Sterminare gli indifesi è l'ordine del Dio degli ebrei e dei cristiani in nome del potere assoluto di Dio contro i diritti degli uomini.
Ottobre 2024: la filosofia metafisica della Religione Pagana.
05 ottobre 2024
All'entrata del parco di Bomarzo si incontra una statua della Sfinge che porta alla base due scritte.
Su un lato è scritto:
"Chi con ciglia inarcate et labbra strette non va per questo loco, manco ammira le famose del mondo moli sette"
Che tradotto fa (più o meno):
"Chi non osserva in silenzio andando in questo luogo, non è in grado nemmeno di ammirare le famose sette meraviglie del mondo"
Sull'altro lato della Sfinge è scritto:
"Tu ch'entri qua pon mente parte a parte et dimmi poi se tante meraviglie sien fatte per incanto o pur per arte"
Che tradotto fa (più o meno):
"Tu che entri qui poni la tua mente in ogni parte e dimmi se queste meraviglie sono fatte per incantarti o per arte"
Questa tecnica di porre le cose ha un solo scopo, costringere lo spettatore, sospettoso e ostile, a riflettere, su ciò che vede, fra due muri precisi: la meraviglia dell'inconsueto e l'estro dell'artista. Una volta imprigionata la mente dello spettatore ostile entro queste mura, il committente dell'opera dice: "Io intendevo solo meravigliarti!", "Di che cosa mi vuoi accusare?".
Quale messaggio nascondono quelle due scritte dal momento che siamo nel 1500 e Marsilio Ficino, con Cosimo de' Medici, usando le traduzioni di testi filosofici greci, ha aperto una nuova accademia platonica in Firenze dove passava Giorgio Gemisto Pletone. Nello stesso periodo Pietro Pomponazzi metteva in discussione l'aristotelismo usato da Tommaso d'Aquino e invitava i suoi studenti alla prudenza per non fare la fine delle castagne.
Francesco Orsini, detto Vicino, era un emarginato nella famiglia degli Orsini. Una famiglia produttrice di papi cattolici dalla quale, pur coinvolto in campagne militari, se ne discostò appena poté.
Francesco Orsini, detto Vicino, visse a Venezia alcuni anni fra il 1539/40 e a Venezia frequentò il circolo letterario dell'editore Giolito il quale pubblicò una collana di testi greci volgarizzati diffondendo la cultura della Grecia antica. Fra i personaggi frequentati da Francesco Orsini, detto Vicino, nel circolo dell'editore Giolito, c'era Giuseppe Betussi che, fra le altre sue opere, tradusse dal latino in lingua volgare "Della genealogia degli Dèi" del Boccaccio. Fu il primo libro in cui si parlava degli Dèi degli Antichi senza considerarli dei demoni della religione cristiana. Un altro personaggio del circolo frequentato dal Vicino è Francesco Maria Molza (Modena, 18 giugno 1489 – Modena, 28 febbraio 1544) un altro letterato che frequenta Firenze, Venezia e Roma, dedito al libertinismo pratico. La poetessa Franceschina Baffo faceva parte di questo circolo letterario.
Si deve partire da questo per comprendere il senso degli enigmi che Francesco Orsini, detto Vicino, pone all'ingresso del suo Bosco delle Meraviglie.
Le due affermazioni, attribuite alla Sfinge, sono in realtà un indovinello che nasconde il reale significato che Vicino voleva dare al Bosco delle Meraviglie più, giustamente, definito Bosco Sacro.
E' come se Francesco Orsini, detto Vicino, avesse detto al visitatore: "Se non ti sei letto gli Inni Orfici non puoi capire né quello che vedi, né le sette meraviglie del mondo!"
Gli Inni Orfici, tradotti da Marsilio Ficino, erano entrati negli ambienti letterari e da quando il Boccaccio aveva aperto la ricerca su che cosa fosse la Religione degli Antichi, Vincenzo Cartari, nel 1556, pubblicò "Le imagini de i dei de gli antichi nelle qvali si contengono gl’idoli, riti, ceremonie, e altre cose appartenenti alla religione de gli antichi", gli ambienti letterari erano pervasi da euforia "neo-pagana" nella quale cercavano quella "redenzione esistenziale" che il cristianesimo negava loro.
E' da qui che si può partire per comprendere il Bosco di Bomarzo. Indubbiamente Maurizio Calvesi è uno storico dell'arte, ma l'arte non è un oggetto a sé e in sé, l'arte è espressione del desiderio e della vita degli uomini. Siamo negli anni in cui si bruciano le donne chiamate Streghe e i cristiani fanno della tortura una pratica per la diffusione della fede.
Nel 1484 papa Innocenzo VIII emanò la bolla Summis desiderantes affectibus, con la quale diede ai frati domenicani Heinrich Kramer e Jacob Sprenger i poteri in alcune regioni della Germania per svolgere la loro opera di inquisitori contro le donne accusandole di Stregoneria. Ma era il tempo in cui Innocenzo VIII protesse l'inquisizione spagnola, pur lamentandosi degli eccessi (come avviene nella politica Vaticana quando si vuole appoggiare attività di delinquere senza voler apparire nello sporcarsi le mani. Partecipò massicciamente al genocidio del Valdesi nel 1487 con una crociata. Fu Innocenzo VIII che perseguitò i filosofi e i pensatori non allineati con l'ideologia cattolica come Pico della Mirandola a cui bruciò i libri e ne ordinò la carcerazione. Pico della Mirandola, fuggito in Francia, venne comunque incarcerato per ordine di Innocenzo VII e fu liberato solo grazie all'intervento di Lorenzo il Magnifico.
Se non si riesce a capire che questa è la situazione sociale in cui venne costruito il Bosco Sacro di Bomarzo, non si può nemmeno comprendere del perché di tali opere.
"Chi con ciglia inarcate et labbra strette non va per questo loco, manco ammira le famose del mondo moli sette"
Che andrebbe interpretato con:
"Chi con occhi attenti e senza far rumore attraversa la vita, può essere partecipe alle sue meraviglie."
E con le labbra strette venne rappresentata la storia che il Bosco di Bomarzo racconta.
05 ottobre 2024
Oggi ho lavorato per tentare di mettere in ordine le immagini che ho preso al Bosco Sacro di Bomarzo.
Sono riuscito a fotografare quasi tutto.
C'è una disputa. Il costruttore ha voluto fare un discorso cristiano, come alcuni sostengono, o ha voluto fare un percorso magico legato all'antica religione precristiana?
Era il 1500, tempo in cui si bruciava viva la gente, anche se lui era un parente di una casata di papi cattolici.
A mio avviso il discorso è esoterico-pagano che si presta a varie interpretazioni. Ma se voleva fare un discorso cristiano, avrebbe usato simboli direttamente cristiani e non simboli così fortemente caratterizzati.
Questa che vedete sarebbe Orco, la bocca che porta all'Ade. L'immagine è l'emblema del parco. Quando finisco di mettere in ordine le immagini darò un'interpretazione diversa da quella che da Maurizio Calvesi nel suo libro "Il sacro bosco di Bomarzo" tanto usato dalle guide e che ho voluto comperare per capire come i cristiani vogliono interpretare qualche cosa di cui non esistono documenti per una corretta interpretazione.
Però, se fondi insieme stagno e rame hai sempre una lega di bronzo e se presenti Persefone, Demetra, Ade e Cerbero il significato è sempre quello di discesa nell'Ade.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
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Tel. 3277862784
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