E' morto Ratzinger, un uomo che ha fatto dell'odio sociale un sistema di vita. Amava tanto Dio da stuprare gli uomini per la gloria di Dio.
Gennaio 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali nelle riflessioni proposte su Facebook.
Tutti i giorni di gennaio 2023
08 gennaio 2023
Il concetto di uguaglianza fra gli uomini è uno dei concetti più difficili in filosofia.
Apparentemente tutti sono d'accordo che tutti gli uomini siano uguali.
In realtà la discriminazione è l'unica forma educazionale con cui gli uomini vengono educati nella vita e nella società e l'educazione alla discriminazione passa attraverso l'imposizione del concetto di uguaglianza che tende a privare il soggetto educato della propria forza di determinazione nell'oggettività al fine di imporgli l'uguaglianza non nei confronti dell'educatore o degli educatori, ma nei confronti di altri educati all'uguaglianza.
La discriminazione fra l'educatore e gli educati nl concetto di uguaglianza è l'azione che fa interiorizzare il concetto di discriminazione nell'educato che davanti alla prospettiva di "essere sottomesso all'educatore" o di essere "l'educatore che sottomette imponendo il concetto di uguaglianza" sceglie il secondo facendo violenza discriminatoria nei confronti dei primi.
L'educazione alla discriminazione, al bullismo, al razzismo, all'emarginazione, alla superiorità, all'arroganza intesa come persona psicologica che domina altri sia psicologicamente che fisicamente, nella nostra società passa attraverso l'imposizione dell'uguaglianza che, negando le specificità del soggetto, modifica la struttura pulsionale veicolandola in rivendicazioni discriminatorie rispetto alle altre persone.
E' come dire: "Dio dice agli uomini che devono essere uguali fra di loro!". Fra Dio che domina gli uomini che devono essere uguali, ogni singolo uomo vuole essere Dio che dice ad altri uomini che devono essere uguali. Ne segue che ogni uomo deve discriminare gli altri per essere uguali a Dio e impedire agli altri di elevarsi a Dio come ha fatto lui.
L'uguaglianza fra gli uomini si ottiene soltanto se gli uomini possono sviluppare le loro specifiche e individuali specificità e per farlo è necessario uccidere il Dio degli ebrei e dei cristiani processandolo per delitto.
Se non si fa questo, la discriminazione, il razzismo, la prevaricazione, le dittature sia nella forma di bullismo o nella forma di violenza militare, sono una costante sociale che blocca lo sviluppo dell'umanità in nome della supremazia di Dio che fa della discriminazione fra sé e il mondo umano il più feroce ed infame delitto che si possa compiere.
08 gennaio 2023
Quando Voltaire critica le posizioni contrarie al cristianesimo di Holbach scritte in "Il buon senso" arriva a dire:
"In quel libro vi sono verità ben esposte; ma sono guastate da un grosso difetto. L'autore vuole continuamente distruggere il Dio di Scoto, di Alberto, di Bonaventura, il Dio ridicolo degli scolastici e dei monaci. Ma notate che egli non osa dire una sola parola contro il Dio di Socrate, di Platone, di Epitteto, di Marco Aurelio, contro il Dio di Newton e di Locke, oso dire anche contro il mio. Perde il tempo a declamare contro superstizioni assurde e abominevoli di cui tutte le persone oneste, oggi, sentono la ridicolaggine e l'orrore .... Colui che ha scritto il libro del Buon senso crede di aver attaccato Dio e in ciò egli è completamente privo di buon senso; egli non ha fatto altro che scrivere contro certi preti antichi e moderni. Crede forse di aver annientato il Signore perché ha detto, ancora una volta, che il Signore ha avuto spesso dei servitori birbanti?".
E l'autore della prefazione a "Il buon senso" di Holbach continua dicendo:
In realtà, queste poche righe contengono due menzogne: quella di cui si è già detto, e, in più, l'asserzione che la polemica antioscurantista o antiteologica è ormai superflua, un "perditempo". Vien da chiedersi se questo sia il Voltaire che aveva lanciato (e non mai rinnegato) il grido di battaglia "écrasez l'infame!" e aveva attaccato le stesse superstizioni che Holbach attacca. E' anche falso che Holbach, soprattutto nel Buon senso, si attardi a polemizzare contro la scolastica e, in generale, contro la teologia medievale; la sua polemica anticristiana si rivolge o contro le sacre scritture (spesso contro le epistole di S. Paolo o a lui attribuite), o contro teologi e pensatori cristiani del Sei-Settecento: è dunque una polemica "aggiornata".
Prima di decidersi a menzionare il Buon senso in questa infelice aggiunta, Voltaire aveva svolto contro l'operetta di Holbach una polemica tacita (forse per mostrare che non si degnava di citare quel libercolo, o per non fargli una involontaria réclame) nei capp. 8-9 dell'Histoire de Jenni, sotto forma di una discussione tra Freind e un avversario di comodo, Birton, che ha il compito di enunciare obiezioni holbachiane e di riconoscersi sconfitto da repliche inconsistenti, tra gli applausi di coloro che assistono a questa schermaglia. Per tale discussione, Voltaire non ha, si può dire, utilizzato quasi affatto le sue postille al Buon senso, tranne gli accenni alla speranza nell'immortalità dell'anima. Il Dio che Freind difende non è il Dio spinoziano, non è la Mens che agitat molem, ma è di nuovo un Dio artefice del mondo, trascendente, garante della morale, e quindi "remuneratore e punitore". A Voltaire è evidentemente sembrato di aver concesso pur sempre troppo al suo avversario nelle postille. La discussione verte soprattutto sul male fisico (non su tutto l'attacco che Holbach aveva mosso alla teodicea), e le risposte di Freind, accolte con plauso dagli ascoltatori, sono più deboli di quelle che avrebbe saputo tirar fuori un abile teologo cattolico. Dio è un artefice eccellente, ma anche al miglior artefice può capitare che la macchina da lui fabbricata subisca, "dopo tanti secoli", qualche guasto. Le malattie "derivano quasi tutte da errori nostri o dei nostri padri, i quali hanno abusato del proprio corpo: non da colpa del Grande Fabbricatore": se il figlio di un alcolizzato nasce con delle tare, dovrà rifarsela con suo padre: Dio che colpa ne ha? Birton azzarda l'obiezione: Dio è o impotente o malvagio; Freind di nuovo cerca di scaricare il male fisico sugli uomini, con una risposta imbarazzatissima.
Tratto dalla prefazione a Holbach, Il buon senso, editore Garzanti, 1985 pag. LXXI
Tutto questo per far comprendere come l'illuminismo volteriano fosse un illuminismo cristiano e difendesse Dio e il diritto di Dio di dominare gli uomini.
Holbach fu indubbiamente il maggior filosofo "ateo" del 1700 e il suo ateismo, a differenza degli illuministi che attaccavano la chiesa come struttura, aggrediva l'idea stessa dell'ideologia cristiana partendo dalle incongruenze e dagli elementi che disponeva in quei secoli.
Il suo ateismo mandava in bestia Voltaire che vedeva chiusa la porta del paradiso a cui egli aspirava.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
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