Sembra che la pandemia da covid-19 stia scemando velocemente. I servizi sanitari mondiali non sono più in affanno. I vaccini vengono prodotti con più calma e ponderazione. L'economia mondiale si sta rimettendo in moto. La domanda da porsi ora è: che ne è stato delle società civili prima del covid-19? Cosa è cambiato?
Marzo 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali nelle riflessioni proposte su Facebook.

15 Marzo 2023
cronache della religione pagana

Claudio Simeoni

Argomenti del sito Religione Pagana

Tutti i testi del mese di Marzo 2023 in un'unica pagina

 

15 marzo 2023

Carmina Saliaria

Uno degli Inni che vengono letti durante la celebrazione dell'Equinozio di Primavera è il frammento che ci è rimasto del "Carmina Saliaria". E' un frammento fra i più antichi della Religione di Roma

Cantate il padre degli dei
Supplicate il dio degli dei

O Sole, sorgi al mondo
Alla porta del cielo, o tu che apri

Sei il gentile custode delle porte
Sei il buon Ianes

Sei il benefico generatore
[...]
di più potenti signori

Quando tuoni, signore della luce,
davanti a te tremano
quanti dei nel cielo
ti udirono tuonare

 

15 marzo 2023

Banche

Sono certo che la crisi delle banche sarà superata quando gli Stati toglieranno soldi ai cittadini e li daranno alle banche.
Certamente il governo di Meloni e Crosetto toglieranno i soldi ai ricchi per proteggere il sistema bancario. Sono pronto a scommettere la tua testa, chiunque tu sia.

 

15 marzo 2023

Le società si possono modificare o distruggere

Modificare un elemento di un sistema sociale, qualunque elemento di qualunque insieme sociale, porta alla necessità di quell'ambiente sociale a modificarsi per trovare un nuovo e diverso equilibrio per la presenza di quel nuovo elemento.

Spesso le conseguenze della modificazione non appaiono, altre volte le modificazioni sono tali da richiedere un'intera ristrutturazione dell'intero insieme sociale.

La domanda chiave è: quali sono le modificazioni introdotte in un sistema sociale in grado di modificare irreversibilmente quel sistema sociale?

Ogni volta che le modificazioni coinvolgono una quantità significativa di energia emotiva capace di unificare una quantità significativa di persone per quel sistema sociale.

Per capire i meccanismi sociali è necessario conoscere le dinamiche emotive che li attraversano.

 

15 marzo 2023

Le armi con cui si fa la guerra

C'è una sorta di consapevolezza che si fa strada fra gli Stati del mondo: perché ci stiamo sparando addosso?

Mentre noi ci spariamo addosso, altri Stati commerciano e si arricchiscono mentre noi, occupti a spararci addosso, siamo costretti ad indebitarci per acquistare armi.

E' una consapevolezza che si sta facendo strada anche se interessi specifici aizzano bande di uomini l'una contro l'altra sollecitandoli emotivamente attraverso forme di ideologia religiosa assolutista.

Si tratta della "mano di Dio", del Dio cristiano, che si chiude sugli Stati istigandoli uno contro l'altro a tutela dei suoi interessi.

Eppure, come disse qualcuno: "Più la mano si stringe e più Stati si sottraggono alla presa!"

Una guerra non si fa solo con le armi. Le armi vengono dopo. La guerra si fa seminando illusioni alle quali, chi è stato costruito nella disperazione, si aggrappa finendo per sommare disperazione a disperazione.

La brezza che soffia e che porterà la guerra in futuro, ora è carica di illusioni menzognere, di promesse favolose e di prospettive miracolose.

La brezza accarezza le illusioni. Le alimenta e le culla facendone la sede delle aspettative delle persone.

Poi, quando le persone sono pronte, arrivano le armi con cui armare le loro illusioni e distruggere ogni loro futuro distruggendo il presente in cui vivono.

La guerra non si fa con le armi, ma la si fa con le illusioni che vengono sostituite alla realtà del vissuto delle persone.

Sono i giornalisti, al servizio di interessi politici, che iniziano la guerra a danno dei cittadini.

 

15 marzo 2023

La malvagità del Dio dei cristiani

Il discorso del gesuita Orbe inizia citando Teofilo di Antiochia morto nel 183/185 d.c.:

"L'albero stesso della scienza - scrive Teofilo Antiocheno (Ad Autol. II, 25) - era buono e buono era anche il suo frutto. Non causò - come alcuni sostengono - la morte; fu la disobbedienza a produrla. Nel suo frutto, in effetti, altro non v'era che scienza e la scienza è buona se ciascuno se ne serve debitamente",

L'albero della scienza, o l'albero della conoscenza, come è più comunemente chiamato dai cristiani, fu l'albero che il Dio dei cristiani proibì a coloro che aveva creato. Mangiando il frutto, secondo i cristiani, Adamo ed Eva divennero coscienti del bene e del male.

Ora, Orbe riprende il quesito posto da Teofilo: è l'aver colto il frutto, cioè colto la conoscenza, che allontana Adamo ed Eva dal paradiso, o è la disobbedienza a Dio che allontana Adamo ed Eva dal paradiso?

Da questa questione possiamo iniziare a discutere dell'assolutismo insindacabile di Dio che i cristiani pretendono di attribuirgli. In realtà, Orbe fa molta attenzione a non uscire dalla questione perché non vuole commentare l'atto in relazione a Dio, ma solo in relazione ad Adamo ed Eva.

Scrive Orbe:

Vi sono cose proibite perché malvagie e cose malvagie perché proibite. Dio proibisce la bestemmia, perché cattiva, ben prima del divieto. E' il caso dei precetti naturali negativi. Dio li promulga con la natura. Nell'ordinare di non mangiare dell'albero della scienza, Dio proibiva una cosa lecita in sé, ma che a motivo del suo comando diventava cattiva. Il motivo dell'obbedienza per l'uomo consisteva nella sua sottomissione al Creatore, non nella malvagità di quanto gli veniva proibito.
Dio, in teoria, poteva scegliere come oggetto di proibizione qualcosa di tanto ineludibile nella vita dell'uomo quanto l'atto generativo, come scelse in seguito, per ordinarlo ad Abramo, qualcosa di tanto necessario per la sua discendenza quanto la vita dell'unico figlio Isacco. L'elemento più indispensabile al genere umano diveniva illecito in virtù del divieto divino.

Accettando questo punto di vista, si accetta il diritto di Dio di stuprare l'uomo e si rivendica la libertà dell'uomo di essere stuprato da Dio senza che l'uomo sia riconosciuto il diritto di non essere stuprato da Dio.

Il concetto secondo cui: Dio non ha rispetto per l'uomo diventa, di fatto, il concetto fondamentale di ogni discussione teologica. Diventa la riflessione fondamentale per diventare consapevoli della condizione teologica che discrimina "il bene dal male" e che censura il male come atto discriminatorio del Dio cristiano nei confronti dell'uomo.

La proibizione del Dio dei cristiani è un atto di pura arroganza; di pura malvagità.

Dice Orbe che "E' il caso dei precetti naturali negativi. Dio li promulga con la natura." L'affermazione è arbitraria e priva di contenuti che la definiscono. Cosa sono i "precetti naturali negativi"? L'arbitrarietà di questa affermazione non è molto diversa dalla precedente: "Vi sono cose proibite perché malvagie e cose malvagie perché proibite." La natura è l'oggetto in cui noi viviamo e in cui noi abitiamo e ci modifichiamo. La mia modificazione nella natura, date la qualità della mia esistenza, è limitata dalla mia qualità dell'esistenza stessa, Non esistono cose aprioristicamente vietate nella natura, esistono cose non convenienti, non utili, dannose per me stesso che posso mettere in atto nella natura. Certamente, per quello che sono, non posso saltare in un dirupo sbattendo le ali, ma non è che non lo posso fare. Posso saltare da un dirupo, ma per quello che sono, risulta dannoso per me. Non è proibito saltare da un dirupo.

Per sapere se il cogliere dall'albero della conoscenza faccio un'azione malvagia o meno, devo conoscere il motivo per cui Dio impedisce all'uomo di cogliere dall'albero della conoscenza. Cosa vuole ottenere Dio?

Questa è la domanda a cui Orbe non risponde, o almeno non ora nella riflessione, perché l'idea che intendere promuovere è la censura della disobbedienza dell'uomo a Dio qualunque sia l'ordine dettato dal desiderio di Dio di divertirsi a violentare l'uomo.

Orbe santifica il divertimento di Dio nello stupro dell'uomo quando dice:

"Dio, in teoria, poteva scegliere come oggetto di proibizione qualcosa di tanto ineludibile nella vita dell'uomo quanto l'atto generativo, come scelse in seguito, per ordinarlo ad Abramo, qualcosa di tanto necessario per la sua discendenza quanto la vita dell'unico figlio Isacco. L'elemento più indispensabile al genere umano diveniva illecito in virtù del divieto divino."

Il Dio cristiano, per divertirsi, ha scelto di ordinare ad Abramo di macellare suo figlio Isacco. La storia ci racconta come Abramo non lo abbia fisicamente macellato, ma come in realtà ha macellato l'intero suo "popolo" o "l'intera sua discendenza" rendendola schiava, e strumento di schiavitù fra gli uomini, funzionale all'odio che ha Dio per gli uomini che esprime completamente nei fini per i quali ha proibito all'uomo di cogliere dall'albero della conoscenza:

Dice rammaricato il Dio dei cristiani:

"Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!". 

Genesi 3, 22

Il motivo per cui il Dio cristiano proibisce all'uomo di cogliere dall'albero della conoscenza è perché la conoscenza rende l'uomo uguale a Dio. Permette all'uomo di discriminare fra ciò che gli è utile da ciò che gli è dannoso costruendo e modificando sé stesso all'interno delle necessità della sua esistenza. Non è più il Dio dei cristiani che determina la vita dell'uomo, ma la vita dell'uomo è determinata dalle scelte dell'uomo nella sua vita.

--seconda parte-----fine----La riflessione continua------

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

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e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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