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Luglio 2024: la filosofia metafisica della Religione Pagana.

19 luglio 2024 cronache della religione pagana
Riflessione: dall'astronomia all'astrologia

Claudio Simeoni

Cronache mese di luglio 2024

19 luglio 2024

L'inchiesta del Tribunale di Venezia

Hanno fatto la guerra ai Sinti affinché continuassero a rubare, a vivere nell'indigenza creando allarme sociale.

Hanno fatto la guerra alla costruzione della rete tramviaria di Mestre per impedire che Mestre e Venezia fossero collegate con il tram all'aereoporto.

Non vi fate illusioni, saranno assolti. Un po' di rumore per creare una parvenza di "giustizia" e poi la bolla fa pluff e non rimane nulla!

 

19 luglio 2024

Riflessione: dall'astronomia all'astrologia

L'astrologia nasce dall'astronomia. L'osservazione dei fenomeni celesti è il motore oggettivo che alimenta una credenza soggettiva, un'immaginazione che, proiettata sui fenomeni celesti, vuole costruire una significazione simpatica fra quanto osservato e la convinzione soggettiva di un significato da attribuire a quanto osservato.

L'individuo non si limita ad osservare e descrivere quanto osservato, ma sull'osservato proietta il suo desiderio soggettivo di comprensione di una realtà dalla quale si sente estraneo.

Il punto è che non è che l'uomo appare e osserva i fenomeni celesti. L'uomo diviene in milioni di anni all'interno dei fenomeni celesti. Vive e si adatta ai fenomeni celesti. Si adatta al giorno e alla notte, alle fasi lunari, al cielo stellato e fra il cielo stellato e la terra, l'uomo abita i fenomeni atmosferici.

Quando l'uomo ha cercato di significare tali fenomeni proiettando su di loro interpretazioni soggettive capaci di descrivere una realtà altra dalla quale si sente emarginato?

Quando è diventato cosciente dell'emarginazione che è avvenuta fra sé e il mondo.

Prima non era cosciente dell'emarginazione fra la sua coscienza e il mondo perché la sua coscienza era un tutt'uno con il mondo. Il mondo non veniva "pensato", ma veniva vissuto, abitato da un corpo consapevole in un mondo conosciuto per quanto serviva conoscere.

Pensare il mondo significa descrivere il mondo. Significa inserire ogni cosa, ogni oggetto, in una sorta di equazione matematica in cui ogni oggetto, appartenendo all'insieme del pensato, acquista una funzione, un valore quantitativo la cui variazione di significato apre a nuove formulazioni della descrizione stessa. La descrizione diventa la realtà vissuta dal soggetto che può vivere tale realtà soltanto se mantiene fissa quella descrizione, chiamandola "verità", in modo da permettergli di difendere le sue certezze aprioristiche nei confronti della realtà vissuta. Pensare il mondo significa piegare la realtà del mondo a come il soggetto vuole che tale realtà sia.

Ci fu un tempo in cui la realtà vissuta non era descritta dal soggetto. Non descrivere la realtà non significa non conoscerla o abitarla, significa che non è necessario descriverla memorizzandola. Conoscere e descrivere sono due cose diverse. Il conoscere è ciò che noi, della realtà, percepiamo e articoliamo mediante i nostri bisogni. Il descrivere è quanto riusciamo ad elencare di quanto conosciamo giustificando razionalmente quell'elenco che appare come un'infima parte di quello che noi percepiamo, ma che non siamo in grado di catalogare o elencare.

Un uomo cammina in mezzo agli alberi. Li conosce tutti, uno ad uno. Sa perfettamente quali frutti producono, quali siano commestibili, quali velenosi. Sa come salire sull'albero e sa muoversi nella vegetazione del sottobosco. So quanto mi serve sapere: quell'albero fa il frutto in autunno, ma ora non è autunno e quell'albero non fa frutti. Non è un sapere che mi è stato culturalmente tramandato, anche se in epoche recenti del vissuto dell'uomo questo è avvenuto, ma è un sapere che ho perché sono nato in quel mondo. Non è genetico. Genetica è la risposta alle sollecitazioni del mondo. Genetica è la difesa dai pericoli che in quel mondo nascono, ma la conoscenza dell'abitare il mondo appartiene alla percezione del soggetto al di là che tale conoscenza giunga o meno alla coscienza. Genetico è il meccanismo di risposta soggettivo alle sollecitazioni del mondo, ma non il conoscere il mondo. Questo perché il mondo che sta vivendo il soggetto oggi non è il mondo che hanno vissuto le generazioni che lo hanno preceduto. I meccanismi di risposta sono simili, tramandabili, la razionalità in cui quei meccanismi si esprimono è diversa. Diversa sia come oggetto in sé, sia nella percezione che di essa ne ha il soggetto.

Le risposte soggettive, anche quelle genetiche, mi permettono di conoscere il mondo. Un conoscere che avviene col corpo e non con la mente(pensiero razionale): un corpo che conosce il mondo in cui abita senza descrivere il mondo stesso.

Una mente, un cervello, che iniziano ad elaborare una descrizione del mondo fatta dal corpo selezionando alcuni fenomeni e distinguendoli da altri che, proprio per poterli distinguere, vengono relegati nel rumore di fondo di un conoscere razionale che viene negato alla coscienza.

Una mente, che identifichiamo approssimativamente col cervello, che un po' alla volta prende il sopravvento sul corpo e inizia a dire al corpo che cosa il corpo deve fare affinché funzioni all'interno del mondo che la mente descrive e, spesso, immagina. Un mondo che viene descritto da una mente che non è in grado di descrivere il mondo e per questo, per piegare il corpo a sé stessa, finisce per immaginare un mondo in cui lei è la protagonista e in quell'immaginazione imprigiona il corpo e le sue scelte.

Osservare il cielo significa osservare mutazioni continue di un'oggettività che si riflette nell'idea della modificazione continua della realtà vissuta.

Mentre il corpo si adatta alle trasformazioni del cielo, alle trasformazioni dell'ambiente, la mente pretende che la sua descrizione sia sempre "vera", statica. Non comprende le trasformazioni, tanto meno di sé stessa. Il mondo non si trasforma, altre menti, con altre descrizioni devono agire per trasformare il mondo e, in questo sistema, la mente pensa ad un sé stesso, grande ed immenso, assoluto, padrone determinatore dei cambiamenti a cui la "mente ristretta" è costretta a sottostare.

L'osservazione del cielo e dei suoi mutamenti, attraverso la magia simpatica e le analogie, la mente razionale cerca di spiegare il mutamento che osserva e che mette in discussione il suo concetto di "verità".

Osservando gli astri una mente potrebbe dire: quegli sono gli astri che si muovono. Oppure, luci che si muovono in un cielo di stelle fisse. Osservando gli astri una mente può attribuire gli accadimenti che il soggetto di quella mente sta vivendo alla posizione degli astri nel cielo rispetto alle stelle fisse.

La ragione ritiene sé stessa come una stella fissa nel cielo dell'esistenza, la verità. Le condizioni dell'esistenza si modificano non perché i soggetti con cui si relaziona vivono, ma perché potenze estranee alla sua esistenza, come le stelle, mandano i loro influssi dalla loro posizione nel cielo.

L'astronomia, osservazione del cielo, diventa astrologia, proiezione della realtà vissuta sulla posizione delle stelle che determinerebbero la realtà vissuta: la mente giustifica la sua incapacità di percepire il reale in cui vive e usa l'immaginazione per giustificare la propria incapacità attribuendo gli accadimenti a volontà esterne al reale vissuto.

L'astronomia cessa di essere "osservazione del cielo" e si trasforma in astrologia: lettura della volontà di Dio nel determinare il "destino" degli uomini.

Chi è incapace di osservare il mondo diventa un astrologo che racconta ad altri com'è fatto il suo mondo immaginario.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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