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Agosto 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

06 agosto 2023
cronache della religione pagana

Claudio Simeoni

Cronache mese di agosto 2023

 

06 agosto 2023

Come i cristiani diffamano i Pagani: Atenagora

Atenagora di Atene, fatto santo dalla chiesa cattolica, è un esempio di diffamatore delle Antiche religioni. Nato all'incirca nel 133 d.c e morto nel 190 d.c. era un pessimo conoscitore del Mito, sia di Omero che di Esiodo. Aveva in odio sia le pratiche orfiche che le pratiche dionisiache in un assoluto disprezzo per il genere umano che voleva sottomesso alla schiavitù in nome del suo Dio.

I cristiani lo spacciano per un "filosofo dell'Accademia di Atene", ma al di là di un qualche ruolo scolastico che poteva rappresentare, l'Accademia di Atene era stata chiusa da lungo tempo.

L'accademia di Atene chiude con Filone di Larissa (159-83 a.c.) e Antioco di Ascalona (120-67 a.c.) riapre una quinta Accademia, di indirizzo dogmatico che rifiuta lo scetticismo e si avvicina alle posizioni stoiche, in Egitto per poi tornare saltuariamente in Grecia.

Ad Atene il clima culturale era mutato da quando nell'86 a.c Silla macella gli abitanti di Atene, che si erano schierati con Mitridate e avevano partecipato al genocidio degli italici (vespri asiatici) massacrando da 80000 a 150000 persone che parlavano latino.

La cultura stessa era andata distrutta e personaggi come Atenagora potevano esporre la propria ignoranza come se fosse la cultura di un tempo ormai perduto. Una cultura che emerge dall'oscurità sociale portata dalle stragi di Mitridate e Silla nel tentativo di essere i padroni del mondo.

Il cristiano fondamentalista Atenagora scrive un trattato "Supplica in favore dei cristiani" o "Pro cristiani" e ci offre la sua interpretazione sulla qualità e la natura degli Antichi Dèi.

La sua interpretazione è un classico della pratica cristiana che si svolge fra calunnia, diffamazione e violenza con la quale gli Antichi Dèi cessano di essere una rappresentazione del Mito per diventare altrettante forme umane e animali portatrici di tutte le perversioni cristiane.

Riporto un passo, (ce ne sono altri) dal "Supplica in favore dei cristiani" di Atenagora riportato da Otto Kern in Orfici – frammenti e testimonianze che dimostra la sua totale mancanza di conoscenza del Mito e un livello di farneticazione prodotto, probabilmente, da interpretazioni superstiziose di un ambiente che stava perdendo contatto con l'antica cultura.

58. - (41) Athenag. Pro Christian. 20 p. 22, 10 Schw.

Se l'assurdità della loro teologia li faceva solo affermare che gli Dèi sono nati e che traggono la loro costituzione dall'acqua, poiché ho mostrato che non c'è nulla di creato che non sia deperibile, potrei passare alle altre accuse. Ma da un lato essi hanno descritto il corpo degli Dèi, affermando che Eracle è un Dio serpente arrotolato su se stesso, che altri sono Centomani e che la figlia di Zeus, che egli ebbe da sua madre Rea, già chiamata anche Demetra, oltre ai suoi due occhi, nella posizione naturale, ne possiede due sulla fronte, che ha nella parte posteriore del collo l'aspetto di un animale e che è pure dotata di corna. Perciò Rea, spaventata, fuggì sua figlia, mostruosa, senza concederle la thele (il seno), per cui il suo nome mistico è Atela, comunemente chiamata Persefone e Core; ella non è la stessa che Atena, che prende nome dal suo essere vergine; d'altra parte, essi hanno esposto chiaramente, come credono, le azioni compiute da quelli: che Crono mutilò il padre dei genitali, lo tirò giù da l cocchio e uccise i suoi figli maschi divorandoli; che Zeus, incatenato il padre, lo scagliò nel Tartaro, come anche Urano e i suoi figli, combatté con i Titani per il potere, inseguì la madre Rea che rifiutava di unirsi a lui e, dopo che ella diventò una serpe e che egli stesso si mutò in serpente, legatala con il nodo cosiddetto di Eracle, si unì a lei - della modalità dell'unione è simbolo il bastone di Ermes -; che in seguito, violentando anche lei sotto le spoglie di serpente, si unì alla figlia Persefone, da cui gli nacque come figlio Dioniso. Sarebbe necessario raccontare anche questo: che cosa c'è di nobile o di buono in questa storia, perché noi crediamo che siano divinità Crono, Zeus, Core e gli altri? Il loro aspetto fisico? E quale uomo più stimato e contemplativo sarebbe disposto a credere che una vipera sia stata generata da un dio:

Fanes generò un'altra progenie tremenda
dal sacro grembo, Echidna terribile a vedersi,
della quale si potevano scorgere le chiome giù dal capo
e il bel volto, mentre il resto del suo corpo, dalla sommità del collo,
era quello di uno spaventoso serpente

oppure chi ammetterebbe che lo stesso Fanes, dio primo-generato - infatti, questi è colui che è stato effuso dall'uovo - , o avesse l'apparenza di un serpente, o fosse stato divorato da Zeus perché divenisse infinito? Se infatti non si sono differenziati in nulla dagli animali più vili - infatti è chiaro che ciò che è divino deve differenziarsi da ciò che è terrestre e che deriva dalla materia - non sono dei. Perché dunque ci accostiamo a loro, la cui nascita è come quella delle bestie, che hanno aspetto animale e brutto?

Otto Kern, Orfici – testimonianze e frammnti, Editore Bompiani, 2011, p.309-311

Difficile dire se ai tempi di Atenagora di Atene potesse esserci un ambiente religioso che si riferiva ai modelli che Atenagora presenta. Se noi passiamo a trecento anni dopo, circa, di Atenagora e leggiamo le Dionisiache di Nonno di Panopoli, troviamo che il Mito, per quanto deformato e cambiato rispetto ad Omero e ad Esiodo, è ancora vivo se non altro nei racconti letterari.

Calcare su quello che i cristiani considerano "moralmente perverso" significa estendere il proprio modello culturale a tutte le altre culture per poterne diffamare e calunniare i contenuti.

Ovviamente Atenagora era un creazionista e non comprendeva, sia a livello intellettuale che a livello culturale, nessun processo di trasformazione che portava al presente. Per lui gli Dèi degli antichi non erano forme per la rappresentazione di contenuti divini, ma erano forme prive di contenuti come il Dio dei cristiani o il loro Gesù.

"Eracle è un Dio serpente", afferma Atenagora.

Eracle è il modello di uomo e donna che affrontano le fatiche della vita per trasformarsi in un Dio e si trasforma in un Dio proprio perché affronta le fatiche della vita.

"Altri Dèi sono i Centimani" afferma Atenagora. E allora? Cosa vuole significare Atenagora? Forse una deformità? Uno scherzo della natura? O forse è intimidito dalle cento mani emotive che si muovono nel cielo, nella terra e nel mare?

E che significato può avere questa frase di Atenagora "...la figlia di Zeus, che egli ebbe da sua madre Rea, già chiamata anche Demetra, oltre ai suoi due occhi, nella posizione naturale, ne possiede due sulla fronte, che ha nella parte posteriore del collo l'aspetto di un animale e che è pure dotata di corna." Se non per indicare il disprezzo per una forma o per una forma morale?

Attraverso il mito esiodeo noi conosciamo le relazioni fra gli Dèi, ma gli stessi Orfici modificano il mito esiodeo quando identificando l'atmosfera con Zeus e la Terra con sua madre Rea e, nella loro ideologia religiosa, fanno nascere la vita dal cielo e dalla terra. Capisco che per i cristiani ciò è "orribile" ma il Mito non è "parola di verità nella materia e nella forma". Il Mito è rappresentazione delle modificazioni di una realtà che si modifica e diviene costantemente descritta attraverso le relazioni fra gli Dèi. Dal momento che le relazioni fra gli Dèi generano il nuovo fatto di emozioni, la descrizione delle relazioni può avvenire solo come descrizione di rapporti sessuali.

Poi, questa forma del Mito: "Perciò Rea, spaventata, fuggì sua figlia, mostruosa, senza concederle la thele (il seno), per cui il suo nome mistico è Atela, comunemente chiamata Persefone e Core;", questo modello di idea religiosa è più riconducibile alla nascita di Pan da Driope e Ermes che non a una fantasiosa Rea madre di Persefone. Tutti i Miti, anche quelli sopravvissuti ai tempi di Atenagora, la chiamano figlia di Demetra, la crescita. Oppure, se preferite alla siciliana: "Core, signora dell'Ade!".

Appare come un'aberrazione fare di Dioniso un figlio di Persefone e Zeus dal momento che il mito dionisiaco era ben vivo ai tempi di Atenagora come era vivo il mito di Semele, della vite e di Dioniso che diventa un Dio nascendo allo smembramento del corpo operato dai Titani.

Non pretendo certo che Atenagora sappia interpretare il Mito come i Pagani, ma la volontà di diffamare di Atenagora appare evidente. Molto evidente quando dice: "Sarebbe necessario raccontare anche questo: che cosa c'è di nobile o di buono in questa storia, perché noi crediamo che siano divinità Crono, Zeus, Core e gli altri? Il loro aspetto fisico? E quale uomo più stimato e contemplativo sarebbe disposto a credere che una vipera sia stata generata da un dio..." Per un cristiano, che si ritiene creato ad immagine e somiglianza del suo Dio, assistere a persone che considerano Dèi forme diverse da quella umana è certamente sconvolgente. Ma la forma umana è divenuta per trasformazione da altre forme che pur non essendo "forma umana" erano sempre rappresentazione delle divinità che nel mondo trasformavano sé stesse. Il Mito racconta gli Dèi e li racconta cogliendo le emozioni e le azioni della loro esistenza rappresentandole in mille forme che costituiscono una barriera emotiva capace di impedire al cristiano la loro comprensione.

Un altro aspetto finalizzato alla diffamazione da parte di Atenagora è: "Fanes generò un'altra progenie tremenda dal sacro grembo, Echidna terribile a vedersi, della quale si potevano scorgere le chiome giù dal capo e il bel volto, mentre il resto del suo corpo, dalla sommità del collo, era quello di uno spaventoso serpente"

Fanes è la forza dell'intento che si esprime nella materia e che la spinge a passare dallo stato di inconsapevolezza allo stato di consapevolezza. Nel Mito non esistono "figli di Fanes" perché Fanes, Eros, è la forza presente in ogni frammento di materia-energia al di là della forma con cui il Mito vuole rappresentarlo.

Nel Mito Echidna è detta da figlia di Ceto per poi chiamarla figlia di Crisaore e di un'altra oceanina (Calliroe). Per Pausania l'oceanina Stige è madre di Echidna, mentre Apollodoro dice che sia figlia di Tartaro e Gaia. Per quanto ne so, solo Atenagora parla di Echidna come figlia di Fanes, Eros.

Fanes a forma di serpente? Cosa esce dall'uovo luminoso con le ali d'oro all'inizio del tempo e dello spazio?

La forma di un serpente o l'intento che attraversa la materia e l'energia dell'universo?

Nelle teogonie degli Orfici si dice che Zeus fagocita Fanes; nella teogonia esiodea Zeus fagocita Meti.

Negli orfici era importante che Zeus acquisisse l'intento per comprendere il risultato e il significato delle sue azioni; in Esiodo Zeus, fagocitando Meti, acquisisce la capacità di progettare il futuro agendo nel presente. Dalla fagocitazione di Meti Zeus si trasforma. Non solo le sue azioni sono volte a costruire il futuro, una costruzione del futuro che avviene attraverso "rapporti sessuali" dai quali il futuro nasce, ma dalla sua testa viene partorita Atena, l'arte dell'agguato, l'arte della progettazione che manifestata dagli Esseri della Natura permette loro di costruire il loro futuro. Di diventare Dèi.

La polemica contro i cristiani sarebbe stata facile se il genocidio non avesse appiattito l'intelligenza degli antichi. I 150000 macellati da Mitridate e i massacri di Silla, oltre a tutti gli altri, hanno colpito la parte più culturale di società che si sono trovate disarmate davanti alla violenza cristiana.

 

06 agosto 2023

La pulce e il punto d'appoggio

Ognuno di noi è una pulce nel mare magnum di società che sembrano vivere rispondendo alle leggi del Caos.

Eppure, come disse qualcuno, anche una pulce, se trova un punto d'appoggio, può sollevare (modificare) il mondo dalle sue condizioni.

Trovare il punto d'appoggio diventa la missione prioritaria di ogni pulce. In alternativa: imparare a nuotare nel Caos!

 

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Claudio Simeoni

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Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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