E' morto Ratzinger, un uomo che ha fatto dell'odio sociale un sistema di vita. Amava tanto Dio da stuprare gli uomini per la gloria di Dio.
Gennaio 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali nelle riflessioni proposte su Facebook.

12 Gennaio 2023
cronache della religione pagana

Claudio Simeoni

Tutti i giorni di gennaio 2023

 

12 gennaio 2023

Le origini dell'idea biblica della donna nata dalla costola

Perché nella bibbia il Dio di ebrei e cristiani affermano che la donna nasce da una costola di Adamo?

Com'è potuto succedere che questa stupidaggine fosse fatta propria da ebrei e cristiani e diventasse così importante da elevarla a verità propria del loro Dio?

Come ho sempre sostenuto da trent'anni a questa parte, la bibbia non ha nulla di antico, Fu scritta dagli ebrei a babilonia dove impararono a leggere e a scrivere, ma, allora come oggi, non sono mai stati in grado di identificare i significati simbolici al punto tale che il loro Dio crea con la parola e la parola, il verbo, è la manifestazione del loro Dio.

Scrive S. N. Kramer in "I sumeri alle radici della storia":

Essa fornisce la spiegazione di uno dei più sconcertanti enigmi della leggenda biblica del paradiso: quello posto dal passo in cui si vede Dio formare la prima donna, la madre di tutti i viventi, da una costola di Adamo (Genesi, II, 2). Perché una costola? Se si ammette l'ipotesi di un influsso della letteratura sumerica - di questo poema di Dilmun e di altri simili - sulla Bibbia, le cose si fanno chiare. Nel nostro poema una delle parti malate del corpo di Enki è per l'appunto una «costola». Ora, in sumerico costola si dice: ti. La dea creata per guarire la costola di Enki è chiamata Ninti, «La Signora della costola». Ma la parola sumerica ti significa pure «far vivere». Gli scrittori sumeri, giocando sulle parole, giunsero a identificare «La Signora della costola» con la «Signora che fa vivere». Questo calembour letterario, uno dei primi in ordine di tempo, passò nella Bibbia, dove perdette naturalmente il suo valore, poiché in ebraico i termini che significano «costola» e «vita» non hanno nulla in comune.

Questa spiegazione fu da me scoperta nel 1945. Più tardi venni a conoscere che l'ipotesi cui ero giunto per conto mio era stata suggerita trent'anni prima da un grande assiriologo francese, il padre Vincent Scheil, come ebbe a segnalarmi l'orientalista americano William Albright,. che pubblicò il mio lavoro.

S. N. Kramer, "I sumeri alle radici della storia", Newton comton editori, 1975, pag. 150

E' il problema di quando si legge la bibbia. La bibbia non nasce come "libro del mito", nasce come "parola immutabile di Dio". Le parole della bibbia hanno uno e un solo significato, un significato letterale perché il Dio di ebrei e cristiani non ammette fraintendimenti.

L'introduzione del metodo di interpretazione simbolico del mito nella lettura della bibbia, fu introdotto da Filone di Alessandria nel I secolo d. c.

Quando nella Bibbia si leggono stupidaggini o incitamento a commettere crimini, non si tratta di affermazioni simboliche, ma è proprio quello chiede il Dio di ebrei e cristiani ed è esattamente quello che ebrei e cristiani applicano perché quella è la volontà del loro Dio.

 

12 gennaio 2023

La scelta della Religione Pagana

Le tecniche di controllo sociale messe in atto nella società in cui viviamo passano attraverso l'aggregazione di simili che si ergono a gruppo separato dalla società.

Questo modo di agire nasce in Grecia, per quanto riesco a risalire, con le scuole filosofiche degli stoici, dei sofisti, dell'accademia e di altri che pensano a come dovrebbe essere la loro società ideale in contrapposizione a tutti gli altri nella società.

Questo modo di organizzare il sociale si è via, via trasformato radicalizzandosi dove, il gruppo separato dall'insieme, si erge, ideologicamente, al di sopra dell'insieme prospettando un futuro migliore per sé stesso rispetto all'insieme.

In sostanza, noi assistiamo alla società divisa in "comunità", "paesi", "gruppi", "classi", "categorie" ecc. definiti in modelli che presentano specificità che vengono riaffermate rispetto all'insieme sociale.

In campo ideologico è lo stesso. L'ideologia cristiana e l'ideologia musulmana costituiscono due comunità nella medesima società. Le due ideologie separano i propri seguaci dalla società stessa dividendo la società in cristiani e musulmani.

Ognuno dei due gruppi rivendica per sé stesso privilegi in nome della sua ideologia, del suo modello di Dio, rispetto all'altro gruppo che, avendo un diverso Dio, deve avere meno privilegi.

Questo modo di agire lo abbiamo vissuto anche nella società italiana, con i "vecchi" partiti politici del XX secolo che si sono socialmente squagliati a mano a mano che i cittadini cessavano di identificarsi con le specificità del partito politico per diventare cittadini dell'insieme sociale italiano.

In questo "sfascio" del vecchio modo di vivere la società, la maggior parte delle persone sono diventate cittadini, una parte delle persone hanno cercato nuove forme comunitarie e identitarie nelle quali riversare sé stessi come detentori di privilegi specifici da rivendicare rispetto a tutti gli altri cittadini.

Chi rivendica privilegi è una minoranza che, identificandosi con Dio, la provvidenza, il sangue, l'etnia, la razza, agisce con violenza per ripristinare privilegi che attribuisce ad un'ipotetica età dell'oro che sta solo nella propria immaginazione delirante.

In questo insieme si colloca l'attività della Religione Pagana che si rifiuta di partecipare a questo gioco. La Religione Pagana non separa gli individui dalla società perché le idee religiose della Religione Pagana non determinano privilegi di individui rispetto ad altri individui della società e, nello stesso tempo, non permettono ad altri individui, gruppi, comunità, ecc. di considerarsi portatori di privilegi rispetto all'insieme sociale.

La Religione Pagana si caratterizza non solo per le specificità religiose del singolo individuo, ma si caratterizza soprattutto per le specificità religiose della società che, diventando oggettività alle quali l'individuo si adatta e attraverso le quali si trasforma, formano gli individui sociali il cui insieme è la società stessa.

La Religione Pagana afferma che le condizioni dell'esistenza oggettive plasmano e costruiscono l'individuo sociale. Questo a differenza delle religioni rivelate che affermano che l'individuo sociale non è un prodotto della società ma è un prodotto immodificabile di Dio.

Mettere attenzione sulle condizioni di vita sociale significa mettere attenzione sullo sviluppo dell'uomo futuro.

Se vogliamo fare un esempio possiamo dire che, a differenza di quanto sostengono le religioni come la cristiana, musulmana, ebrea o buddista, l'uomo, il singolo uomo o donna, non è così perché così lo ha creato Dio, ma è così perché si è adattato soggettivamente alle condizioni sociali che ha incontrato nascendo.

Sono le condizioni di vita nella società che plasmano l'uomo e costruiscono una società in cui gli uomini si plasmano generazione dopo generazione.

Per questo motivo la Religione Pagana mette attenzione sul singolo uomo per fornirgli gli strumenti per osservare, vivere e scegliere nella società come i principi di Stregoneria, al di là di come il singolo individuo ritiene soggettivamente di usare, nello stesso tempo delinea le condizioni sociali che si possono modificare affinché il divenire dell'uomo, i suoi processi adattativi, siano liberati dagli ostacoli che, anziché sviluppare sé stesso per sé stesso nella società, tendono a trasformarlo in un tifoso che sventola bandiere al servizio di altri uomini.

La Religione Pagana vede la società nell'insieme dei suoi processi di trasformazione e non separa gli individui dall'insieme sociale pur sottraendoli dalle "tifoserie" con cui, nella società, alcuni vogliono trasformarli in greggi o in bande.

Questo rende, apparentemente, la Religione Pagana più debole rispetto alla ferocia distruttiva delle religioni rivelate, ma le greggi delle religioni rivelate diventano sempre più piccoli e vivono sempre maggiori conflitti autodistruttivi.

Il futuro non appartiene a chi distrugge, ma a chi modifica il presente in funzione delle necessità degli uomini.

Questa è la scelta della Religione Pagana.

Questa scelta fa apparire la Religione Pagana come una "religione difficile perché culturalmente complessa".

Per alcuni sarebbe più facile parlare della "Via degli Dèi" da contrapporre a musulmani e cristiani in nome di una "discendenza di sangue", ma non si rendono conto che, in questo modo, altro non farebbero che riprodurre i modelli religiosi cristiani, ebrei, musulmani o buddisti.

L'immagine di Giove è la stessa immagine che i cristiani cattolici usano per presentare il loro Dio.

La faccia del filosofo Plotino è usata dai cristiani per presentare Paolo di Tarso del quale non esistono immagini.

E' doloroso pensare all'immagine di Iside usata per legittimare la sottomissione della madonna dei cristiani e la sua rivendicazione del "diritto di essere stuprata" che i cristiani hanno esteso alle donne. Ed è doloroso pensare che una "destra politica" elabori il concetto di "Dea creatrice" chiamandola "Dea" per imporre il modello religioso cristiano della madonna. In questo modo è facile aggregare "fedeli" perché questi "fedeli" si sono adattati ai modelli religiosi cristiani e per loro un Dio vale l'altro purché promuova loro stessi come privilegiati.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

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Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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