Non è solo il prigioniero che sta rivendicando la propria libertà, ma tutta la realtà sta rivendicando il proprio diritto di liberarsi dalle illusioni e dai preconcetti.
Questo può avvenire solo se la realtà sociale eleva illusioni e preconcetti al ruolo di dominatori.
Dopo un periodo di dominio di illusioni e preconcetti sull'uomo, questi si potrà liberare chiamandoli col loro vero nome.
Gennaio 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.

06 gennaio 2025 cronache della religione pagana
L'uomo fra natura e società

Claudio Simeoni

Cronache mese di gennaio 2025

06 gennaio 2025

L'uomo fra natura e società

Lo stridere fra l'Essere Umano divenuto per milioni e milioni di anni nella Natura in continui adattamenti soggettivi alle variabili incontrate e la sua necessità di veicolare le pulsioni nella società che, rispetto a queste, diventa un ambiente ostile, è ben osservato da una parte della psicologia moderna.

E' abbastanza facile parlare delle relazioni fra oggetti fisici, misurabili nella loro qualità e nei loro effetti, che concorrono fra gli uomini e l'ambiente in cui vivono; più complesse sono le relazioni fra tensioni emotive soggettive, che necessitano di veicolazione, e manipolazione di quelle strutture emotive soggettive operata dalle società nella psiche delle persone per definire comportamenti sociali, estranei alla Natura, nella quale gli Esseri Umani vengono costretti a vivere. Va da sé che, in una percentuale grande di casi, i conflitti interiori, magari veicolati con violenza nella società, esteriorizzano il disagio sociale.

Noi non siamo creati ad immagine e somiglianza di un Dio pazzo, cretino e deficiente; noi non siamo esseri che aderiscono a modelli predefiniti della Natura; noi siamo soggetti a cui le generazioni precedenti hanno fornito un bagaglio psico-emotivo che dalla nascita alla prima infanzia viene manipolato dalla società per costringerci ad adattarci ad essa.

Prendo un esempio da Hanno Sauer dal suo "L'invenzione del bene e del male":

Una delle conseguenze più interessanti della psicologia evoluzionista è che fornisce una spiegazione a molte delle disfunzioni del nostro modo di pensare e di agire. L'esempio forse più noto dell'incongruenza tra la nostra mente e l'ambiente in cui viviamo è il nostro desiderio quasi insaziabile di zuccheri. Per il corpo umano i carboidrati sono una fonte essenziale di energia e l'energia, in passato, aveva anzitutto una caratteristica: era molto scarsa. L'aver sviluppato per via evolutiva una disposizione mirata a sfruttare ogni occasione per assumere zuccheri aveva quindi un senso. Questa disposizione può essere considerata adattiva finché i carboidrati continuano a scarseggiare e il desiderio di zucchero svolge efficacemente la funzione di farci ingerire una preziosa fonte di energia. Ma dal momento in cui abbiamo abbandonato l'ambiente del nostro adattamento evolutivo e negozi, supermarket e distributori automatici ci offrono un accesso continuo a illimitate riserve di zuccheri, la nostra avidità diventa un problema: da quel momento siamo costretti a intervenire volontariamente per tenere sotto controllo l'imperativo evolutivo che ci impone di assumere quanti più zuccheri possibile per prepararci ai tempi di magra.
Purtroppo, la nostra psicologia dispone di un intero arsenale di tendenze ataviche per le quali le società moderne costituiscono un ambiente sempre più ostile, cosicché siamo costretti continuamente e con gran dispendio di energia a reprimere schemi mentali e di comportamento di origine primordiale. Ne consegue una crescente necessità di autocontrollo e un vago "disagio della civiltà": se da un lato la civiltà azzera le nostre difficoltà materiali, dall'altro moltiplica le sfide che pone alla nostra disciplina cognitiva. Si perpetua così una percezione paradossale: il benessere materiale delle società umane evolute contiene in sé una promessa di felicità che viene soddisfatta con una lentezza esasperante e mai del tutto, perché più aumenta la complessità sociale più sale il prezzo da pagare in termini di sovraccarico cognitivo.

Hanno Sauer, "L'invenzione del bene e del male", editore Laterza, 2023, pag. 20-21.

Quando noi ci si chiede: "Che cosa fa violenza all'uomo?" la risposta sta nel tipo di coercizione che viene imposta alle necessità di veicolazione emotiva dell'uomo nel sistema sociale.

Tanto più è grande il divieto sociale e tanto maggiore è la violenza che l'individuo subisce. Tanto maggiore è la mediazione che la società fa fra necessità degli uomini e proprie esigenze soggettive per regolare la veicolazione delle pulsioni nella società e tanto minore è la violenza che il singolo soggetto subisce e che, il medesimo soggetto, mette in atto nelle sue azioni.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

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