E' morto Ratzinger, un uomo che ha fatto dell'odio sociale un sistema di vita. Amava tanto Dio da stuprare gli uomini per la gloria di Dio.
Gennaio 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali nelle riflessioni proposte su Facebook.
Tutti i giorni di gennaio 2023
31 gennaio 2023
Molti problemi aveva creato l'esercizio del Culto Pagano esercitato presso l'Altare Pagano nel Bosco Sacro in Jesolo.
Dopo 20 anni di richieste e di conflitti anche giudiziari, la Regione Veneto ha deciso di fermare la conflittualità accogliendo la domanda di sottrazione del fondo all'attività venatoria per "disturbo ad attività di rilevante interesse sociale o ambientale".
La delibera della Giunta Regionale è la n. 76 del 26 gennaio 2023.
L'intera area, oltre due ettari di terra curata come Bosco, unico Bosco in un'area agricola di Jesolo, viene sottratta alla caccia togliendo, di fatto a "cacciatori" ogni pretesto per provocare e aggredire.
Ricordo che parte dell'area, l'Altare Pagano, è accatastato come edificio di culto della Religione Pagana.
Le immagini che presento sono quelle del Bosco Sacro di giugno 2022.
31 gennaio 2023
L'introduzione degli Inni Orfici è una sorta di discorso che Orfeo fa a Museo presentando gli Dèi.
Gli Inni Orfici vengono scritti, probabilmente, fra il II e III secolo d. c., questa è l'ipotesi più accreditata, e il territorio comprende l'Asia Minore e Pergamo.
La serie degli Inni Orfici appare come un tentativo di "serrare le fila" di gruppi religiosi misterici all'arrivo dei cristiani. Una sorta di "mettiamo per iscritto il ricordo degli Dèi" in funzione di una contrapposizione al cristianesimo e a come questo si stava presentando. Questo si può dedurre dal tipo di devozione che gli Inni Orfici esprimono.
Non siamo davanti a persone religiose che evocano gli Dèi come fuoco che manifestano dentro di loro. Questa condizione non è trascurata negli Inni Orfici, ma siamo piuttosto davanti ad atti di devozione, quasi di "supplice smarrimento" come se gli Dèi si stessero allontanando dall'uomo e l'uomo non avesse più mezzi per trattenerli.
Il fuoco dentro all'uomo sembra che stia per spegnersi e l'uomo supplica gli Dèi di continuare ad alimentare il suo fuoco perché lui non sa più come fare.
La supplica non viene rivolta agli Dèi, ma viene presentata come un discorso che Orfeo fa a Museo:
INVOCAZIONE PER GLI INNI ORFICI
Apprendi, Museo, il rito venerando,
l’invocazione migliore di tutte.
Zeus re e Terra e sante fiamme celesti
del Sole, e sacro splendore di mene e Astri tutti;
e tu, Posidone che sostieni la terra, dalla chioma turchina,
e Persefone santa e Demetra dagli splendidi frutti
e Artemide saettatrice, fanciulla, e Febo invocato con grida,
che abiti il sacro suolo di Delfi; e tu che grandissime
prerogative hai fra i beati, Dioniso danzante;
e Ares dall’animo fiero e santa forza di Efesto
e dea nata dalla spuma, cui sono toccati doni gloriosi;
e tu, re di sottoterra, demone affatto straordinario,
e Giovinezza e Ilitia e nobile forza di Eracle;
e il grande vantaggio di Rettitudine e di Pietà
invoco e le Ninfe illustri e Pan grandissimo
e Era, sposa fiorente di Zeus che tiene l’egida,
e Memoria amabile e le sante nove Muse
chiamo, e le Grazie e le Stagioni e l’Anno
e Leto dalla bella chioma, Tea e Dione venerabile
e i Cureti in armi e i Coribanti e i Cabiri
e insieme i grandi Salvatori, immortali figli di Zeus,
e gli Dèi dell’Ida e il messaggero dei Celesti.
Ermes araldo, e Temi, vaticinatrice per gli uomini,
e Notte antichissima chiamo e Giorno apportatore di luce,
e Lealtà e Giustizia e l’irreprensibile Legislatrice,
e Rea e Crono e Thetys dal peplo scuro
e il grande Oceano, e insieme le figlie di Oceano
e la forza molto soverchiante di Atlante e di Aion
e tempo che sempre scorre e l’acqua splendente di Stige
e gli Dèi Miti, e tra loro la buona Provvidenza
e il Demone santo e il Demone rovinoso per i mortali,
i Démoni del cielo, dell’aria e dell’acqua
e della terra e di sotto terra che abitano il fuoco,
e Semele e tutti i partecipanti alle feste di Bacco,
e Ino Leucotea e Palemone che rende felici
e Vittoria dal dolce suono e Adrasteia signora
e il grande re Asclepio che dà lenimenti
e Pallade fanciulla che suscita la battaglia, e tutti i Venti
e i tuoni e le parti dei condotti del cosmo dalle quattro colonne;
e la Madre degli immortali, Attis e Men invoco
e la Dea Urania, e insieme all’immortale santo Adonis
e Principio e Fine – infatti per tutti è il più grande –
perché vengano benevoli con cuore lieto
a questo sacro rito e alla libagione santa.
Tratto da: Inni Orfici di Gabriella Ricciardelli, Lorenzo Valla Editore, 2000
Questa supplica che Orfeo rivolge a Museo vorrebbe ricordare a Museo l'immenso divino in cui gli uomini vivono. Un mondo di Dèi che si esprimono fuori e dentro all'uomo.
E' una supplica affinché Museo e chi ascolta ricordi almeno i nomi degli Dèi anche se la sostanza divina ha abbandonato l'uomo.
"Ricorda Museo" dice Orfeo "Ricorda il nome degli Dèi e il loro abitare il mondo mentre stanno abbandonando la società degli uomini".
Non è un caso che gli Inni Orfici erano molto amati da Damascio, l'ultimo capo dell'ultima Accademia di Atene. Il fuoco di Ecate si stava spegnendo e la sottomissione prendeva possesso del cuore degli uomini.
Quando leggeremo gli Inni Orfici dobbiamo tener presente l'idea che gli Dèi stanno per essere allontanati dall'uomo e questo ci permette di accettare e di comprendere molti atteggiamenti religiosi che di norma rifiuteremmo perché gli Dèi non si supplicano, si abitano.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
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