La ragione osserva il mondo di Ecate e lo trova “oscuro” perché, per la ragione, le luci emotive non brillano e la ragione vive le emozioni come fossero la sua oscurità, la sua follia.
Febbraio 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali nelle riflessioni quotidiane.

06 Febbraio 2023
cronache della religione pagana

Claudio Simeoni

Tutti i giorni Febbraio 2023

 

06 febbraio 2023

Inno Orfico a Cielo

Urano stellato è l'immenso cielo che sovrasta l'atmosfera. Urano Stellato è l'immenso cielo dell'emozione che sovrasta l'azione e la ragione. Come l'emozione genera la vita, così Padre Urano Stellato è il principio della vita e l'oggettività in cui la vita sfocia. La vita nasce come coscienza da un fremito emotivo che ha la sua origine in Urano Stellato. E i fremiti emotivi, che i nati dal sangue di Urano Stellato alimentano, costruiscono, fremito emotivo dopo fremito emotivo, la crescita dei soggetti della e nella Natura. E' Urano Stellato che ha nel suo petto "l'intollerabile necessità della Natura" quella necessità di crescere e di espandersi che caratterizza la vita.

Dice l'Inno Orfico al Cielo:

Cielo genitore di tutto,
parte per sempre indistruttibile del cosmo,
antico, principio di tutto e di tutto fine.
Cosmo padre,
che ti avvolgi come sfera attorno alla terra,
dimora degli Dèi beati,
che cammini con vortici di rombo,
custode celeste e terrestre che tutto circondi,
che hai nel petto l'intollerabile necessità della Natura,
scuro, indomito, svariato, dalle forme cangianti,
che tutto vedi,
che hai Crono per figlio, beato demone supremo,
ascolta e porta vita santa al nuovo iniziato.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Una volta reso omaggio a Nera Notte e alle nascite come atto magico con cui ha inizio il percorso degli Dèi e degli Esseri della Natura, il quarto Inno Orfico si rivolge ad Urano Stellato.

Urano Stellato è il padre di Cronos e dei Titani. E' l'insieme delle stelle e della galassie che iniziano a nascere come Esseri della Natura e come Dèi, ma, Urano Stellato, è l'emozione che pervade tutto l'universo. Chiamatela materia, chiamatela energia, quando queste si emozionano diventano consapevoli di sé stesse e, alla Necessità che le ha portate in essere, sommano la propria volontà d'esistenza: diventano coscienze che modificano la loro oggettività.

Urano Stellato è l'emozione che viene espressa da Stelle e Galassie attraverso la loro coscienza e ogni volta che si assiste ad una nascita, è un frammento di Urano Stellato che si è emozionato.

Il cielo, cui l'Inno Orfico si rivolge, è Urano Stellato di cui Cronos è il figlio come tutti gli altri Titani da cui discende e dipende anche la nostra esistenza.

Questo è il quarto Inno Orfico e, in fondo, Urano Stellato fu la prima coscienza che emerse dall'inconsapevole Gaia. Noi guardiamo il cielo, al di sopra dell'atmosfera, e siamo colti da un fremito emotivo: là è la sede delle emozioni che costruirono la vita. In ogni Stella, in ogni Pianeta, nel Sole e nelle Galassie come nel centro della Terra, ha sede Urano Stellato "dimora degli Dèi beati" e che genera ogni esistenza con "vortici di rombo".

Urano Stellato, il Cielo, è la fonte dell'intollerabile Necessità dell'Essere Natura. HERA impone a Zeus le condizioni della germinazione alle quali ZEUS media ponendo le sue condizioni divine, ma queste condizioni non prescindono da Urano Stellato. Ilizia ed Ebe, figlie di Hera e Zeus hanno in Afrodite, nata dai genitali di Urano Stellato, la loro origine e il loro scopo. Così Urano Stellato ci avvolge, ma non è Urano Stellato a subire le condizioni di Hera, ma Zeus. Semmai Urano Stellato subisce le condizioni di Gaia dalla cui relazione nascono i figli dai quali germineranno i figli di Hera di cui noi siamo parte.

Per conoscere l'antica devozione dobbiamo ritornare alle origine degli Dèi non solo per quanto riguarda la nostra percezione soggettiva, ma anche per come noi decidiamo di descrivere gli Dèi. Altrimenti non riusciremo ad abbattere l'immagine che degli Dèi vuole dare il cristianesimo per esaltare la gloria di possesso del suo Dio. A differenza del cristianesimo, gli Dèi non sono i padroni della vita, ma sono la vita stessa. Separarci dagli Dèi significa diventare schiavi di un padrone.

 

06 febbraio 2023

Le fatiche di Beppi di [o da] Lusiana

Per lavorare attorno alla quarta fatica di Beppi di [o da] Lusiana sto lavorando attorno al processo storico di rimodulazione delle relazioni uomo-donna-figli avvenute nell'organizzazione sociale dall'avvento del cristianesimo ad oggi.

Si tratta di comportamenti eroici di un infinito numero di persone che si sono, in qualche modo, ribellate alla coerciione della "Sacra Famiglia" cristiana. Una ribellione che non è scritta nei libri di storia con un nome, tipo Garibaldi o Napoleone, ma è scritta in maniera indelebile nelle modificazioni dei costumi e delle leggi che tali costumi e tale morale fissano e determinano.

Milioni di uomini e donne, nel grande e nel piccolo, hanno modificato il loro presente portando avanti l'idea che la società è composta di persone in trasformazione e non da famiglie o comunità.

La società nel suo insieme è la comunità; è la famiglia.

Questa idea che si è imposta in duemila anni di ribellioni, individuali e collettive, all'assolutismo vede i nemici della società in chi vuole costruire associazioni o organizzazioni in antitesi alla società stessa sia per motivi di potere di dominio che per motivi economici.

Sto usando molto il libro "Il padre spodestato" di Marco Cavina per descrivere questa specifica trasformazione storica perché le "fatiche di Beppi di [o da] Lusiana sono le fatiche dell'umanità. I comportamenti eroici di uomini e donne che non appariranno mai nei libri di storia.

Scrive Marco Cavina:

Un esempio del trend europeo fu la riforma italiana del diritto di famiglia del 1975 che, dopo un lungo e vivace dibattito, iniziato nel 1967 e segnato dall'ideologia sessantottina, riformò profondamente la materia delle relazioni domestiche. La potestà diventava rigorosamente parentale con una piena bititolarità del padre e della madre, oltre che più strettamente finalizzata all'interesse del figlio. Scompariva il dovere di onorare i genitori, troppo 'sacrale' e autoritario, mentre restava il riferimento a un generico rispetto, che pareva implicare un rapporto paritario e non il nesso gerarchico implicito nell'idea di onore. L'obiettivo dichiarato - a detta del senatore Licini - era quello di «distruggere l'ormai falso mito della patria potestas che pure si ricollega a forme di preminenza fisica, di tradizionale autoritarismo che concentrava ogni potere nel capo in una visione tribale implicante, da un lato l'esclusione della donna da ogni potere decisionale, dall'altro l'insorgere tra i figli di contese, rivalità e lotte anche selvagge nella ricerca di accattivarsi i favori dell'unico assoluto detentore ed arbitro del potere familiare». Insieme all'obbligo di onorare i genitori, cadeva il riferimento ai 'principi della morale' nell'esercizio del dovere educativo, che aveva resistito al dopoguerra, ma in cui s'avvertiva ora un certo qual lezzo di 'autoritarismo repressivo'. Unico criterio diveniva quello puerocentrico che imponeva di tener conto soltanto «delle capacità, del- l'inclinazione naturale e delle aspirazioni del figlio».

Pag. 293

Chi cerca di riportare la donna alla condizione di vacca atta a produrre "figli per la patria" non ha capito nulla delle trasformazioni sociali prodotte da Beppi di [o da] Lusiana nelle società civili dell'intero pianeta.

 

06 febbraio 2023

Terremoto in Turchia e Siria

Tutti sono bravi a fare i loro progetti. La NATO, la Turchia, la Siria, Israele, l'Iraq, i curdi, l'Isis. Tutti vogliono essere potenti. Potenti su cosa? Su persone deboli e smarrite che spesso applaudo l'una e l'altra bandiera nell'illusione di partecipare ad un qualche bottino immaginario.

Tutti hanno una loro idea di "futuro" che si basa sulla conquista di un presente che ritengono statico.

Poi, arriva Poseidone, lo scuotitore, e il bottino di un presente statico crolla e viene distrutto. Viene distrutto il bottino. Le persone che speravano in questa o quella bandiera vedono peggiorare le loro condizioni di vita.

La logica della vita vorrebbe che le persone smettessero di seguire uomini armati per ricostruire un presente che lo scuotitore ha distrutto.

Invece, la logica che prevarrà dirà: "Ecco ora sono deboli, ora posso agire per indebolirli ancora; ora li posso annientare e conquistare!"

E gli sciacalli uscirono dalle loro tane e sbranarono un corpo che ancora non era morto impedendo alla terra di marcirne le carni e far nascere nuovi alberi e nuovi futuri.

E' dura portare sulle spalle i mattoni, in fondo, appare più facile sparare e rapinare.

E' la logica di chi adora un Dio padrone e non vede altro futuro se non nell'onnipotenza del Dio padrone che adora.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

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