Non è solo il prigioniero che sta rivendicando la propria libertà, ma tutta la realtà sta rivendicando il proprio diritto di liberarsi dalle illusioni e dai preconcetti.
Questo può avvenire solo se la realtà sociale eleva illusioni e preconcetti al ruolo di dominatori.
Dopo un periodo di dominio di illusioni e preconcetti sull'uomo, questi si potrà liberare chiamandoli col loro vero nome.
Gennaio 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.

17 gennaio 2025 cronache della religione pagana
Riflessione sui Mirabeau di oggi

Claudio Simeoni

Cronache mese di gennaio 2025

17 gennaio 2025

Riflessione sui Mirabeau di oggi

C'era una vecchia riflessione che feci nel settembre del 2013 mentre lavoravo attorno al primo volume della Teoria della Filosofia Aperta a proposito di un tale Mirabeau che partecipò alla Rivoluzione Francese.

Mirabeau, 1749 – 1791, disprezzato dai nobili, si fece eleggere come rappresentante del Terzo Stato (mi ricorda oggi come molte persone dall’ideologia nazional-socialista si facciano eleggere con i voti del Partito democratico) e quando la monarchia fu in pericolo per la rivoluzione francese [come oggi per Silvio Berlusconi] divenne segretamente un sostenitore di Luigi XVI e di Maria Antonietta.

Fingendo id lavorare per l’Assemblea Costituente [come oggi molti esponenti del Partito Democratico e del Movimento 5 stelle] in realtà parteggia per la dittatura monarchica. Come quegli esponenti del Partito democratico di oggi che, che a parole difendono i diritti umani, ma in realtà vedono con complicità le deportazioni degli immigrati e l'imposizione del lavoro nero e sottopagato per favorire l'imprenditoria contro i diritti civili.

Mirabeau affermava:

"La dichiarazione è necessaria", concludeva Mirabeau, "per la ragione che l'ignoranza e il disprezzo dei diritti naturali sono l'unica causa delle pubbliche sventure e della corruzione de'i governi".

(Riportato da Giuseppe Ferrari)

L’uomo che disse questo durante la Rivoluzione Francese era chiamato "l’oratore del popolo". Alla sua morte si scoprì che, in realtà, stava lavorando per il re di Francia e la sua corte nella speranza di diventare ministro della monarchia francese.

E' mia ferma convinzione, desunta dai comportamenti pubblici, che sia la stessa cosa di Rutelli, Veltroni, Renzi, Violante, Napolitano, ecc.

Aspetteremo che loro muoiano per conoscere la relazione che esisteva fra i loro proclami e gli obbiettivi reali che perseguivano con i loro voti, le loro decisioni, le loro azioni, che oggi appaiono in contrasto con le dichiarazioni come per Mirabeau.

Mirabeau dopo essere stato sepolto al Pantheon con tutti gli onori, scoperti i suoi reali intendimenti, si sono prese le spoglie e gettate nelle fogne.

Non è vero che la storia si ripete. Si ripetono gli interessi che trovano sempre servi più realisti del re (leggi, più fascisti dei nazi-fascisti = nazi-fascismo, ideologia che impone la sottomissione dell'uomo alle Istituzioni che, rispetto all'uomo, si ergono da padrone!).

[foto presa da Wikipedia]

 

17 gennaio 2025

Concepire una realtà diversa quando la realtà sociale
impone la propria visione su ogni singolo individuo

Noi possiamo parlare della concezione del mondo, di come pensiamo la realtà in cui viviamo.

Tale concezione del mondo può essere più o meno utile a chi ci legge, ma sicuramente non può essere condivisa senza un'attenta analisi perché, avendo pochi elementi in comune con la struttura ideologica imposta nell'infanzia entro la quale si è costretti a veicolare le emozioni, induce ad uno squilibrio fra le "risposte automatiche" alle sollecitazioni del mondo e la possibilità di veicolazione emotiva delle persone che vorrebbero far propria tale concezione del mondo.

La tendenza di chi ci legge è quella di difendere le proprie concezioni del mondo per salvaguardare la qualità della propria veicolazione emotiva che, altrimenti, dovrebbero subire una ristrutturazione e un riadattamento che, quando fatto in età adulta, comporta sempre una certa quantità di dolore psicologico.

La fissità della concezione del mondo, imposta dal cristianesimo, viene fatta mediante il tipo di "famiglia" imposta dal cristianesimo in cui la dualità "padre-madre" sanciscono una proprietà sui figli che vengono, in quanto proprietà, separati dal resto della società.

In sostanza, il bambino vive una sorte di assolutezza, separato dalla società, in cui il modello comportamentale della madre e del padre nei suoi confronti diventano il modello da imitare quando, uscito dall'ambito strettamente familiare, dovrà confrontarsi col resto della società.

Quel bambino non cambierà la visione del mondo imposta dai comportamenti dei genitori nei suoi confronti, ma la adatterà alla società per ottenere delle risposte sociali meno dolorose o più confacenti a quello che lui è diventato in "famiglia".

Solo grandi dolori o forti delusioni, dopo conflitti più o meno grandi, gli adattamenti messi in atto dal bambino in famiglia, quando non confacenti alle regole sociali, potranno essere modificati. Nella società il bambino cercherà sempre quella struttura ideologica che gli permette di giustificare le proprie tendenze maturate in famiglia.

Questo è il motivo per cui un modo di pensare il mondo diverso da quello cristiano fatica non solo a diffondersi, ma anche ad essere discusso da persone che cercano sì cose nuove, ma le cose nuove che cercano sono quelle che loro immaginano e desiderano all'interno dell'educazione infantile subita.

Se poi aggiungete che i cristiani aggiungono la violenza illegale contro le singole persone che pensano in maniera diversa da loro per garantirsi la sottomissione e la deferenza, il discorso si fa ancora più complesso.

Che fare dunque?

Manifestare la propria idea del mondo. Giustificarla e discuterla. Manifestarla come necessità perché questa azione, assieme a tutte le diverse spinte che si manifestano nella società, contribuisce ad intaccare tutti quegli elementi con cui il cristianesimo impone la sua malattia chiamata fede.

Ad esempio: fermare la violenza, in famiglia criminalizzando la famiglia dei ruoli quando uno dei componenti non rispetta l'altro, la sua persona o il suo corpo; condannare tute le imposizioni violente in famiglia, che nella società si trasformano in violenza e in prevaricazione; aumentare l'informazione e non chiudere il bambino nell'ambito delle relazioni familiari; favorire i matrimoni gay, il diritto a morire quando lo si desidera, il dovere di abortire o dell'informazione sulla sessualità responsabile, i diritti sociali nei confronti delle Istituzioni; favorire la partecipazione del bambino all'attività degli adulti nella società...

Tutte queste tendenze sono in moto, indipendentemente da chi pratica Religione Pagana, ma chi pratica Religione Pagana deve manifestare il proprio pensiero e la propria visione del mondo anche con lo scopo di dare uno sbocco etico e morale a queste tendenze di liberazione dell'uomo nella società.

Non si tratta di dire: mi capite o non mi capite.

Si tratta di dire le cose, come e con i mezzi di cui si dispone per dirle. Il fine per cui raccontiamo la nostra visione della vita è la necessità di rispondere alle nostre sollecitazioni soggettive, ma gli effetti è quello di partecipare alla trasformazione della società e di fornire elementi per giustificare alcuni cambiamenti della direzione della veicolazione emotiva degli uomini per una società migliore di quella che abbiamo trovato.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

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Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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