Quando l'uomo cristiano si identifica col suo Dio, si ritiene in diritto di scatenare il Diluvio Universale per distruggere coloro che lo infastidiscono.
Esaltarono il loro padrone, che li invitò alla sua tavola, come loglio bruciato nei forni e maiali arrosto serviti ai suoi commensali.
Gennaio 2025: la filosofia metafisica della Religione Pagana.

21 gennaio 2025 cronache della religione pagana
Il cervello plastico e la Stregoneria

Claudio Simeoni

Cronache mese di gennaio 2025

21 gennaio 2025

Il cervello plastico e la Stregoneria

In un ambiente cristiano è quasi impossibile far capire alle persone che le loro scelte e la loro attività cambia la percezione che hanno del mondo e della realtà in cui vivono.

La contemplazione degli oggetti del mondo e l'interazione del soggetto che contempla permette al mondo di modificare il soggetto affinché si adatti alle condizioni oggettive incontrate.

Quel "si adatti" significa: costruisca la sua percezione specifica col mondo e la sua personale elaborazione dei fenomeni del mondo.

Questo rende le persone diverse le une dalle altre.

Questa condizione umana permette all'oscurantismo e all'odio cristiano di distruggere, limitando e circoscrivendo l'attenzione delle persone, la percezione, la capacità critica e la capacità di elaborazione dei fenomeni del mondo. Permette ai cristiani di distruggere nei bambini la capacità, non solo di elaborare i fenomeni del mondo, ma di collocarli negli effetti e nei significati sia che esprimono in quanto fenomeni sia nelle modificazioni che in loro (in colui che li percepisce e vi si adatta rispondendo) produrranno.

Quando gli Stregoni scoprirono gli effetti della contemplazione nell'interazione con gli oggetti del mondo alimentando l'empatia soggettiva attraverso l'acuirsi della percezione emotiva (che riconosceva intelligenza, volontà, emozioni ecc. negli oggetti del mondo in cui viviamo) scoprirono anche gli effetti della magia nera cristiana. La sua attività finalizzata a distruggere l'uomo mediante la sua azione sull'infanzia.

Gli Stregoni non conoscevano l'esistenza dei neuroni specchio (ma nemmeno i cristiani). Gli Stregoni non conoscevano (ma nemmeno si ponevano il problema) la capacità plastica del cervello umano. Sapevano che, data un'azione, articolata nella contemplazione, modificavano la loro capacità di interazione col mondo in cui vivevano.

I cristiani sapevano che costruendo condizioni di vita e di esistenza atroci per l'infanzia avrebbero ottenuto adulti la cui malattia mentale sarebbe stata legata indissolubilmente alla fede nel loro dio padrone e avrebbe riprodotto tali condizioni atroci per l'infanzia successiva per continuare a seminare la malattia di dipendenza chiamata col nome di fede. Generazione dopo generazione.

L'uomo che pratica Contemplazione è in grado di riconoscere la modificazione della sua capacità di interazione col mondo attraverso un aumento della sua con-passione e coinvolgimento nelle necessità del mondo in cui vive.

Rimane una consapevolezza soggettiva. Viene vissuta, ma non può essere dimostrata oggettivamente perché, ciò che cambia, è la soggettività dell'individuo. La modificazione della soggettività percettiva dell'individuo non si presenta agli occhi dello spettatore il quale vede l'individuo che si è modificato come oggetto che "è" e non come oggetto che si è trasformato esercitando la sua volontà nell'attività di contemplazione.

Oggi la ricerca scientifica ci dice che le trasformazioni sono possibili, non ci dice come e in che direzione possiamo trasformarci o perché è necessario farlo. La scienza rileva che la nostra capacità di percezione e di elaborazione dei dati di realtà si modifica in base alla nostra attività e in base agli adattamenti che noi mettiamo in atto davanti alle sollecitazioni del mondo.

Riporto dal settimanale l'Espresso del 19 settembre 2013:

Non solo cyber
Eraclito aveva ragione

Articolo di Alessandro Gilioli

E' da poco arrivato anche nella traduzione italiana il volume "Connettoma - La nuova geografia della mente" (Le Scienze-Codice edizioni) di Sebastian Seung, neuroscienziato del Mit. Un testo divulgativo e probabilmente destinato a far discutere anche oltre la comunità scientifica. Alla base del saggio c'è infatti la gigantesca questione dell'identità umana: - Io sono il mio connettoma-, dice Seung. Di che cosa stiamo parlando? Il connettoma è l'insieme delle connessioni tra i nostri neuroni: una rete che cambia continuamente nel tempo a seconda delle esperienze che facciamo e delle informazioni che riceviamo. L'identità di ogni persona, consistente appunto nel connettoma, quindi non solo è mutevole (e questo è abbastanza intuitivo) ma è proprio come il fiume di Eraclito che non è mai lo stesso un attimo dopo. Del resto lo stesso Seung paragona il flusso dell'attività neurale a un corso d'acqua. Eraclito quindi aveva ragione: o, se preferite, avevano ragione quelle dottrine filosofiche orientali fondate sulla "anitya", l'impermanenza. Dopo aver mappato il connettoma di un verme (C11e3h poche centinaia di neuroni), gli scienziati dello Human Connectome Pro' t stanno lavorando al cervello umano (circa 100 miliardi di neuroni): pochi giorni fa è stato messo on line il secondo blocco di informazioni ricavate su 68 volontari, dopo che i dati relativi ad altre 12 persone erano già stati pubblicati alla fine del 2012. Il tragitto della mappatura sarà ancora lunghissimo e finora non ha attratto i media come avvenuto per il genoma. Ma è solo questione di tempo: le conseguenze della connettomica infatti tracimeranno presto dalle neuroscienze a ogni altro campo che si voglia occupare della "natura umana", etica e religione incluse.

Settimanale l'Espresso del 19 settembre 2013

La scienza fotografa una situazione in atto: non è in grado di dire come, dove e perché può avvenire una modificazione in base all'uso della volontà soggettiva nel mondo in cui l'individuo vive. In base alle predilezioni soggettive. In base alle passioni soggettive. In base ai desideri soggettivi.

La scienza può dire che non è vero che l'uomo è creato da un dio pazzo e cretino, per cui non si può dire che l'individuo "è così", ma si deve dire che l'uomo è diventato così perché, come singolo individuo, si è adattato alle condizioni sociali che ha trovato e può modificarsi, esercitando la sua volontà nell'attività di contemplazione. La contemplazione diventa uno strumento per modificare sé stessi e migliorare la propria capacità di percepire, elaborare e agire nel mondo.

Questo stesso meccanismo, sulla macro scala dell'evoluzione delle specie, si articola allo stesso modo: usare la volontà soggettiva per modificare la propria capacità di percepire, elaborare e agire nel mondo porta alla diversificazione delle specie modificando prima i caratteri culturali all'interno della medesima specie per poi fissarne questa modificazione culturale in una modificazione genetica che diversifica la specie.

Quella plasticità cerebrale è anche una plasticità genetica il cui motore della modificazione sta nel desiderio libidico e nel carico emotivo investito dal soggetto.

La contemplazione è l'attività attraverso la quale l'individuo si sottrae all'educazione cristiana e riprende il suo posto nei processi di trasformazione e di evoluzione della vita.

Per combattere la capacità dell'uomo di espandersi nel mondo e con-partecipare alle trasformazioni della vita, che implica un'assunzione di responsabilità soggettiva nelle proprie scelte e decisioni, il cristianesimo ha elaborato la "tecnica" della contemplazione del desiderio soggettivo del proprio dio padrone che, nelle varie forme libidiche desideranti del singolo soggetto, assumono le quattro forme sessuali classiche della sessualità umana che fissano la dipendenza psichica del soggetto: il desiderio del padre; il desiderio dell'altro; il desiderio della madre; il desiderio della madre sottomessa (moglie).

Questo tipo di contemplazione, anziché espandere l'individuo verso il mondo, lo chiude nella propria sfera desiderante portandolo all'autodistruzione nella fede.

Nel De Imitatione Christi la contemplazione di cristo distrugge l'uomo annullandolo allo stesso modo in cui la contemplazione (chiamata meditazione) di sé distrugge il buddista annullandolo nel nulla chiamato nirvana.

Sia che si pratichi la contemplazione della Stregoneria Pagana, sia che si pratichi la contemplazione del dio padrone cristiano, sia che si pratichi la contemplazione buddista, si ha sempre una modificazione del cervello mediante la forzatura della sua plasticità sia nel senso dell'espansione della capacità individuale sia nel senso del rattrappimento e dell'autodistruzione.

Si tratta di capire la direzione nella quale noi scegliamo di andare. Se verso l'interazione fra noi e il mondo attraverso un cammino comune o se vogliamo estraniarci dal mondo verso la nostra distruzione nell'identificazione col Dio padrone cristiano.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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