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Luglio 2024: la filosofia metafisica della Religione Pagana.

14 luglio 2024 cronache della religione pagana
Riflessioni religiose sul Papiro di Derveni - Prima parte

Claudio Simeoni

Cronache mese di luglio 2024

14 luglio 2024

Riflessioni religiose sul Papiro di Derveni
Prima parte

La volontà di trasformare l'orfismo in una dottrina monistica è offensivo e ingiurioso.

Il mondo è pieno di Dèi. Che questi Dèi agiscano separatamente o agiscano uno dentro l'altro, non siamo davanti a una sorta di monismo, ma siamo davanti ad un politeismo che fa dell'interazione degli Dèi la tessitura del mondo e della vita in cui abitiamo. Possibili Dèi a nostra volta.

Come offensivo e ingiurioso è interpretare gli Dèi come tanti super-uomini, dai super-poteri, che dominano il mondo e la vita.

Per riprendere sotto un'altra ottica il ragionamento sugli Dèi prendo in mano la traduzione del Papiro di Derveni e riprendo il ragionamento da un aspetto, dell'interpretazione degli Dèi, che mi è particolarmente caro.

Si tratta della colonna 17 del papiro:

Papiro di Derveni, colonna, XVII

Esisteva prima di ricevere nome: lo ricevette dopo.
Perché l'Aria era prima che le cose che sono adesso fossero assemblate
e sempre sarà e il motivo per cui l'Aria ricevette questo nome
e stato mostrato in precedenza. Ma si ritenne che fosse nata
dopo che ebbe ricevuto il nome "Zeus", come se prima
non fosse esistita. Disse anche che essa sarà "ultima"
dopo essere stata chiamata "Zeus" e questo continua a essere il suo nome
fino a che le cose che sono adesso siano state riassemblate
nello stesso stato in cui fluttuavano prima.
E mostra che le cose che sono diventano tali quali sono a causa di esso, e una volta
venute a essere sono in esso. Lo significa in questo verso:
"Zeus testa, Zeus mezzo, da Zeus sono costruite tutte le cose".
Testa... dice velatamente che le cose che sono...
testa... c'e l'inizio della costituzione...
essere state costituite

Tratto da Eleusis e Orfismo – I misteri e la tradizione iniziatica greca: a cura di Angelo Tonelli, Feltrinelli, 2022, pagina 527.

Ero convinto che fosse una mia intuizione l'identificazione di Zeus con l'atmosfera. Sembra che questa intuizione religiosa sia molto più antica ed è uno dei principi dell'orfismo, come rivela il Papiro di Derveni.

"Perché l'Aria era prima che le cose che sono adesso fossero assemblate e sempre sarà"

Assemblare le cose significa modificare il presente delle cose stesse, dando vita ad un nuovo e diverso presente.

L'estensore del commento nel Papiro di Derveni riflette dicendo:

"il motivo per cui l'Aria ricevette questo nome e stato mostrato in precedenza. Ma si ritenne che fosse nata dopo che ebbe ricevuto il nome "Zeus", come se prima non fosse esistita."

L'estensore del Papiro di Derveni conosce esattamente la relazione fra l'aria, il corpo di Zeus, e Zeus come ente che progetta l'esistenza.

Zeus è l'aria che respiriamo. Zeus promotore del presente, presente in essere e figlio di ogni Essere che nel presente respira l'aria: respira Zeus.

Scrive l'estensore del Papiro di Derveni:

"E mostra che le cose che sono diventano tali quali sono a causa di esso, e una volta venute a essere sono in esso"

Le cose non sono oggetti inanimati, ma sono gli Esseri Viventi, ogni Essere che respira Zeus. E gli Esseri della Natura che sono, sono diventati quali sono a causa del loro respirare Zeus e una volta diventate quali sono continuano ad essere in Zeus. A nutrirsi di Zeus, a nutrire Zeus, a trasformare Zeus.

Penso che sia incomprensibile, per dei creazionisti sempre alla ricerca del principio divino creatore del presente, dimettersi da questi modelli mentali e sostituirli con modelli mentali evoluzionistici dove le forze della vita e della trasformazione, forze divine della vita e della trasformazione, sono la materia che ci circonda e si trasforma.

Il nous, quando inteso come intelligenza, non è il protagonista delle cose che appaiono; emergono le cose, apparendo alla nostra coscienza, al di là del come e del perché sono apparse, e noi le chiamiamo nous perché l'esistenza di quelle cose non solo è noi stessi, ma anche l'insieme del mondo in cui vive il noi stessi.

Dall'Enciclopedia Garzanti il termine nous "è un termine che in greco antico indica, a partire da Omero, la facoltà di comprendere un evento o le intenzioni di qualcuno.". L'apparire del mondo è il prodotto del soggetto che lo crea, portatore di nous, oppure, dal momento che io nasco e guardo il mondo, attribuisco al mondo il nous partendo dalla mia comprensione (nous) del mondo?

Introdurre il concetto che Zeus è l'aria e che l'aria, che chiamiamo Zeus, è derivata da una condizione precedente in cui, ciò che precede quest'aria portatrice di vita, era un composto aereo "infecondo"; significa introdurre il concetto di evoluzione del presente che nulla ha a che fare con il creazionismo. Come del resto ho già dimostrato venticinque anni fa con "La stirpe dei Titani" commentando la teogonia di Esiodo.

Non è facile per un cristiano pensare che l'aria, con una coscienza, è in grado di progettare un possibile futuro per il pianeta.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

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Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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