E' morto Ratzinger, un uomo che ha fatto dell'odio sociale un sistema di vita. Amava tanto Dio da stuprare gli uomini per la gloria di Dio.
Gennaio 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali nelle riflessioni proposte su Facebook.

10 Gennaio 2023
cronache della religione pagana

Claudio Simeoni

Tutti i giorni di gennaio 2023

 

10 gennaio 2023

Le fatiche di Beppi di (o da) Lusiana

Per parlare di Beppi di (o da) Lusiana è necessario parlare attraverso cosa Beppi è divenuto, si è trasformato, diventando uno degli arbitri della Partita Mondiale di Calcio della Filosofia scelto dall'operaio fra un infinito numero di possibilità.

Diventa complesso parlare dell'uomo che si incammina per diventare un Dio e che le sue fatiche hanno già sedimentato il Dio dentro di lui.

L'esempio che noi abbiamo dalla letteratura è quello di Ercole e delle fatiche che lo hanno portato a diventare un Dio.

1 - Uccisione del leone di Nemea.
2 - Uccisione dell'idra di Lerna.
3 - Cattura della cerva di Cerinea.
4 - Cattura del cinghiale del monte Erimanto.
5 - Pulizia delle stalle di Augia, re dell'Elide (nel Peloponneso)
6 - Uccisione degli uccelli del lago Stinfalo.
7 - Cattura del toro di Creta.
8 - Cattura delle giumente di Diomede
9 - Conquista della cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni
10 - Cattura dei buoi di Gerione
11 - Conquista dei pomi d’oro del giardino delle ninfe Esperidi
12- Cattura del cane Cerbero

Nella vita quotidiana gli uomini spesso incontrano dei leoni di Nemea, dei Cerberi o delle Idre di Lerna. Spesso devono pulire stalle, catturare giumente o conquistare pomi d'oro della conoscenza trovando un modo per entrare nel giardino delle Esperidi.

Nella vita dell'uomo, molte di queste fatiche si presentano. L'uomo coraggioso trova il modo per superarle; l'uomo codardo si ritira, magari mostrando la medaglia puntata al petto per qualche atto coraggioso millantato.

Ma il coraggio modella l'uomo e le donne che "può presentarsi all'Olimpo a cui Hera offre Ebe".

 

10 gennaio 2023

Riflessione sulla crisi inflattiva

La crisi dell'economia familiare delle famiglie a basso e medio reddito è sempre più dolorosa.

Viviamo in una società che non si può permettere i redditi delle persone sotto un certo livello, ma allo stesso tempo viviamo in un sistema di speculazione dove troppe persone si arrangiano a danno di altri.

La crisi economica obbedisce a delle pseudo-leggi economiche che sfuggono ad ogni tipo di analisi quando comportamenti soggettivi massificati decidono di usare individualmente la propria volontà per infilarsi nelle pieghe di un sistema fra il legale e l'illegale.

Lo stesso spaccio di droga è un elemento perfettamente funzionale all'economia e alla finanza mondiale perché ha lo scopo di rastrellare denaro privando di quella capacità finanziaria i settori più deboli della popolazione.

Quando alcuni partiti politici dicono di voler combattere lo spaccio di droga, in realtà spostano l'attenzione degli elettori su un tipo di spaccio, magari il più povero della scala sociale, per favorire il grosso spaccio di droga.

All'azione di immiserimento delle condizioni di vita con lo sviluppo del precariato del lavoro, le persone hanno risposto distruggendo i sistemi sociali di controllo più vicini a loro.

La società nel suo insieme è diventata il nemico.

Un nemico per il quale non si fanno figli, non si costruiscono legami e si cercano le pieghe della società per sopravvivere.

Se l'inflazione attacca i salari, si cambiano negozi, si cambiano tipologia di merci, si cambiano le abitudini e ci si adatta.

In questo processo di adattamento, muore una parte della struttura di controllo sociale.

Le persone entrano in sofferenza, ma questa sofferenza si ritorce contro la struttura finanziaria e l'economia territoriale.

La teoria di alcuni ambienti autonomi degli anni '80 del secolo scorso che teorizzava il "rifiuto del lavoro" sembra oggi un'ipotesi praticabile da molte persone grazie ai patrimoni economici accumulati dai padri.

Certi lavori, a condizioni schiaviste, non li vuol fare più nessuno.

L'operaio che prende uno stipendio ogni mese, ha la necessità della sicurezza mese dopo mese, anno dopo anno, per poter continuare a fare l'operaio.

Quando l'operaio vive la precarietà deve cercare di uscire dalla professione di operaio perché questa non gli garantisce le condizioni di vita sufficienti.

Questo è il problema per il quale spesso oggi non si trovano operai.

 

10 gennaio 2023

Gesù disse che gli ebrei amano l'albero, ma odiano il frutto, oppure amano il frutto e odiano l'albero

Scrive Tommaso Didimo nel quarantacinquesimo paragrafo:

Gesù disse: "Non colgono l'uva dalle spine, né colgono spine dai rovi; giacché essi non danno frutto. Una persona buona trae il buono dal proprio tesoro; una persona cattiva, dal proprio tesoro cattivo, che è in cuor suo trae il male e dice (parole) cattive: giacché è dall'abbondanza del suo cuore che produce cose cattive".

Il paragrafo 45 è in continuazione col paragrafo 43 e in continuazione col paragrafo 43 è trattato nei vangeli cristiani.

Scrive il Vangelo di Luca:

43 Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. 44 Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo. 45 L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore.

Luca 6, 43-45

In Luca la relazione albero-frutto è usata per legittimare la discriminazione e la violenza razzista.

L'albero diventa il soggetto. Il soggetto che è! Si identificano un gruppo sociale, lo si identifica come buono e, qualunque cosa faccia quel gruppo sociale deve essere necessariamente buono. Da qui il concetto diffuso fra i razzisti USA per cui il fine dei "neri" è quello di violentare le donne bianche e, pertanto, vanno aggrediti, bastonati e uccisi perché da loro può provenire solo il male. Albero cattivo che produce frutti cattivi.

I frutti qualificano l'albero, da quell'albero è coerente aspettarsi quei e solo quei frutti. Un albero di fichi non ha le spine; un albero di prugnole o di biancospino ha le spine. I frutti sono entrambi commestibili e si mangiano.

Continua nella pagina:

Gesù disse che gli ebrei amano l'albero, ma odiano il frutto, oppure amano il frutto e odiano l'albero

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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