Venti di guerra soffiano sull'Europa. La destra politica si compiace del genocidio messo in atto dagli ebrei nei confronti del Palestinesi. La sinistra politica si scopre prigioniera nell'essere contro l'antisemitismo che gli rende impossibile condannare il genocidio nazista che gli ebrei stanno compiendo finendo per legittimare il nazismo e il genocidio come prassi.
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16 giugno 2024 cronache della religione pagana
Esopo: l'attesa del momento opportuno

Claudio Simeoni

Cronache mese di giugno 2024

Esopo: l'attesa del momento opportuno

Nella favola di Esopo dell'aquila e la volpe il concetto principe non è quello dell'amicizia, ma è quello dell'attesa per consumare la rivalsa o la vendetta.

L'attesa del momento opportuno per aggredire il nemico.

La pazienza come arte dell'agguato nei confronti di un nemico che si sente forte e tracotante.

E' un principio sociale dove le persone sottomesse devono attendere il momento più opportuno per consumare la loro vendetta nei confronti di chi le sottomette.

La storia è semplice. C'era una volta in un villaggio un uomo forte che esercitava la sua violenza su uomini che erano più deboli di lui. Violenze e prepotenze erano all'ordine del giorno. Queste prepotenze continuarono per anni e le persone, non potendo reagire, subivano in silenzio. Poi, un giorno quest'uomo si ammalò e la febbre lo rese debole e vulnerabile. Così gli abitanti del villaggio ne approfittarono per uccidere quell'uomo e far cessare, una volta per tutte i suoi soprusi.

La favole può essere estesa anche alle società, ai regimi politici e ai regimi economici che sfruttano le persone.

Esopo non parla ai regimi politici o ai regimi economici, Esopo, lo schiavo, parla agli schiavi indicando loro la pazienza e il momento più opportuno per rivendicare migliori condizioni di vita.

Scrive Esopo:

Un’aquila e una volpe, fattesi amiche, stabilirono di abitare una vicino all’altra, pensando che la vita in comune avrebbe rafforzato la loro amicizia. Ed ecco che la prima volò sulla cima di un albero altissimo e vi fece il suo nido; l’altra strisciò sotto il cespuglio che cresceva ai suoi piedi e qui partorì i suoi piccoli. Ma un giorno, mentre la volpe era uscita a cercar da mangiare, l’aquila, che si trovava a corto di cibo, piombò nel cespuglio, afferrò i volpacchiotti e se ne fece una scorpacciata insieme coi suoi figli. Quando, al suo ritorno, la volpe vide che cosa le avevano fatto, fu colta da un dolore che non era nemmeno tanto grande per la morte dei suoi piccoli, quanto per il pensiero della vendetta: animale di terra, essa non aveva infatti la possibilità di inseguire un volatile. Perciò, immobile, di lontano, unico conforto che rimane ai deboli e agli impotenti, scagliava maledizioni sulla sua nemica. Ma non passò molto e toccò all’aquila scontare il suo delitto contro l'amicizia. Infatti, un giorno che in campagna si offriva in sacrificio una capra agli dèi, essa piombò giù e si portò via dall’altare uno dei visceri che stava prendendo fuoco; ma quando l’ebbe trasportato nel suo nido, un forte soffio di vento lo investì e da qualche filo di paglia secca suscitò una vivida fiammata. Così i suoi piccoli — volatili ancora impotenti — furono abbruciati e cascarono al suolo. La volpe accorse e se li divorò tutti sotto gli occhi della madre.

[Tratto da: Esopo, Favole, "L'aquila e la volpe", Edizione BUR, 1982, n. 3, pag. 39]

Si dice che la favola sia molto più vecchia di Esopo e i concetti si trovano anche nei testi Sumeri.

Non c'è dubbio che Esopo attingesse da un ambiente culturale, forse in comune con quello dei sette sapienti greci, ma sta di fatto che solo Esopo parlava agli schiavi mentre, i sette sapienti parlavano al potere affinché potesse continuare ad essere il potere che domina.

In fondo, per derubare qualcuno è necessario farselo amico. Ottenere la sua fiducia più completa in modo che tu non debba derubarlo come un ladro che arriva nel buio della notte, ma sarà lui stesso ad affidarti, quando ne avrà necessità, i suoi beni che tu potrai rubargli in tutta tranquillità e serenità.

Se colui che vuoi derubare non te lo farai amico, sarà sempre sospettoso nei tuoi confronti e cercherà di difendersi da te.

Se vuoi derubare dei beni un uomo, prima di tutto, ruba la sua fiducia.

 

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Claudio Simeoni

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Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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