Sei capace di giocare a calcio?
Dopo che il mare tacque e la terra ridivenne solida, gli arbitri continuarono la loro attesa sul prossimo Dio che sarebbe arrivato a spiegare loro la partita di calcio della filosofia alla quale avevano assistito.
"Chissà se con l'arrivo del prossimo Dio ci troveremmo ad ascoltare nel cosmo profondo" disse Yahweh mentre Fanes annuiva silenzioso.
"Io non ho tempo da perdere" disse Beppi di (o da) Lusiana "non sono eterno e non vivo di verità. Io trasformo e mi trasformo. Se tutto si trasformasse in cielo, io non ho ali per volare e nemmeno corpi eterei per veleggiare fra i venti."
"Un Dio è tale perché trasforma il mondo" proseguì Allahu Akbar "Anche se ora abbiamo assistito alla presenza di Dèi che trasformano sé stessi per trasformare il mondo. Rimane il dubbio: sono quegli Dèi che trasformando sé stessi trasformano il mondo o è il mondo che trasformandosi trasforma gli Dèi? O sono entrambe le cose, per mutua inferenza. Ma se così fosse, non esisterebbe la verità, né la parola del Dio che crea il mondo avrebbe valore perché, anche se lo avesse creato, il mondo si sarebbe trasformato dimostrando come la sua creazione non era perfetta, ma necessitava di trasformazione per poter permanere."
"Eppure" riprese Yahweh "questi Dèi che arrivano non hanno una forma, non possono essere descritti, ma solo ascoltati perché sono voci del mondo e non sono esterni al mondo."
"Dèi senza forma" disse come se stesse pensando ad altro Beppi da (o di) Lusiana "che abitano lo stesso mondo che io zappo il cui potere cresce o diminuisce al crescere e al variare della vita anche delle piante che coltivo. Come se le piante stesse parlassero con voci potenti che non tutti gli uomini sono pronti ad ascoltare. Dèi senza forma che abitano la mia stessa casa, il mio stesso corpo, la mia stessa psiche."
Fra queste riflessioni fu la nebbia che iniziò a parlare.
"Sono la terza di tre sorelle figlie di Forco e Ceto, titani nati da Urano Stellato e Gaia. Le mie sorelle sono la forza della vita e la vastità del mare mentre io sono l'emozione che genera il pensiero e che Atena e Zeus ebbero la necessità di mettere sulle loro insegne perché la ragione senza emozione è solo vuota ripetizione di oggetti immobili in uno spazio immobile."
In questo modo si presentò Medusa.
"Sono emozione che Poseidone volle far sua. Con la forza volle possedermi nel tempio di Atena a cui chiesi aiuto. Come emozione non avevo armi per difendermi dalla forza di Poseidone e Atena, la ragione, disprezzò la mia debolezza e la mia richiesta di aiuto perché il mare aveva bisogna di emozionarsi e la ragione, Atena, voleva dominare l'emozione. Fu così che Atena mi condannò o mi elevò a potenza che lei stessa volle dominare per armare la ragione. Fu così che dal mio capo sorsero i serpenti emotivi capaci di pietrificare ogni ragione che non avesse assunto opportune difese. Perseo assunse le opportune difese e fece sua l'emozione che pietrificava coloro che la facevano emergere dentro di loro. E, l'emozione che ero, divenne ornamento pietrificante capace di emergere dallo scudo di Atena, Zeus e dal loro petto. Io divenni l'emozione che alimenta l'intelligenza progettuale sia nella forma di Atena che nella forma di Zeus."
"L'emozione è la nebbia della vita che sorge nei viventi e che li avvolge perché tutti i viventi sono emozione che abitano un mondo emotivo che attende sempre di esprimersi."
"L'accademia della Crusca ha definito la lingua ufficiale; il suo dizionario rappresenta la norma da cui non ci si può allontanare e la "grammatica" del Buonmattei è una guida infallibile che è necessario seguire. Credete allora che il console dell'Accademia, e in sua assenza il Buonmattei, avrebbero potuto in buona coscienza far tagliare la lingua a tutti i Veneziani e a tutti i Bergamaschi che avessero continuato ad usare il loro dialetto? L'inquisitore mi risponde: "C'è una bella differenza: qui si tratta della salvezza della tua anima. E' per il tuo bene che il direttore dell'inquisizione ordina che ti si arresti in seguito alla deposizione di una sola persona, sia pure infame e già nota alla giustizia; che non ti sia concesso un avvocato per difenderti; che il nome del tuo accusatore non ti sia neppure comunicato; che l'inquisitore ti prometta grazia e poi ti condanni; che ti sottoponga a cinque torture diverse; e che infine tu sia o frustato o messo in galera, o bruciato con tutti gli onori. Lo affermano in modo esplicito il padre Ivonet, il dottor Cuchalon, Zanchinus, Campegius, Roias, Felynus, Gomarus, Diabarus, Gemelinus, e questa pratica non può essere contraddetta"."
Voltaire, Trattato sulla tolleranza, Demetra, 1995, p. 90
"E' per il mio bene che Atena mi ha aggredito" inizia il suo discorso Medusa "dopo che Poseidone mi portò a generare Pegaso e Crisaore, la spada d'oro, che dette origine ad Echidna che con Tifone fu madre di infinite vite. Atena mi aggredì perché io amai, cosa che Atena non fu mai in grado di fare. Proprio perché Atena non fu mai in grado di amare imprigionò il mio volto sulla sua persona. In questo modo anche la sua ragione, fredda e calcolatrice, fu riempita di passione per la vita. La sua intelligenza fu riempita di emozioni e Atena divenne signora delle trasformazioni. Atena volle definire la lingua ufficiale in modo che tutto fosse ordinato. Atena volle che i numeri fossero ordinati, ma la vita è passione, trasformazione, volontà, dolore anche quando gli uomini cercano la felicità ed è felicità anche quando gli uomini affrontano contraddizioni esistenziali che possono mettere fine alla loro vita. Per impossessarsi degli uomini si sono istituiti giudici che come tanti Buonmattei dicono agli uomini che cosa devono pensare e se gli uomini non pensano nel "giusto modo" o nel "giusto ordine" vengono bruciati per "salvare la loro anima". Questi giudici si compiacciono della loro giustizia e si congratulano con sé stessi per il coraggio che hanno dimostrato nell'uccidere e bruciare uomini deboli, fragili e impossibilitati a difendersi da torture e violenze. Hanno macellato i loro corpi per "salvare la loro anima" solo che quegli uomini avevano solo corpi che bruciavano con "la lor anima". Esattamente come voleva fare Atena che, anziché camminarmi a fianco, ha trasformato le emozioni in serpenti sibilanti per poi usarli per nobilitare la ragione di cui lei è manifestazione."
"Quanto più i contadini saranno istruiti (e dai tempi della guerra contro il Giappone essi si istruiscono con una rapidità di cui molti non li supponevano capaci, abituati com'erano a misurare l'istruzione secondo gli anni passati sui banchi di scuola) tanto più saranno, in modo conseguente e deciso, per una rivoluzione democratica integrale, poiché la sovranità del popolo non costituisce per essi, come per la borghesia, una minaccia, ma un vantaggio. La Repubblica Democratica diventerà il loro ideale appena inizieranno a sbarazzarsi del loro monarchismo ingenuo, giacché il monarchismo cosciente della borghesia mediatrice (con la camera alta, ecc.) vuol dire, per i contadini, la stessa servitù, la stessa oppressione, la stessa ignoranza, unicamente coperta da una leggera verniciatura costituzionale all'europea."
V. Lenin, Opere Scelte, Vol. 1, Due Tattiche, Editori Riuniti e Edizioni Progress, 1972, p. 626
"Cosa significa "essere istruiti"?" Si chiede assorta Medusa come persa in pensieri i cui percorsi nessuno sembra saper cogliere "Significa saper collocare il proprio vivere quotidiano nelle dinamiche del mondo, dell'universo. Essere istruiti significa saper cogliere le connessioni fra le cause che concorrono a formare la quotidianità e le cause che agiscono per formare le cause che producono fenomeni che percepiamo nel quotidiano. Per far questo sono necessari almeno due strumenti. Uno consiste nella capacità di trasportare le contraddizioni dal concreto all'astratto. Poterle pensare e individuarne le cause. Per far questo è necessario vivere partecipando al mondo. Il secondo strumento consiste nell'istruzione capace di fornire i mezzi, gli strumenti, per interpretare il mondo. Se ci sono solo gli strumenti (saper leggere, scrivere, calcolare, conoscere le norme giuridiche, le regole sociali, ecc.), si è in possesso del mezzo, ma non del perché quel mezzo è importante. Se l'individuo ha la capacità di vivere, agisce con intento e con passione, è in possesso della percezione di un tipo di realtà, ma non è in grado di descriverla e comunicarla adeguatamente. Non sa leggere, scrivere, calcolare, non conosce le norme giuridiche, ecc. L'individuo percepisce, alimenta dentro di sé la necessità di agire, ma la giustificazione e l'intento per cui agisce rimane instabile, impreciso. Veicola le sue emozioni che sono in relazione col mondo ma non è in grado di indirizzarle verso l'obbiettivo che gli sia razionalmente utile. Per contro, quando quest'individuo prende coscienza della necessità di appropriarsi di strumenti come saper leggere, scrivere, informarsi, inizia a conoscere le norme giuridiche e la relazione che queste hanno con la sua necessità di agire, quest'individuo comprende ciò che a lui conviene e ciò che lo danneggia non solo nel quotidiano, ma nel mondo. Modificare una legge non gli dà da mangiare nell'immediato, ma pone le basi per migliorare le sue condizioni. Conoscere la storia non gli dà da mangiare, ma lo aiuta a comprendere i meccanismi sociali nei quali sta vivendo. Per contro, una persona che ha i mezzi culturali ma non partecipa al mondo, è distaccato dai problemi del suo quotidiano o, peggio, si chiude su sé stessa. Saper leggere, scrivere ecc. sono un semplice esercizio retorico alienato dal proprio vivere quotidiano."
"Quando coloro che non sono privi di mezzi si decidono a mettere a disposizione degli indigenti le proprie sostanze, assistendoli e aiutandoli, già in questa scelta si palesano la compassione, la solidarietà e l'amicizia, nonché il soccorso vicendevole, la concordia cittadina e altri beni che nessuno potrebbe elencare esaustivamente.
Se puoi offrire un dono, non rimandare: ricordati che le circostanze cambiano.
Se vuoi ricevere qualche cosa dagli altri, impara a donare agli indigenti ciò che possiedi; chi non dona agli indigenti, non riceverà alcun dono quando ne avrà bisogno."
Democrito, Raccolta dei frammenti, Interpretazione e commento di Salomon Luria, Bompiani, 2007, p. 757
"Donare conoscenza e consapevolezza e donare le cose" Continua Medusa sempre come se stesse riflettendo in sé stessa e per sé stessa "c'è differenza fra gli individui che sono una società e individui che possiedono o sono posseduti. Se la società è una società di individui, gli individui hanno interesse ad essere forti come insieme e il forte, per essere forte, deve far in modo che i deboli della sua società diventino a loro volta più forti di quanto sono. Se la società è una società in cui vige il possesso e il possesso è una forma ideologica che determina le relazioni fra gli uomini in quel contesto sociale, chi possiede ha interesse che i suoi posseduti siano meno forti di lui perché, qualora fossero più forti di lui, questi potrebbero volerlo detronizzare. In una società che si articola sul possesso dell'uomo sull'uomo, il più forte non dona nulla ai più deboli perché ne teme le rivendicazioni e preferisce usare violenza sulla parte più debole della società al fine di garantire la perpetuazione del suo possesso."
"Per cui, come Scoto e i suoi seguaci dibattono, ogni natura, ad eccezione della prima, che è l'unica ad essere atto puro, possiede aggiunta una determinata potenza in certo modo per sé informe e formabile da altro, la quale è ugualmente disposta nei confronti dei molti e particolari modi di essere non diversamente da come lo è la materia nei confronti delle diverse forme. Perciò come la specie umana e quella equina, così anche qualsiasi specie intellettuale, sia di angeli sia di anime, può differenziarsi in una molteplicità di individui. Il numero di menti al di sotto di una medesima specie contribuisce alla perfezione dell'ordine universale, perché l'ordine perfetto è quello nel quale sono parimenti disposti gli esseri superiori nei confronti di quelli inferiori, e viceversa questi nei confronti di quelli, e gli esseri simili tra loro. Vediamo chiaramente siffatto ordine nelle realtà corporee. Ma se gli esseri incorporei possiedono un ordine più perfetto, allora è giocoforza pensare che anche in essi vi sia un analogo ordine più perfetto, allora è giocoforza pensare che anche in essi vi sia un analogo ordine ossia triplice. Ora, non può esservi alcun ordine fra esseri simili, senza che una grandissima molteplicità di individui venga compresa al di sotto di una medesima specie."
Marsilio Ficino, Teologia platonica, Bompiani, 2011, p. 1527 - 1529
"Tutto è creato, tutto è apparso, nulla è divenuto trasformandosi e nulla è prima, durante, ma solo dopo la trasformazione che viene percepita non come risultato di una trasformazione di un precedente, ma come un'apparizione dal nulla." Riflette come parlando fra sé e sé Medusa "In quest'ottica, la gerarchia c'è! La gerarchia è creata da Dio. C'è un sopra e un sotto. C'è chi comanda e chi obbedisce. Ci sono esseri superiori e esseri inferiori. Non si deve discutere di Dio perché è il superiore che è. Peccato che era più corretto dire che era il superiore che Scoto immaginava che fosse per giustificare sé stesso. Giustificava l'idea che tutto fosse una gerarchia. Oggi appare semplice dire che l'uomo e il cavallo, lo scarafaggio e il pipistrello ecc. hanno una comune origine e rappresentano evoluzione parallele di specie della natura che si sono adattate al loro ambiente. Ma la coscienza era costante anche se veicolata in modo diverso, sia quando c'era il comune progenitore, sia quando si è differenziata esprimendosi in maniera diversa nelle varie specie della Natura. Poi, scoprirono le Americhe e quegli "Esseri inferiori" che le abitavano dovettero essere macellati perché non erano "uomini", secondo i seguaci di Scoto o di Ficino, ma erano "selvaggi" privi di anima perché non avevano conosciuto Gesù. Quando si costruisce un ordine gerarchico per poter esaltare sé stessi ai vertici di quella gerarchia, si è responsabili di tutte le conseguenze che quella scelta induce nella società in cui viviamo. Una società in cui le persone sgomitano per salire su una scala gerarchica che permetta loro di possedere gli uomini e per questo bollano come non-uomini coloro che devono macellare. Scoto non mette in discussione Dio, ma accetta l'ordine gerarchico che, secondo lui, è manifestazione della volontà di Dio."
"Chiaramente per gli uomini non sarà facile rinunciare a soddisfare questa loro tendenza aggressiva; a farlo non si sentono bene. Il vantaggio di una ridotta cerchia civile, che consenta alla pulsione di sfogarsi nell'animosità contro coloro che ne stanno fuori, non è da disprezzare. E' sempre possibile riunire una quantità anche rilevante di persone che si amano tra loro, sempreché ne esistano altre per le manifestazioni di aggressività. Mi sono occupato una volta del fenomeno per cui comunità limitrofe e anche altrimenti vicine fra loro si osteggiano e scherniscono a vicenda, come gli Spagnoli e i Portoghesi, i tedeschi del nord e del sud, gli Inglesi e gli Scozzesi ecc. L'ho chiamato "narcisismo delle piccole differenze", che non contribuisce molto a spiegare la cosa."
Freud, Il disagio della civiltà, Newton, 2010, p. 136
"Gli altri da massacrare, da uccidere in nome di Dio, perché Dio lo vuole e noi siamo il popolo eletto da Dio." Continua Medusa con un velo d'angoscia "Tutti agiscono in nome di Dio quando si sentono forti. Uccidono e massacrano inconsapevoli che quanto stanno facendo è un modello che impongono ad altri che, a loro volta, vivranno per ucciderli e massacrarli in nome di Dio con cui si identificheranno. E' l'idea dell'assolutismo che da un lato chiede socialismo fra i membri di una comunità chiusa e definita (il popolo eletto, la razza ariana, il popolo di Dio) e dall'altro lato usa la ferocia verso un esterno che deve essere debole e pronto a farsi massacrare salvo diventare vittima di altri che massacrano a loro volta. Lo chiamano "nazional-socialismo", ma è solo un'idea con cui legittimare il genocidio. E' un'idea che non appartiene all'uomo, ma è propria del sistema educazionale in cui l'uomo nasce ed è costretto ad adattarsi. L'idea che i popoli vadano macellati e sottomessi ad una volontà è la stessa idea con cui un padre e una madre picchiano il loro figlio affinché obbedisca ed è la stessa idea dei bulli che vessano il compagno più fragile per esercitare la loro "volontà di potenza". L'idea che l'altro da distruggere, il nemico alle porte, è la forza che tiene insieme una comunità, una nazione, uno Stato. In realtà si tratta di un'idea devastante, distruttiva per coloro che la manifestano e la applicano perché il tempo trasforma ogni cosa e ciò che ieri ti favoriva, oggi ti danneggia. Sì, Zeus ha sconfitto padre Cronos, ma padre Cronos è colui che alimenta ogni trasformazione in un presente in continua modificazione. Se oggi i distruttori di popoli appaiono forti ed invincibili, guardatevi dai costruttori di futuro perché sono coloro che continuano a costruire con forza anche quando tutto sembra distrutto o perduto. La motosega è uno strumento che distrugge una foresta. La foresta distrutta costruirà condizioni difficili per l'uomo, ma mentre l'uomo vive le difficoltà, nuovi alberi crescono, persistono, perché la vita tende sempre a costruire un futuro per quante motoseghe continuano a tagliare alberi. L'altro, il nemico, colui che si vuole annientare e distruggere, per quanto lo si distrugge rinasce sempre e se vivi con l'idea di essere minacciato non fai altro che costruire e alimentare la minaccia illudendoti di essere nelle grazie di Dio."
"Che cosa deriva da queste crisi commerciali che si ripetono regolarmente? La grande industria che ha originato, nel suo primo periodo di sviluppo, la libera concorrenza, viene oggi ostacolata dalla stessa libera concorrenza, poiché la concorrenza e l'esercizio individuale della produzione industriale diventano un freno per la grande industria, freno che deve spezzare e spezzerà. E poiché la grande industria, fin quando verrà gestita nel modo attuale, può mantenersi in vita solo con il perturbamento generale che si verifica di sette anni in sette anni, minacciando ogni volta l'intera società, spingendo nella miseria i proletari, non solo, ma rovinando anche un buon numero di borghesi, ne segue che o si deve rinunciare alla grande industria - il che è assolutamente impossibile - o si deve riconoscere la necessità assoluta di una nuova organizzazione sociale, nella quale la produzione sociale non sia più, come oggi, diretta dai proprietari delle fabbriche che si fanno concorrenza reciproca, bensì dalla società intera, in base ad un piano prestabilito e secondo i bisogni della collettività."
Engels, I principi del comunismo, Newton, 1973, p. 37 - 38
"Io, Medusa, respiro." Riprende sommessa il suo discorso Medusa "Un'emozione si veicola nel mondo come un'idea che diventa azione. L'azione modifica il presente e la modificazione cresce, distrugge qualche cosa e costruisce qualcos'altro. Chi vive nella miseria costruita dagli adoratori del Dio assoluto cerca di sopravvivere e nel sopravvivere qualcuno offre loro una possibilità. La possibilità è sempre miseria, ma è una miseria che appare meno dolorosa. E così l'idea si espande e l'azione continua a modificare fintanto che quel "meno doloroso" diventa "troppo doloroso". Se dapprima molti imitano quell'idea e quell'idea da unica diventava multipla, quando quell'idea ha esaurito il proprio spazio di espansione viene travolta da chi, vivendo troppo dolorosamente, vuole modificare le proprie condizioni di vita. E allora, ciò che prima si espandeva ora si contrae mentre nuove e diverse "idee" modificano il presente in cui gli uomini vivono la loro esistenza. Si adattano al presente fintanto che diventa troppo doloroso per sopportare la staticità di quel presente. Le modificazioni della veicolazione di Medusa possono assumere tre direzioni. Una direzione orizzontale nella quale i popoli si riversano in altri popoli, emigrano, viaggiano, si integrano o si disperdono. Una direzione verticale in cui i singoli Stati che governano i popoli cambiano di regime e dominano i popoli in maniera diversa cambiando gli spazi in cui i governati possono agire. Una direzione emotiva in cui cambiano le relazioni fra gli uomini e il modo di pensare e di essere nei confronti del mondo in cui vivono. Comunque sia, sempre il presente verrà distrutto. Sempre il presente si modificherà. In quale direzione? Questo sta agli uomini saperlo. Sta agli uomini analizzare il loro presente e mettere in atto scelte capaci di costruire un diverso presente. Ci fu un tempo in cui il proprietario terriero dominava gli Stati. Ci fu un tempo in cui l'industria manifatturiera dominava gli Stati. Ci fu un tempo in cui la finanza dominava gli Stati. Ci fu un tempo in cui gli Stati ebbero bisogno di controllare l'industria e la finanza. Ci fu un tempo in cui gli uomini presero nelle proprie mani il loro tempo d'esistenza. Eppure ogni tempo si sovrappone e si innesta su ogni altro tempo dove il proprietario terriero è sempre potente nella finanza e nel desiderio dell'uomo di appropriarsi del proprio tempo. La finanza è sempre potente anche quando è controllata dallo Stato e l'industria. Quando cessando di essere padrona della società diventa strumento della società. Nulla è mai più come prima eppure il prima continua a vivere nell'oggi e continua ad agire per costruire un possibile domani. Io respiro, continua Medusa, ma sta agli uomini decidere quale aria io metto nei miei polmoni e quale aria emetto per alimentare le loro idee sul mondo e sulla vita. Domani il presente entrerà in crisi. Molte persone diventeranno misere, altre persone si arricchiranno in quella crisi. Nazioni forti potranno indebolirsi e nazioni deboli potranno migliorare la loro esistenza. Ieri non è uguale ad oggi e l'oggi non è il domani."
"Aristotele, come un principe ottomano, si è dedicato, con pieno successo all'assassinio dei suoi fratelli. Ma il giudizio su Aristotele non è dissimile d quello dei restanti filosofi greci. Le loro opinioni e teorie sono simili agli argomenti di tante rappresentazioni teatrali, che danno tutte un'impressione di realtà anche se alcune sono costruite con maggiore eleganza, altre con più negligenza e volgarità: conservano tutte le caratteristica che è tipica delle favole, di essere più brevi e più comode nelle narrazioni di fatti veri. Nell'esibizione e nella pubblicazione di queste teorie non c'era la possibilità di fermarsi e di porre un termine alle peregrinazioni e agli errori della mente umana. Se le abitudini, i gusti, le tendenze politiche non fossero state avverse a tali novità, anche nella speculazione, molte altre sètte avrebbero senza dubbio fatto la loro comparsa nella filosofia naturale."
Bacone, Scritti filosofici, Sulla scienza operativa, Utet, 2009, p. 378 - 379
"Aristotele e Platone hanno macellato ogni espressione filosofica che si è manifestata nel loro tempo." La voce di Medusa si fa sempre più flebile e sofferente "O, non subito. Entrambi erano invisi ai loro contemporanei. Ma quella temporaneità un po' alla volta si dissolve. Le solenni voci di Epicuro e Democrito vengono zittite. La voce di Carneade e Pirrone viene spenta da Silla. Rimangono solo le voci dei dominatori, gli odiatori degli uomini che dichiarano che gli uomini devono essere sottomessi ad un'autorità che non accoglie critiche o concorrenti. Quelle voci si articolano, si trasformano, passando di bocca in bocca assumono rappresentazioni diverse per articolare il medesimo concetto: gli uomini siano sottomessi all'autorità che ha il diritto di macellare gli uomini a maggior gloria di Dio. Chi parla contro quei concetti viene ucciso, arso sul rogo, chiamato dissidente, eretico, malvagio. La ribellione diventa necessità, ma la ribellione senza una filosofia, un intento definito che conduca le trasformazioni del presente, diventa incertezza, precarietà, instabilità di un futuro possibile che forze gigantesche vogliono negare. Non sono le teorie che non vengono pubblicate, ma gli uomini che vengono assassinati affinché non formulino quelle teorie che potrebbero mettere in discussione il diritto di costringere gli uomini in schiavi."
Poi, all'improvviso, Medusa tacque. Solo i serpenti si muovevano nervosamente fra i suoi capelli in un continuo sibilo. E fu il sibilo ad attivare le emozioni degli arbitri perché il sibilo attanagliò le loro emozioni. Ed essi per un attimo, un solo attimo, divennero coscienti della realtà del dolore. Il dolore non consiste nella sofferenza del corpo fisico, ma nella sofferenza emotiva comunque questa sia indotta. Medusa non soffriva perché i suoi capelli erano abitati dai serpenti, ma perché i serpenti non potevano lasciare i suoi capelli e abitare un mondo fatto di passioni e di desideri.
Medusa è le passioni e i desideri che troppi uomini e donne soffocano in loro stessi per paura che i loro desideri potessero abitare il mondo. Queste passioni si sono ritirate in un viso che pietrifica ogni uomo e donna che vive nella ragione e nella scienza soffocando ogni desiderio e ogni passione dentro di sé perché la definisce "irrazionale".
Come era apparsa, Medusa si dissolse lasciando negli arbitri la sensazione di un amaro nostalgico per un qualche cosa che avrebbe potuto essere ma non poté presentarsi.
Un vuoto che Beppi di (o da) Lusiana si affrettò a colmare battendo con forza la sua zappa sulla terra.
Il significato delle azioni della partita di calcio della filosofia spiegate dagli Dèi.
Marghera, 12 maggio 2021
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