La storia non è altro che la successione delle singole generazioni, ciascuna delle quali sfrutta i materiali, i capitali, la conoscenza che le sono stati trasmessi da tutte le generazioni precedenti.
Da una parte continua, in circostanze cambiate, l'attività ereditata, dall'altra parte modifica le vecchie circostanze con un'attività del tutto nuova.
Dicembre 2024: la filosofia metafisica della Religione Pagana.
Cronache mese di dicembre 2024
30 dicembre 2024
L'accettazione psicologica profonda del creazionismo e l'accettazione psicologica profonda dell'evoluzionismo è riscontrabile nei modelli comportamentali delle persone.
Creazionismo ed evoluzionismo non sono soltanto due modi diversi di pensare il mondo, ma sono, principalmente, due modi diversi di vivere e muoversi nel mondo.
L'individuo creazionista è un individuo che manifesta una dipendenza psichica dal soggetto creatore, dalla "verità" o dal "modello" del suo creatore. Una "verità" o un "modello" che sono sempre statici e nei quali il soggetto si muove ed agisce come se fosse egli stesso il creatore con la possibilità di modificare il modello in cui agisce.
L'evoluzionista non ha una "verità" o un "modello" statico di riferimento, ma assume le categorie dinamiche all'interno del modello sociale in cui vive e nell'agire tenta di considerare i risultati delle azioni e le modificazioni che i vari soggetti, all'interno dell'insieme in cui agisce, porteranno quando egli metterà in essere la sua azione per ottenere i suoi fini. Al contempo, l'evoluzionista pensa la sua realtà in continua modificazione per l'azione dei soggetti che con lui la abitano.
Mentre il creazionista è separato dal modello sociale in cui vive ed agisce ponendosi al di sopra o al di fuori di esso, l'evoluzionista agisce in un insieme di soggetti agenti e li considera nelle sue scelte.
Un esempio fra creazionismo ed evoluzionismo, interiorizzati come modelli comportamentali, si possono osservare in una strada molto trafficata o con i carrelli della spesa in un supermercato affollato.
L'affollamento di persone ci consente di visualizzare un insieme dinamico in cui le posizioni delle persone in quell'insieme variano continuamente.
Le persone di quell'insieme non sono guidate da un unico obbiettivo, ma ogni persona ha un proprio obbiettivo, propri percorsi, propri modi di muoversi in quell'insieme. Il loro movimento è dettato dalle loro esigenze, non risponde ad un modello prefissato o ad una "verità".
Le persone che hanno l'idea creazionista si muovono senza attenzione per il movimento delle persone che stanno loro attorno. Tendono ad ignorare che le persone che stanno loro attorno, ora sono in una posizione, ma fra qualche istante, come loro, si saranno mosse in una posizione diversa intersecando il loro movimento.
Mentre l'evoluzionista ha una visione dinamica dell'insieme e si muove cogliendo i segnali di trasformazione delle posizioni delle persone nello spazio e nel suo movimento considera le modificazioni in corso, il creazionista si muove ignorando tali segnali. In un supermercato affollato il creazionista lascia il carrello a destra della corsia mentre guarda i prodotti sulla sinistra bloccando il passaggio, oppure tiene il carrello di traverso incurante delle necessità delle persone che gli stanno vicino.
L'attenzione del creazionista è focalizzata su sé stesso. Il mondo in cui si muove è "puro oggetto" senza intelligenza né progetto. Quello che lui fa è importante, tutto il mondo deve aspettare che lui abbia finito. Nel comportamento del creazionista c'è anche l'altro aspetto della medaglia, la paura del movimento dell'altro quando nel supermercato affollato l'altro deve passare mentre il creazionista ha lasciato il carrello ostruendo la corsia.
Il creazionista ha reazioni diverse nei confronti di chi "pretende" di passare a seconda di come egli colloca, la sua persona e l'altro, nella sua gerarchia immaginaria.
Zingaro, giovane, vecchio, extracomunitario, con giacca e cravatta, ecc. Sono aspetti che il creazionista coglie inserendo l'altro nella sua immaginaria gerarchia: "Mi devo scansare o lo devo mandare a quel paese?"
E' la gerarchia che determina la reazione del creazionista, non la consapevolezza che è sempre e comunque un suo dovere quello di lasciare libero il passaggio. Il creazionista non concepisce che l'altro, chiunque sia, ha il diritto di trovare il passaggio sempre libero (come principio e nelle condizioni possibili).
E' meno visibile nel supermercato, ma molto di più in una strada affollata, specialmente nell'attraversamento pedonale. Il creazionista, anche quando attraversa sulle strisce, ha sempre paura che il veicolo che sta sopraggiungendo non si fermi. Oppure, per attraversare deve fermare il traffico perché lui ha paura che il mondo non si fermi al suo passaggio. Se vede la macchina arrivare e questa rallenta per consentirgli l'attraversamento, non è soddisfatto, deve far si che questa si fermi anche se ha spazio e tempo per proseguire nel suo percorso. Quando attraversa sulle strisce bianche, fa una piccola corsa per raggiungere le strisce bianche e poi, una volta fermate le auto, rallenta e spesso lo fa con l'atteggiamento: "Ora comando io!". Il creazionista non è in grado di considerare il suo movimento in relazione al movimento degli altri soggetti. Per il creazionista i soggetti del mondo sono oggetti senza intelligenza. Questo perché il movimento è cambiamento della "verità" che è il modello mentale che il creazionista proietta sull'ambiente "in cui egli si muove".
Quando il creazionista è automobilista, non comprende perché il mondo non si debba scansare al suo passare. Non capisce che la segnaletica stradale gli concede una serie di diritti e una serie di doveri, ma, soprattutto, non gli consente di prevaricare mettendo in pericolo persone appiedate che in un contatto fisico verrebbero gravemente danneggiate.
Il creazionista in automobile si ritiene il "padrone della strada" come il suo "Dio padrone" si ritiene il "padrone dell'universo".
Questa "verità" deve essere ferma, immobile, altrimenti il creazionista si vede sminuito nella sua capacità di decidere il movimento, come il suo Dio ha deciso di creare l'universo.
Oltre a lui, dio onnipotente che determina il movimento, altri lo fanno e, magari, non sono "Dio onnipotente sopra di lui".
Nella sua testa, la macchina che arriva vuole, sicuramente, centrare lui. Lui è nei pensieri di quel guidatore.
Le sue stesse scelte proiettate nelle intenzioni dell'altro. Per l'evoluzionista i suoi movimenti e le sue scelte sono dettate dalla fluidità, si inseriscono nelle decisioni e nelle scelte di altri, in funzione dei propri obbiettivi e delle traiettorie esistenziali che individua nelle persone.
Il creazionista, nel suo "osservare" o "ignorare" le altre persone, pone l'accento sulla "gerarchia". Nel creazionista il ragionamento gerarchico determina le sue pretese nei confronti delle altre persone o il suo "farsi da parte". Il grande problema, sia in un supermercato affollato, su una strada trafficata, o nelle scelte della politica e dell'economia, è quando il creazionista deve scegliere in un mondo che sceglie e lui deve decidere senza essere il "padrone delle decisioni del mondo".
Quando le sue scelte devono misurarsi con le scelte di altri che spesso sono, magari, in conflitto con le sue scelte. Il creazionista non è in grado di gestire il conflitto se non come annientamento dell'altro; di chi non si sottomette alla propria onnipotenza. E allora si blocca. Si paralizza. Devia l'attenzione delle persone perché incapace di gestire le dinamiche in un rapporto in cui deve dimostrare e argomentare le sue scelte senza essere costretto a rivelarne la natura assolutista; la natura del Dio cristiano che sovraintende alle sue affermazioni.
Come Berlusconi e Tremonti!
Il creazionista appare più decisionista. Le sue decisioni appaiono decise soltanto quando la situazione in cui agisce non presenta criticità. Quando la situazione in cui si muove è "pacifica". In un supermercato, quando i carrelli non sono troppi, allora il suo passo arrogante appare come deciso e determinato e le persone non hanno difficoltà ad attendere qualche istante o a scansarsi.
Nella strada, il creazionista, sia che sia al volante o un pedone, con poco traffico la sua arroganza si scambia spesso per efficienza.
In politica è lo stesso. In una situazione economica tradizionale l'arroganza viene scambiata per efficienza e la superficialità per competenza.
Lo si fece con Craxi che distrusse la ricchezza dell'Italia indebitando il paese; lo si è fatto con Berlusconi per una legislatura di cinque anni che ha distrutto l'economia del paese condono dopo condono.
Quando nel supermercato il traffico di carrelli è intenso, o le strade affollate, allora il creazionista o è impaurito o crea problemi non dando la precedenza o saltando di corsia. Quando la situazione politica ed economica è attraversata da crisi in cui concorrono diversi soggetti e le loro decisioni sono talmente forti da non poter essere annichilite o criminalizzate, il creazionista, arrogante e decisionista, non è più in grado di decidere. E' paralizzato. La paralisi decisionale deriva dal fatto che SAREBBE obbligato a prendere delle decisioni i cui effetti non si riscontrano nell'immediato, ma nel tempo. Nelle trasformazioni in un mondo che si trasforma.
Il creazionista non è in grado di farlo perché lui vive nella "verità", in una staticità esistenziale che ignora le azioni dei soggetti che operano in quella realtà e che la modificano continuamente. Le dinamiche del presente paralizzano il creazionista che per riaffermare la sua "verità" del momento non esita a uccidere le persone sia con i roghi che con i campi di sterminio (le persone che non obbediscono sono loglio che lui getta nei forni). Il creazionista è costretto ad agire per paralizzare le persone affinché non agiscano e subiscano, come lui, la crisi delle trasformazioni in corso.
Esistono delle persone che chiamano sé stesse evoluzioniste, ma in realtà sono creazioniste. Si presentano come "scientificamente evoluzioniste", ma nei fatti e nei comportamenti domina l'ideologia creazionista alla quale vogliono piegare, stuprandola, la società civile.
30 dicembre 2024
E' l'amministrazione assolutista cristiana negli USA.
Sono stati creati in questo modo da Dio. Puniti da Dio per la loro violenza e per la loro malvagità.
Non esistono cause che li hanno ridotti in questo modo, solo la volontà di Dio per la loro cattiveria.
In quest'ottica l'amministrazione USA non cerca né rimuove le cause che continueranno a produrre emarginazione e disperazione per la gloria di Dio. Chi è l'amministrazione USA per opporsi alla volontà di Dio?
30 dicembre 2024
Con la celebrazione del Solstizio d'Inverno del 2024, il prigioniero si sta liberando delle catene.
Il Sol Invicto, per troppo tempo prigioniero e costretto a rimpicciolire i suoi giorni, ora inizia ad allungarli.
Trattenuto da mille catene, ora inizia a spezzarle.
Inizia distruggendo la propria partecipazione ai Social. I social avrebbero dovuto essere un modo per comunicare, relazionarsi, discutere. Invece si sono trasformati in gabbie entro le quali i veicolatori di nulla sono diventati i padroni degli spazi e i distruttori di ogni comunicazione.
Liberarsi dai social è liberarsi da una catena di illusioni che trasformano l'uomo in un oggetto da comperare e vendere.
Quando una catena inizia a sciogliersi, anche le altre catene si indeboliscono. L'universo è immenso e le prigioni che contengono il prigioniero, per quanto possano apparire confortevoli diventano anguste e intollerabili.
La prigione psico-emotiva blocca le trasformazioni e la distruzione delle pareti della prigione implicano la possibilità di altre e nuove trasformazioni.
Purtroppo le condizioni storiche si ripetono. Dai fiducia a nullità che si offrono di sostenerti e poi pretendono di trasformarti in un servo e quando rivendichi la dignità di persona ti aggrediscono perché pensano di poter essere servite.
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Claudio Simeoni
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