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Agosto 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.
11 agosto 2023
Problemi sociali come situazione in sé!
Problemi sciali in sé come mi vengono presentati!
Problemi sociali in sé come mi vengono presentati dopo essere stati selezionati da chi ha il potere di rappresentarmeli!
Problemi sociali a cui assisto di cui non comprendo le implicazioni!
Problemi sociali di cui comprendo le implicazioni, ma che non mi coinvolgono né, spesso, li tratto come problemi!
Problemi sociali che mi coinvolgono e che ritengo di una qualche, più o meno, importanza in relazione alla mia esistenza!
Problemi sociali immaginari che coinvolgono la mia attenzione e nei quali si sollecita l'investimento della mia struttura emotiva!
La realtà sociale, nella quale viviamo, è portatrice di un numero infinito di problemi sociali e, di questo infinito numero, ogni persona seleziona aspetti che più si avvicinano al proprio modo di pensare e di vivere la quotidianità.
Fra ciò che la realtà è e ciò che la realtà è per ognuno di noi, esiste un immenso che noi ignoriamo perché manchiamo di informazioni non solo dei problemi, ma della cultura necessaria per comprendere le implicazioni dei problemi.
Questa condizione è sempre stata in ogni condizione della vita fin da quando la vita uscì dal “brodo primordiale”.
Solo la condizione della presentazione di problemi immaginari che sollecitano il coinvolgimento della mia attenzione, nella storia della vita, della vita umana in particolare, è una novità degli ultimi duemilacinquecento anni.
Una novità che si è presentata con una forza psicologia così violenta da essere assunta, in molte situazioni esistenziali e in gran parte della popolazione umana, a regola, a sistema ideale con cui imporre e autoimporre idee aprioristiche alle persone in merito alla realtà nella quale viviamo.
La realtà cessa di essere ciò che noi sperimentiamo per diventare una realtà immaginaria che ci spinge ad una continua ricerca di conferme di quanto immaginiamo e ci induce ad annullare tutte le esperienze che vengono in conflitto con quanto immaginiamo.
Gli oggetti dell'immaginazione diventano oggetti reali. Oggetti temuti, oggetti desiderati, oggetti con il potere di soggiogare i comportamenti morali delle persone e le loro scelte esistenziali.
Il percorso dall'immaginario al reale diventa, in questa situazione, il percorso di conoscenza. Il percorso di conoscenza per eccellenza. Senza l’uscita dall’immaginario, socialmente imposto (perché l’immaginario non può nascere dall’esperienza), non può esserci conoscenza del reale, ma solo descrizione dell’immaginario spacciata per conoscenza in cui conchiudere la trasformazione e le scelte dell’individuo.
L'uscita dall'immaginario si esprime come una vera e propria guerra che si svolge nella struttura psico-emotiva dell'individuo e che costruisce un vero e proprio cimitero di cadaveri fatti di fantasmi di frattaglie emotive che l'individuo abbandona a mano a mano che agli oggetti immaginati ( e le cause immaginate che producono oggetti immaginari) vengono sostituiti da dati di realtà.
La domanda che i soggetti si pongono è questa: che cosa noi sappiamo della realtà e dei problemi reali?
Questa domanda non ha risposte. O meglio, a questa domanda vengono date migliaia di risposte che non sono risposte a questa domanda, ma sono risposte di ciò che altri credono (come prodotto della loro immaginazione) che cosa sia la realtà o i problemi reali. Ma si tratta di non risposte. Si tratta di "giudizi di necessità" che permettono agli individui di gettare delle spiegazioni che non spiegano l'oggetto, ma solo il loro desiderio di spiegare l'oggetto.
In altre parole, spiegano la loro necessità di spiegare. La loro necessità di coinvolgere altri in quelle spiegazioni. La necessità di imporre un comportamento in relazione al problema sociale che in quel momento viene considerato.
Questa è la condizione nella quale le persone vivono.
Immaginare i problemi e la loro qualità, distorce le possibilità d'azione rispetto ai problemi stessi e, spesso, aggrava i problemi.
Le persone sono addestrate ad affrontare i problemi con la "ragione". Sono addestrate a pensare alla forma dei problemi che vengono loro rappresentati.
La nostra ragione fa questo, non il nostro corpo.
Il nostro corpo sa perfettamente che il problema non è l'oggetto rappresentato dal messaggero che ce lo presenta, ma il problema è il messaggero. Il messaggero è il problema perché il messaggero ha selezionato il problema da presentarci e ce lo presenta affinché noi ci adattiamo al problema presentato e non alla manifestazione che il messaggero mette in atto.
Qual è la soluzione che ogni singolo soggetto può adottare in un mondo in cui un infinito numero di messaggeri presentano i loro problemi selezionati al soggetto?
Diventare messaggero a sé stesso.
I problemi non sono quelli che i messaggeri esterni mi presentano, ma sono quelli che io cerco e analizzo nella realtà in cui vivo.
Il mio corpo si fa messaggero alla mia ragione che descrive i problemi individuati dal mio corpo che li individua in base ai propri bisogni e alle proprie necessità.
Ascoltare sé stessi in relazione ad un mondo che chiede ai soggetti di risolvere i suoi problemi e che, spesso, si sottrae davanti ai problemi che le singole persone presentano al mondo.
Per ora mi sembrano sufficienti queste considerazioni sulle quali riflettere rispetto alla realtà anche se, riflettere su questo, significa, in ultima analisi, proiettare su questo la propria immaginazione perché, la propria immaginazione, è sempre pensata come la realtà oggettiva nella quale si vive. Altrimenti, se ciò non fosse, l'oggetto che immaginiamo non sarebbe quanto immaginiamo, ma un oggetto diverso dalla nostra immaginazione. Altro da sé e, come altro da sé, facilmente alienabile e sostituibile all'interno della nostra ragione.
11 agosto 2023
Oggi ho salutato la "mia" montagna. L'ho ringraziata per tutto l'affetto fatto di fresco e di pioggia che mi ha regalato.
Ora sto pensando a come fare i bagagli dopo due mesi di fresco e dopo aver comperato almeno 50 libri che mi costringeranno a costruire nuove scaffalature.
Spostarmi dalla montagna alla città pr me è una sorta di trasloco e un lavoro di pulizia sia della casa in montagna che della casa in ciittà.
11 agosto 2023
Bellezze di Asiago
11 agosto 2023
Achillea rosa. La foto non rende la bellezza del colore rosa.
11 agosto 2023
Il covid-19 continua a creare problemi saltando di specie e modificandosi in continuazione.
La situazione a Cipro è un po' allarmante. Il covid-19 non è un virus qualsiasi è intelligenza applicata ad una mutazione veloce per adattare sé stesso alle diverse condizioni oggettive che incontra.
Quando impareremo a pensare ai virus come Esseri Intelligenti allora gli uomini sapranno difendersi dalle avversità con dignità e rispetto nei confronti di un mondo in perenne modiificazione.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
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Tel. 3277862784
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