Sembra che la pandemia da covid-19 stia scemando velocemente. I servizi sanitari mondiali non sono più in affanno. I vaccini vengono prodotti con più calma e ponderazione. L'economia mondiale si sta rimettendo in moto. La domanda da porsi ora è: che ne è stato delle società civili prima del covid-19? Cosa è cambiato?
Marzo 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali nelle riflessioni proposte su Facebook.
Argomenti del sito Religione Pagana
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05 marzo 2023
Nella celebrazione dell'Equinozio di Primavera in cui si ricorda la nascita, uno degli Inni che vengono letti è L'Inno Omerico della nascita di Atena.
Inno ad Atena
Comincerò a cantare Pallade Atena, la gloriosa dea
dagli occhi splendenti, ingegnosa, dal cuore inflessibile,
vergine casta, intrepida signora dell'acropoli,
Tritogenia; il saggio Zeus la generò da solo,
dal suo capo venerabile, rivestita già delle armi di guerra
dorate e lucenti. Tutti gli immortali si stupirono
a questa vista: essa balzò fuori rapidamente
dal capo immortale, agitando un giavellotto acuto
davanti a Zeus Egioco. Il vasto Olimpo sussultò
cupamente sotto l'urto della dea dagli occhi splendenti,
la terra emise un grido terribile, il mare si sconvolse,
gonfiandosi con flutti spumanti. Poi d'improvviso le onde
si fermarono, il luminoso figlio di Iperione arrestò
lungamente i veloci cavalli, fino a quando la vergine
Pallade Atena ebbe tolto dalle spalle immortali
le armi divine: né gioì il saggio Zeus.
Così ti saluto, figlia di Zeus Egioco:
io canterò te e anche un'altra canzone: la canzone della mia vita!
05 marzo 2023
Gli Orfici associavano Rea a Zeus perché Zeus è il padre della vita razionale. Zeus costruisce il mondo della descrizione attraverso la forma e la quantità, ma non può prescindere da Rea che lo ha generato o che, solo associata a Zeus, permette a Zeus di "detronizzare" Crono e ritagliare lo spazio della ragione nell'immenso spazio del tempo.
Poi, Rea diventa altre divinità, come Cibele, ma questo ci costringe ad ampliare il discorso oltre l'Inno Orfico a Rea.
Inno Orfico a Rea
Rea venerabile, figlia del multiforme Protogono,
che metti il carro dalle sacre ruote sugli uccisori di tori,
accompagnata dai timpani, che ami il delirio, fanciulla risonante di bronzi,
madre di Zeus egiogo signore dell'Olimpo,
da tutti onorata, dalle forme splendenti, beata compagna di Crono,
che ti diletti dei monti e degli spaventosi urli dei mortali,
Rea di tutto sovrana, che susciti il tumulto di guerra, dall'animo forte,
ingannatrice, salvatrice, liberatrice, origine prima,
madre degli dei e degli uomini mortali;
da te infatti derivano e la terra e l'ampio cielo in alto
e il mare e i venti; amante della corsa, aeriforme:
vieni, dea beata, salvatrice con benevolo consiglio
portando pace con ricchi beni,
mandando brutture e morti ai confini della terra.
Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli
Riconoscere a Rea il potere di trasformare il suo presente. Riconoscere a Madre Rea la capacità di costruire condizioni affinché altri Esseri possano germinare: noi stessi come specie umana all'interno della Natura. Condensare la percezione di Rea nella dimensione umana per riuscire a costruire delle relazioni con il suo aspetto umano. Riuscire a percepire in Rea le stesse tensioni e le stesse forze che attraversano l'Essere Umano come se quelle forze e quelle tensioni fossero dedicate solo a noi umani. Forze che hanno determinato il divenuto della nostra specie assieme a tutte le specie dell'Essere Natura.
05 marzo 2023
Le persone vengono private del senso della storia.
Ho avuto modo di constatarlo in diversi ambienti che definiscono sé stessi politici.
L'avvenimento di cui si parla viene isolato sia dalle condizioni spaziali che dalle condizioni temporali che lo hanno prodotto.
Premesso che non possiamo considerare tutte le condizioni che portano all'avvenimento, dovremmo essere in grado, comunque di collocare ogni singolo avvenimento, di cui parliamo, in un insieme sia storico che spaziale.
Ogni azione che viene fatta, ha delle conseguenze. Produce delle risposte e l'azione stessa è frutto di una scelta conseguente a risposte.
Questo modo di pensare non entra nell'orizzonte delle considerazioni e spesso, proprio l'educazione al razzismo e al suprematismo, si cancella dall'orizzonte del pensiero uomini e azioni che non si vuole considerare e che, a detta di chi parla, non hanno diritto a rispondere ad azioni subite.
Si pensa che qualcuno sia legittimato a torturare una persona e si pensa che quella persona torturata non debba fare violenza per rispondere alla tortura subita. Si pensa che si possono violentare delle persone e che quelle persone violentate non hanno diritto a fare violenza per rispondere a quella violenza.
Viviamo in un mondo di discriminazioni sotterranee dove l'informazione non si limita a dare notizie false, ma agisce attivamente per nascondere informazioni e far apparire avvenimenti come se fossero il prodotto della malvagità degli uomini e non risposte alle loro necessità.
La violenza che gli uomini subiscono consiste nel vedersi negata la loro condizione d'esistenza da un'informazione che, alla fine, si limita a deridere e a sbeffeggiare i loro problemi per favorire condizioni di repressione che rubano loro la vita come se i loro problemi fossero questioni irrilevanti davanti allo sguardo onnipotente di Dio.
La rabbia sociale che viene costruita ha molti modi di esprimersi. A volte viene voglia di spaccare tutto. E, forse, è esattamente quello che l'informazione, che nasconde gli avvenimenti, vuole ottenere. Circoscrivendo le necessità degli uomini nell'impotenza dell'esistenza e attendere la loro ribellione per criminalizzarli.
Ma la rabbia vera, quella distruttiva per l'informazione e chi la usa, è l'indifferenza attiva di un insieme di persone che si sottrae alle dinamiche sociali perché, sentendosi escluse, decidono di escludere le dinamiche sociali dalla loro esistenza.
Questo stato psicologico delle persone tende a cancellare la storia degli avvenimenti finendo per cancellare la loro stessa storia.
Non esiste una storia che inizia ora. La storia che, secondo molte persone, inizia ora è una storia che ha radici negli anni passati, nelle generazioni precedenti, nei secoli precedenti. Anche se non è necessario conoscere la storia per affrontare il presente è necessario affrontare il presente ascoltando nel presente ogni attore che partecipa all’avvenimento. Tutti gli attori del presente manifestano sé stessi come prodotto della storia, del loro vissuto storico, e se neghi ad un attore del presente le sue ragioni hai cancellato la storia in nome di un assolutismo che sembra utile ora, ma che porta sempre e comunque, al fallimento di ogni prospettiva esistenziale.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
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