La storia non è altro che la successione delle singole generazioni, ciascuna delle quali sfrutta i materiali, i capitali, la conoscenza che le sono stati trasmessi da tutte le generazioni precedenti.
Da una parte continua, in circostanze cambiate, l'attività ereditata, dall'altra parte modifica le vecchie circostanze con un'attività del tutto nuova.
Dicembre 2024: la filosofia metafisica della Religione Pagana.

31 dicembre 2024 cronache della religione pagana
Riflessine sull'idea di evoluzione e le reazioni creazioniste

Claudio Simeoni

Cronache mese di dicembre 2024

31 dicembre 2024

Introduzione agli Inni Orfici

L'introduzione agli Inni Orfici appare come un sorta di invocazione in cu Orfeo sembra chiamare tutti gli Dèi per trasmettere il "rito venerando" con cui gli uomini dovrebbero abitare il loro mondo.

Ogni tema religioso antico che oggi leggiamo, le persone tendono a interpretarlo partendo dalla loro cultura pensando che la loro cultura sia la cultura generale degli Antichi.

Questo modo di pensare è un modo di pensare creazionista in cui il lettore pensa di essere il Dio creatore che interpreta gli scritti di "esseri inferiori" che erano gli Antichi.

Solo che il testo antico viene ignorato nel significato perché il lettore presume di sapere che cosa gli antichi pensavano e non analizza il testo oltre le parole come se fosse un testo della bibbia e dei vangeli dove le parole hanno quel e solo quel significato e trasmettono un significato fattuale perché, secondo i cristiani, se Dio avesse voluto trasmettere un diverso significato avrebbe usato parole diverse.

Il Mito è una cinghia di trasmissione della conoscenza emotiva che, attraverso le parole, si trasferisce nella conoscenza razionale. Ed è in questo modo che dovrebbe essere letto.

Orfeo a Museo

Apprendi, Museo, il rito venerando,
la preghiera migliore di tutte.
Zeus re e Terra e sante fiamme celesti
del Sole, e sacro splendore di Mene e Astri tutti;
e tu, Posidone che sostieni la terra, dalla chioma turchina,
e Persefone santa e Demetra dagli splendidi frutti
e Artemide saettatrice, fanciulla, e Febo invocato con grida,
che abiti il sacro suolo di Delfi; e tu che grandissime
prerogative hai fra i beati, Dioniso danzante;
Io e Ares dall'animo fiero e santa forza di Efesto
e dea nata dalla spuma, cui son toccati doni gloriosi;
e tu, re di sotterra, demone affatto straordinario,
e Giovinezza e Ilitia e nobile forza di Eracle;
e il grande vantaggio di Rettitudine e di Pietà
invoco e le Ninfe illustri e Pan grandissimo
e Era, sposa fiorente di Zeus che tiene l'egida,
e Memoria amabile e le sante nove Muse
chiamo, e le Grazie e le Stagioni e l'Anno
e Leto dalla bella chioma, Tea e Dione venerabile
e i Cureti in armi e i Coribanti e i Cabiri
e insieme i grandi Salvatori, immortali figli di Zeus,
e gli Dèi dell'Ida e il messaggero dei Celesti,
Ermes araldo, e Temi, vaticinatrice per gli uomini,
e Notte antichissima chiamo e Giorno apportatore di luce,
e Lealtà e Giustizia e l'irreprensibile Legislatrice,
e Rea e Crono e Tethys dal peplo scuro
e il grande Oceano, e insieme le figlie d'Oceano
e la forza molto soverchiante di Atlante e di Aion
e Tempo che sempre scorre e l'acqua splendente di Stige
e gli Dèi miti, e tra loro la buona Provvidenza
e il Demone santo e il Demone rovinoso per i mortali,
i Dèmoni del cielo e dell'aria e dell'acqua
e della terra e di sotto terra e che abitano il fuoco,
e Semele e tutti i partecipanti alle feste di Bacco,
e Ino Leucotea e Palemone che rende felici
e Vittoria dal dolce suono e Adrasteia signora
e il grande re Asclepio che dà lenimenti
e Pallade fanciulla che suscita la battaglia, e tutti i Venti
e i Tuoni e le parti dei condotti del cosmo dalle quattro colonne;
e la Madre degli immortali, Attis e Men invoco
e la dea Urania, e insieme l'immortale santo Adonis
e Principio e Fine - infatti per tutti è il più grande -
perché vengano benevoli con cuore lieto
a questo sacro rito e alla libagione santa.

Tratto da: Inni Orfici, Edizione Lorenzo Valla, traduzione Gabriella Ricciardelli, 2000.

Il mito nasce dall'emozione. Un'emozione che trasmette il proprio abitare il mondo nella ragione con l'uso delle parole.

Come altrimenti possiamo capire il senso di Zeus che divora Meti e dalla testa di Zeus nasce Atena, armata di lancia, che progetta il conflitto sia come strategia di guerra che come strategia del lavoro: strategia usata dall'uomo per modificare il suo presente.

Il Mito non è materia per i cristiani: loro hanno un padrone che dice loro che cosa devono o non devono fare.

 

31 dicembre 2024

Riflessine sull'idea di evoluzione e le reazioni creazioniste

Spesso ci si chiede: perché, dal momento che il concetto di evoluzione e la teoria evolutiva è supportato da tante prove, molte persone continuano ad agire e a pensare in termini creazionisti?

Sempre, quando qualcuno tenta di dare delle risposte sull'origine del mondo, dà delle risposte da creazionista.

In altre parole, si danno delle risposte per spiegare una concezione, come se quella concezione fosse una verità in essere e non il frutto di “selezione della percezione soggettiva” messa in atto dall’individuo in base agli input che gli sono arrivati dal mondo esterno e, prima ancora, finché era in pancia della madre.

Tutte le risposte hanno spiegazioni razionali (e non potrebbe essere diversamente) che tentano di spiegare la formazione delle idee che nulla hanno di razionale. La formazione del nostro modo di pensare non ha nulla di razionale, ma deve essere spiegata e comunicata in termini razionali. Ci troviamo in difficoltà proprio perché tentiamo di rendere razionale ciò che non è razionale anziché prendere atto della sua natura non razionale e limitarci a razionalizzare ciò che riusciamo o pensiamo di riuscire a comprendere.

Quando leggiamo delle affermazioni come questa (l'affermazione anti evoluzionista è del 2009):

“"E' probabile che la selezione naturale abbia premiato tra i nostri antenati proprio quelli in grado di vedere in un fenomeno non una conseguenza naturale ma l'azione di qualcuno", dice a Reuters Giorgio Vallortigara, professore di Neuroscienze cognitive presso il centro mente-cervello dell'Università di Trento, autore assieme a Vittorio Girotto, psicologo cognitivo, e Telmo Pievani, filosofo della scienza, di "Nati per credere" (Codice Edizioni). Come se tra i nostri progenitori, spiega, saper vedere l'azione di qualcuno dietro un segno fosse stato determinante per individuare i pericoli e mettersi al riparo da minacce, dunque superare la selezione.

Questo carattere, spiega lo studioso, è rimasto in qualche modo innato nella nostra specie.

"Per un bambino, non piove perché ci sono le nuvole ma le nuvole ci sono per far piovere... un ragionamento infantile che spiega il mondo in termini di funzioni, e non di meccanismi, e che si ritrova in alcune patologie, come nelle prime fasi dell'Alzheimer", dice.

Comprendiamo immediatamente come chi fa queste affermazioni ha separato il bambino dal mondo e dal suo divenuto. Dal suo divenuto come individuo nell’insieme che lo ha generato attraverso fasi diverse di crescita e di selezione della sua capacità di percezione del mondo e separato dal divenuto della specie e dai suoi adattamenti specifici. Affermare che i contenuti della veicolazione del pensiero “razionale” sia un carattere di specie e non il risultati di adattamenti soggettivi del singolo individuo alle sollecitazioni e alle aspettative del mondo significa negare che il bambino ha vissuto una relazione fra sé e l'ambiente.

Il bambino opera adattandosi alle sollecitazioni ambientali fin da quando è in pancia della madre. Quelle affermazioni vengono fatte da chi dimostra di non aver compreso nulla dell’evoluzione. Un'evoluzione che non si produce nei grandi eventi della storia, ma nelle sollecitazioni quotidiane alle quali i bambini sono sottoposti. Significa andare a cerare una verità creazionista nella genetica che anziché essere pensata come fissazione dei caratteri che la specie ha fatto vivendo in ogni istante quotidiano, la si pensa come creata da un dio padrone, portatrice di una verità alla quale il soggetto, il bambino prima e l’adulto poi, si devono sottomettere ed inchinare. Secondo i genetisti creazionisti è la genetica che produce l’individuo e non l’individuo che, in possesso di un'eredità genetica la adatta all'ambiente in cui è nato per poter sopravvivere. Non si tratta solo di adattamento del corpo fisico, ma, soprattutto, un adattamento psico-emotivo attraverso il quale vengono massificate le risposte alle sollecitazioni ambientali. Anche di ordine ideologico.

Difficile è pensare il divenuto, la trasformazione che porta all'oggi. Ancora più difficile è pensare che quelle che noi chiamiamo "idee naturali" siano in realtà il frutto dell'imposizione infantile a cui ci siamo adattati per poter sopravvivere nella società.

Dal momento che la manipolazione dell'infanzia da parte del cristianesimo avviene fin da quando i bambini sono nella pancia della madre, le idee adattative che si formano nella struttura emotiva appaiono come naturali e praticamente immodificabili in età adulta.

I creazionisti vogliono continuamente riaffermare la "realtà del Dio creatore" perché questo consente di rendere le persone schiave, sottomesse e timorose. D'altro canto, anche se una persona in età adulta comprende di essere un divenuto che si è formato in milioni di generazioni, non riesce a collocare sé stessa nelle trasformazioni della specie e nelle sue decisioni non farebbe altro che riproporre modelli creazionisti.

E' un problema serio dal punto di vista religioso.

Le persone sono psicologicamente ed emotivamente dipendenti dall'idea creazionista e necessitano di una qualche forma di creatore per giustificare la loro conoscenza del mondo.

Questo è lo scoglio di quando ci si oppone al cristianesimo. Il Dio dei cristiani è un assassino, lo dimostra le loro "sacre scritture". ma quell'assassino è così profondamente conficcato nella struttura psico-emotiva delle persone da apparire "buono", "misericordioso" e portatore di "provvidenza". Anche se questo non si verificherà mai nelle persone e le persone entrano in sofferenza, continueranno a confidare in quell'idea di "provvidenza" che, di fatto è l'idea che le ha portate alla sofferenza: quando dovevano decidere, hanno deciso e quelle decisioni alimentate dalla "speranza" hanno costruito la loro sofferenza. E' come se il loro Dio si compiacesse di farle soffrire per il suo divertimento.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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