La ragione osserva il mondo di Ecate e lo trova “oscuro” perché, per la ragione, le luci emotive non brillano e la ragione vive le emozioni come fossero la sua oscurità, la sua follia.
Febbraio 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali nelle riflessioni quotidiane.
03 febbraio 2023
Tutto ciò che noi possiamo dire degli Inni Orfici è che la sequenza degli Inni, al di là che sia completa o meno, descrivono la visione del mondo e le condizioni della vita come erano intese da chi li ha scritti.
Iniziare gli Inni Orfici con Ecate, significa iniziare a parlare della nascita degli Dèi. E’ indifferente sapere in quale natura gli Dèi nascono ed esistono. Per gli orfici sono soggetti che agiscono e che, nella loro azione, garantiscono l’esistenza ad altri soggetti.
Ecate è la nascita degli Dèi, qualunque sia la natura della loro nascita. Sottolineare questo aspetto equivale a comprendere come gli Esseri della Natura stanno costruendo il Dio che cresce dentro ognuno di loro.
Infatti, negli Inni Orfici, la seconda divinità a cui si dedica un inno è Prothyraia che significa “quella dinanzi alla porta”: la porta d’ingresso alla vita.
Inno Orfico a Prothyraia
Ascoltami o dea augusta, demone dai molti nomi,
soccorritrice nelle doglie, soave al cospetto dei talami.
Sola salvatrice delle donne, amante dei fanciulli, dall’animo gentile,
che acceleri il parto, che fra i mortali assisti le giovani,
Prothyraia, hai le chiavi, accogli affabilmente,
hai caro l’allevatore, gradevole con tutti,
che abiti le case di tutti e gioisci nei convitti,
assisti le partorienti, invisibile, ma visibile a tutti nelle opere,
partecipi delle doglie e gioisci dei parti felici,
Ilitia che scioglie i travagli nelle terribili necessità;
te sola infatti le puerpere chiamano riposo dell’anima;
poiché in te sono i tormenti che liberano dai dolori dei parti,
Artemide Ilitia e la augusta Prothyraia.
Ascolta Beata, essendo soccorritrice da’ discendenza
E salva, come per natura sei sempre salvatrice di tutti.
Da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli
Si tratta di invocazioni legate alla difficoltà del parto, ai dolori e al pericolo di morte sia del bambino che della partoriente. E’ l’inizio di ogni percorso religioso dell’uomo nel mondo. Il percorso inizia quando si esce dalla vagina della propria madre.
Viene citata Ilizia, figlia di Era e Zeus. E’ l’essenza stessa della nascita. La nascita che si manifesta mentre Prothyraia sta a guardare il venir alla luce il nuovo nato.
E il nuovo nato inizia il suo cammino per diventare un Dio, trasformazione dopo trasformazione mentre Ecate lo attende affinché nasca come un Dio.
NOTA: questa divinità è praticamente ignorata. Solo in alcune iscrizioni appare associata ad Artemide, che aiuta Latona a partorire Apollo, e ad Ilizia che è la figlia di Era e Zeus che esprime sé stessa nei parti. Come divinità in sé sembra apparire esclusivamente come uno dei pilastri fondamentali degli Inni Orfici.
03 febbraio 2023
Tommaso Didimo, Gesù disse: non si può cavalcare due cavalli o servire due padroni
Scrive Giuda Tommaso Didimo nel quarantasettesimo paragrafo:
Gesù disse: "Non è possibile che un uomo cavalchi due cavalli e tiri due archi; e non è possibile che un servo serva a due padroni: onorerà uno e disprezzerà l'altro. Nessuno beve vino vecchio e desidera poi subito vino nuovo; né mettono vino vecchio in un otre nuovo, per tema che guasti; non cuciono una pezza vecchia su un vestito nuovo, per tema che ne risulti uno strappo".
Il Gesù di Tommaso Didimo dichiara: "O servi me o servi un altro padrone!".
"Io non servo né te né un altro padrone, io sono al servizio di me stesso e delle mie trasformazioni".
Il messaggio che scaturisce da Tommaso Didimo è un Gesù che dice agli uomini: "Tu sei un servo che vive per servire e non sei in grado di far altro che scegliere di servire." Gesù lo dice a chi ascolta. Gesù non dice: "Io sono un servo che non può servire due padroni. O servo Dio, trasformando gli uomini in schiavi; o servo gli uomini rivelando l'attività criminale con cui Dio priva gli uomini della loro libertà trasformandoli in schiavi."
"Voi siete servi, schiavi," dice Gesù continuando, "io sono il vostro padrone che dovete servire. Io sono il vestito nuovo e l'otre nuovo e all'uno e all'altro non potete aggiungere roba vecchia".
Nei vangeli cristiani, l'individuo a cui Gesù parla è un servo e Gesù gli parla per imporre a quel servo un comportamento da servo. Più esplicitamente, è uno schiavo a cui Gesù deve imporre il comportamento da schiavo in funzione del riconoscimento di sé stesso come il padrone degli schiavi.
Quali sono i doveri del padrone nei confronti dello schiavo se non quello di trattare bene lo schiavo che ama il padrone?
Dice Matteo:
"Nessuno può servire a due padroni: perché, o disprezzerà l'uno e amerà l'altro, o sarà affezionato ad uno e trascurerà l'altro. Non potete servire a dio e alle ricchezze. Perciò vi dico: non siate solleciti per la vita vostra, di quel che mangerete, né per il vostro corpo, di che vi vestirete. La vita non vale più del cibo, e il corpo più del vestito?"
Vangelo di Matteo 6, 24-25
Dice Luca
Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona".
Vangelo di Luca 16, 13
Quello di Gesù nei vangeli è un mondo di servi e di chiavi, non di uomini che vivono e affrontano i problemi della vita.
A Gesù interessa mantenere la condizioni di schiavitù dell'uomo, come rincarerà la dose Paolo di Tarso, che permette a lui stesso di considerarsi il padrone degli uomini in quanto figlio del Dio padrone.
03 febbraio 2023
Ho iniziato a lavorare col nuovo computer.
Ho iniziato a rivisitare gli Inni Orfici oltre che a continuare i lavori che stavo facendo precedentemente.
Le varie visite mediche che devo fare in ospedale, mi frenano nei lavori. Non sono visite urgenti, ma visite programmate con date da rispettare.
Oltre ad aver iniziato la sistemazione degli Inni Orfici, dopo 22 anni necessitano una revisione, continuo con l'analisi di Tommaso Didimo e di altri testi compresa la partita di calcio mondiale della Filosofia della quale sto scrivendo come Beppi di [o da] Lusiana si è trasformato in un arbitro della partita.
Tutto è un po' rallentato anche in considerazione che con il Tribunale di Venezia ci si sta avviando alla sentenza per l'aggressione del cacciatore sull'Altare Pagano e, anche questa situazione va seguita attentamente.
Sto, inoltre, da ieri 02 febbraio, litigando col computer nuovo un po' perché devo scaricarmi i programmi con cui lavorare e un po' per imparare ad usarlo anche se tutto sommato non è così difficile come i primi computer.
Questo è quanto sto facendo. Ho un paio di libri che potrei già iniziare a pubblicare in cartaceo, ma possono aspettare anche perché sonoin internet.
Continuo a seguire attentamente l'evoluzione della pandemia covid-19 e continuo a seguire l'andamento finanziario-economico e l'attività di un Governo Italiano che mi ha lasciato basito ed interdetto.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
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