Venti di guerra soffiano sull'Europa.
Giugno 2024: la filosofia metafisica della Religione Pagana.

21 giugno 2024 cronache della religione pagana
I misteri di Eleusi - Prima parte

Claudio Simeoni

Cronache mese di giugno 2024

 

21 giugno 2024

I misteri di Eleusi
Prima parte

In tutta l'antichità, sia greca che romana, si parla della magnificenza dei misteri di Eleusi.

Si parla dell'esistenza dei misteri eleusini, ma non si dice in che cosa consistano questi misteri eleusini.

Tutto è circondato dal silenzio, dal mistero. Eppure, molte persone si fanno iniziare ai misteri eleusini; affermano di essere iniziati; affermano di conoscere i misteri eleusini; ma nessuno dice in che cosa consistano i misteri eleusini.

Alcune persone si fecero iniziare ai misteri eleusini, ma poi non ne fecero nulla.

Dei misteri eleusini, quello che ci è rimasto sono solo "dicerie", affermazioni, ma tutte prive di contenuti ideali, filosofici, esistenziali.

A volte ci vengono raccontate delle azioni compiute in celebrazioni pubbliche, ma anche quelle azioni sono descritte quasi fossero delle rappresentazioni teatrali, non si racconta il significato ideologico che tali azioni vogliono rappresentare.

Noi, di Eleusi, non sappiamo nulla. Non sappiamo nulla della religione di Eleusi come non sappiamo nulla dei misteri eleusini.

In questo nulla, in cui noi navighiamo, c'è una luce che illumina il nostro desiderio di conoscenza.

Questa luce appare davanti ai nostri occhi da migliaia di anni e ci dice: "Io illumino, ma tu sai aprire gli occhi e cogliere ciò che si presenta nell'abbaglio?".

Quando siamo circondati dall'oscurità ci affanniamo ad accendere luci per poter vedere nell'oscurità, ma quando siamo abbagliati dalla luce, non pensiamo che la luce, abbagliandoci, nasconda più dell'oscurità cose che la nostra coscienza non è in grado di toccare.

Demetra dalle belle chiome, dea, veneranda, io comincio a cantare
e con lei la figlia dalle belle caviglie, che Aidoneo
rapì - lo concedeva Zeus dal tuono profondo, che vede lontano,
eludendo Demetra dalla spada d’oro, dea delle splendide messi -
mentre giocava con le fanciulle dal florido seno, figlie di Oceano,
e coglieva fiori: rose, croco, e le belle viole,
sul tenero prato; e le iridi e il giacinto;
e il narciso, che aveva generato, insidia per la fanciulla dal roseo volto,
la Terra, per volere di Zeus compiacendo il dio che molti uomini accoglie;
mirabile fiore raggiante, spettacolo prodigioso, quel giorno, per tutti:
per gli dèi immortali, e per gli uomini mortali.
Dalla sua radice erano sbocciati cento fiori
e all’effluvio fragrante tutto l’ampio cielo, in alto,
e tutta la terra sorrideva, e i salsi flutti del mare.

Tratto da: La religione dei misteri, a cura di Paolo Scarpi, Inno omerico a Demetra, edizione Lorenzo Valla, 2002, pag. 14 vol. 1

Questo è l'inizio dell'Inno omerico a Demetra. Scritto, all'incirca, nel VII secolo a.c., è il documento (esistono altre versioni in frammenti di quest'Inno) che ci racconta dei principi etici, religiosi, morali e teologici dei Misteri Eleusini.

Il primo mistero appare nei primi 14 versi dell'Inno.

La prima domanda che ci dobbiamo porre è: quando quest'azione è avvenuta?

Quando Ade è uscito dall'Ade per portare con sé Persefone?

Quando Omero (o chi per esso) racconta la storia, la storia era un Mito del tempo antico. Un tempo antico descritto come il suo tempo, ma non è nel suo tempo che Ade prende con sé Persefone. Diciamo che "c'è stato un tempo, anticamente, in cui Aidoneo portò con sé Persefone".

L'azione non è avvenuta ai tempi di Omero, ma in un passato così antico e mitico in cui dalla radice della terra erano sbocciati cento fiori per favorire la situazione che avrebbe permesso ad Aidoneo di rapire e portare con sé Persefone.

Il rapimento è stato concesso da Zeus "che vede lontano" eludendo Demetra dalla spada d'oro.

Si tratta di una scena che noi possiamo rappresentare in un film o in un teatro.

Proviamo a cancellare il nome dei protagonisti della storia e la loro rappresentazione antropomorfica e proviamo a descrivere la scena cogliendo gli aspetti non-antropomorfici dei protagonisti della storia.

Zeus è il cielo, l'aria che respiriamo. L'aria, l'atmosfera dal tuono profondo e che vede lontano nelle trasformazioni. Demetra è la crescita, la libertà, il liberarsi dalle costrizioni, la Dea "dalla spada d’oro, dea delle splendide messi". Persefone è la figlia di Demetra e, come tale, è a sua volta la crescita: la piccola crescita. L'Ade non è il "regno dei morti", l'Ade è il regno della crescita: l'utero, l'uovo, il seme.

Dall'Ade non escono nuovi Esseri della Natura, le uova non si dischiudono, i semi non si aprono. Ci fu un tempo, un tempo "infinitamente lontano" in cui questo non avveniva.

Una vita che era in potenza non poteva venire alla luce.

Ade era triste e Zeus concesse ad Ade di portare sua figlia, Persefone, nell'Ade.

Per ciò che stava accadendo, il mito omerico dice:

Dalla sua radice erano sbocciati cento fiori
e all’effluvio fragrante tutto l’ampio cielo, in alto,
e tutta la terra sorrideva, e i salsi flutti del mare.

E l'Ade divenne fecondo. Le uova si schiusero permettendo il venir in essere dei nuovi nati; gli uteri si aprirono alla nuova vita e i semi fecero nascere nuovi alberi e nuove piante.

Il primo mistero eleusino che ci presenta l'Inno Omerico a Demetra è la nascita della vita come noi l'abitiamo e la conosciamo essendo, noi stessi, parte di essa.

Si tratta dunque della "creazione" degli Dèi in un tempo mitico in cui, per parlare di cosa avvenne, sembra sia necessario ricorrere alla dimensione antropomorfica degli Dèi descrivendo la situazione in cui gli Dèi agirono come fosse una situazione attuale.

Ora siamo davanti al secondo mistero eleusino: in ogni istante presente anche nel nostro stesso vissuto, Ade rapisce Persefone con il consenso di Zeus, la Terra favorisce l'azione per volere di Zeus e Proserpina entra nell'Ade: noi, che cosa siamo in tutto questo?

Siamo l'Ade che contiene la vita; siamo Ade che usa la sua intelligenza per progettare il futuro; siamo Persefone che favorisce il venir in essere di ciò che ancora non è o non può venir in esse; siamo Demetra dalla spada d'oro che si dispera; siamo la Terra felice che fa germinare i suoi fiori; siamo Zeus che corre in aiuto a tutti coloro che progettano un futuro?

Cosa siamo noi?

 

Tutti i testi del mese di giugno 2024 in un'unica pagina

 

 

Indice pagine mensili di cronache Pagane

 

Torna agli argomenti del sito Religione Pagana

Home Page Religione Pagana

 

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Iside con bambino - Museo di Napoli prestata a Torino!

 

 

Questo sito non usa cookie. Questo sito non traccia i visitatori. Questo sito non chiede dati personali. Questo sito non tratta denaro.