quanto verità, le persone attendono che Gesù modifichi la situazione nella quale vivono con un portento che metta fine al presente e faccia apparire un mondo nuovo, un nuovo presente, in cui essi possono beneficiare di, almeno in parte, del potere assoluto che Gesù millanta.
Su questa pulsione agiscono i vangeli della chiesa cristiana. Mentre in Tommaso Didimo gli adepti di Gesù manifestano l'oggetto della loro attesa, "il riposo dei morti" e l'arrivo del "mondo nuovo", i vangeli cristiani spostano l'attenzione dai desideri delle persone ai desideri di Gesù di essere considerare signore e padrone del mondo.
Nei vangeli cristiani Gesù non parla alle necessità degli uomini, ma esprime l'arroganza con cui descrive il proprio trionfo in opposizione ai desideri degli uomini. Questa operazione consiste nel costringere le persone ad identificarsi nel potere di Gesù, nella distruzione che porta, incuranti se loro stessi sarebbero le vittime macellate da Gesù. Agli uomini, educati nell'ebraismo e nel cristianesimo, piace sempre macellare altri uomini in un delirio di onnipotenza.
E Gesù riempie sé stesso di meraviglia attivando l'immaginazione dell'accadimento che sospende le persone in un perenne stato d'attesa.
Cosa dice che avrebbe fatto Gesù?
Scrive il vangelo di Matteo:
"Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi.Subito dopo la tribolazione di quei giorni,il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce,gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli.Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte. In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre."
Vangelo di Matteo 24, 27-38
Quando si realizzerà tutto questo?
Non in tempi futuri, in tempi lontani, ma fra poco: "non passerà questa generazione...". Al Gesù dei cristiani interessa seminare paura, apprensione, ansia per qualche cosa che accadrà e che lo vedrà trionfare.
Afferra l'attenzione dei presenti che si identificano in Gesù, che arriva sopra le nubi con grande potenza, e non comprendono che i cadaveri, di cui Gesù intende cibarsi, sono loro stessi che, anziché curare il presente in cui vivono, si calano in uno stato d'ansia, in un perenne stato d'attesa, che li danneggia ancora di più nel presente.
Gesù farnetica di "venire come folgore con grande potenza sulle nubi" e questo suo desiderio farneticante deve riempire l'ansia d'attesa dei suoi ascoltatori. Riempiono quella farneticazione immaginando un mondo nuovo che non li opprima per la loro incapacità di usare la loro volontà d'esistenza nella loro quotidianità.
Anche il vangelo di Luca deve alimentare questa paura e questo terrore. Il vangelo di Luca scritto ben dopo il 100 d.c. riprende il ricordo della distruzione di Gerusalemme e lo mette in bocca a Gesù come se fosse una profezia di Gesù con la quale giustificare la costruzione dell'ansia d'attesa fra i suoi adepti.
Scrive Luca nel suo vangelo:
Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in città; saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia.Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti.Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».E disse loro una parabola: «Guardate il fico e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l'estate è vicina. Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Vangelo di Luca 21, 20-33
Per i cristiani non è importante che Gesù abbia mentito. Il figlio del Dio creatore, la verità fatta persona, è un bugiardo che ha ingannato persone commettendo delirio di arroganza.
E i cristiani continuano a rinnovare il delirio di arroganza al fine di stuprare la struttura emotiva degli uomini.
Cosa chiedono gli adepti al Gesù di Tommaso Didimo?
Chiedono il riposo e un "mondo nuovo".
Chi è il riposo per Tommaso Didimo?
Gesù in quanto verità che pone fine ad ogni ricerca di verità.
Cosa offre il Gesù dei cristiani ai suoi adepti?
Sé stesso che macella gli uomini in un delirio di arroganza e in un insieme di promesse distruttive che si realizzano nell'ansia d'attesa il cui fine è rubare la vita di uomini e donne.
Indubbiamente c'è una certa differenza fra l'attesa come prospettata nel vangelo di Tommaso Didimo e l'attesa dell'apocalisse come prospettata da Gesù e desiderata dai cristiani che, proprio per questo, si ritengono in diritto di anticipare l'apocalisse con il massacro di questo o quel popolo.
Marghera, 10 febbraio 2023
NOTA:
Il lavoro di analisi del vangelo di Tomaso Didimo fu terminato nella pubblicazione fotocopiata nel dicembre del 1998.
Il testo pubblicato nel sito federazionepagana.it, viene riscritto assumendo un diverso punto di vista in relazione ai vangeli cristiani.
Marghera 30 novembre 2021
La Religione Pagana e il Male Assoluto
Sito di Claudio Simeoni
Claudio Simeoni
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Ultima formattazione 21 ottobre 2021
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