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Continua dal precedente...
Bakunin, in possesso della palla, la passa indietro a Stalin che stoppa.
"Cosa bisogna considerare come essenziale nelle nostre difficoltà sul fronte del grano? Qual è la via d'uscita da queste difficoltà? Quali conclusioni si devono trarre in legame con queste difficoltà, circa il ritmo di sviluppo della nostra industria in generale e particolarmente dal punto di vista della correlazione fra l'industria leggera e l'industria pesante?"
Stalin, Questioni del leninismo, Sul fronte del grano, editrice l'Unità, 1945, p. 221
In possesso della palla, Stalin vede libero Mao Tse Tung e con un lungo lancio lo raggiunge.
"Concludendo, le diverse leggi sulla condotta della guerra sono determinate dalle diverse condizioni della guerra, ossia, le leggi variano con il variare del tempo, del luogo e del carattere della guerra. Se si considera il fattore tempo, sia la guerra che le leggi della condotta della guerra si sviluppano; ogni fase storica ha proprie caratteristiche, e perciò, per ogni fase, anche le leggi della guerra hanno caratteristiche proprie, e non è possibile trasferire meccanicamente queste leggi da una fase all'altra. Se si considera il carattere della guerra, sia la guerra rivoluzionaria che la guerra controrivoluzionaria hanno caratteristiche proprie, per cui anche le leggi che le governano hanno proprie caratteristiche e non possono essere trasferite meccanicamente da una guerra all'altra."
Mao Tse Tung, Opere scelte, vol. 1, Casa editrice in lingue estere, Pechino, 1969, p. 194
Mao Tse Tung, dopo qualche passo, lancia la palla a Feuerbach.
"Al contrario: tanto più le mani mi sono legate, tanto più svincolati sono i miei desideri, tanto più violenta la mia aspirazione alla liberazione, tanto più potente il mio impulso verso la libertà, la mia volontà di non essere limitato. La potenza sovrana del cuore o della volontà umana, spinta al massimo grado, sovraeccitata dalla potenza della necessità, è la potenza degli Dèi che non conoscono né necessità né limiti. Gli Dèi sono in grado di fare quello che gli uomini desiderano, cioè essi portano ad attuazione le leggi del cuore umano. Ciò che gli uomini sono solo nell'anima, gli Dèi lo sono nel corpo; ciò che quelli possono solo nella volontà, solo nella fantasia, solo nel cuore, e quindi soltanto in senso spirituale, ad esempio essere in un attimo in un luogo lontano, questi lo possono fare in senso fisico. Gli Dèi sono i desideri realizzati, resi fisici, incarnati dell'uomo – sono il superamento dei limiti naturali del cuore e della volontà umana, esseri dalla volontà illimitata, esseri le cui forze fisiche sono pari a quelle della volontà."
Feuerbach, L'essenza della religione, Newton, 1994, p. 52 - 53
Su Feuerbach interviene Ficino che in scivolata toglie la palla al malcapitato che da allora si muova un po' zoppicando.
"Perché dico questo? Affinché sia chiaro che ogni essere raggiunge immediatamente la quiete e non desidera perseguire più nulla, solo quando raggiunge la causa prossima; e che perciò la mente, che non si acqueta in nessuna cosa, se non nella prima, non ha nessuna causa propria eccetto la prima. La prova di ciò è il fatto che la mente umana si volge direttamente a Dio senza intermediari. Le cose, infatti, si volgono alla loro causa allo stesso modo nel quale procedono da essa. Quelle che precedono tramite un intermediario, tramite quell'intermediario si rivolgono alla loro causa. Quelle che procedono senza intermediari, si rivolgono alla loro causa direttamente. L'anima senza intermediari si rivolge a Dio quando lo contempla non in qualche creatura né in una immagine sensibile prodotta dalla fantasia, ma nella sua assolutezza e purezza al di sopra di ogni cosa creata."
Marsilio Ficino, Teologia platonica, Bompiani, 2011, p. 895 – 897
Ficino, in possesso di palla, passa a Kant proteso in attacco nell'area avversaria.
"Gli unici oggetti di una ragione pratica sono dunque quelli del bene e del male. Infatti si intende, col primo un oggetto necessario delle facoltà di desiderare, e, cl secondo, della facoltà di aborrire, ma entrambi secondo un principio della ragione."
Kant, Critica della ragion pratica, BUR, 1992, p. 237
In prossimità della porta avversaria, Kant tira, forte e sicuro contro la porta avversaria difesa da Epicuro.
Epicuro non esita a lanciarsi nel vuoto atomico e ad afferrare saldamente la sfera di cuoio prima che entri nella porta che difende.
"Io non so in verità che idea farmi del bene, se ne tolgo i piaceri del gusto, se ne tolgo quelli della venere, se ne tolgo quelli dell'udito, se ne tolgo i piacevoli moti provocati negli occhi dalle forme, e tutti gli altri piaceri di cui il corpo dell'uomo può godere con qualunque dei suoi sensi. Né certo si può dire che solo la letizia dell'anima sia da porre trai beni. Perché l'anima, per quel che io so, non si allieta se non nella speranza di tutte le cose che ho dette, e precisamente che la natura ne goda libera da dolore."
Epicuro, Scritti morali, BUR, 2001, p. 85
Epicuro rimette in gioco la palla servendo Lenin a metà campo.
"Si è poi dimostrato come il riconoscimento dei diritti dell'uomo da parte dello Stato moderno non abbia un significato diverso dal riconoscimento della schiavitù da parte dello Stato antico. Cioè, come lo Stato antico aveva come base naturale la schiavitù, così lo Stato moderno ha come base naturale la società civile, l'uomo della società civile, cioè l'uomo indipendente, unito all'altro uomo solo con il legame dell'interesse privato e della necessità naturale incosciente, lo schiavo del lavoro per il guadagno, lo schiavo sia del bisogno egoistico proprio sia del bisogno egoistico altrui. Nei diritti universali dell'uomo lo Stato moderno riconosce che questa è la sua base naturale."
Lenin, Quaderni filosofici, Editori Riuniti, 1971, p.30
Mentre Lenin sta portando l'azione in campo avversario, ecco il suono del fischietto che decreta la fine del primo tempo.
Il suono acuto si espande su tutti i campi e tutti i giocatori fermano il gioco avviandosi verso gli spogliatoi.
Continua...
Marghera, 03 giugno 2018
Gli Dèi riflettono su questa relazione:
Ade e i filosofi Rinascimentali contro Dialettici n. 5, azione 27
Pagina tradotta in lingua Portoghese
Tradução para o português: Capítulo 58 - A partida de futebol entre filósofos, ação n.27 Renascentistas contra Dialéticos n.5
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore della Federazione Pagana
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