La partita di calcio fra filosofi, azione n.37
Rinascimentali contro Dialettici n. 7

Capitolo 68

La partita di calcio mondiale fra i filosofi

Claudio Simeoni

 

Sei capace di giocare a calcio?

 

Rinascimentali e Dialettici n. 7

 

Continua dal precedente...

 

Galilei, dopo una breve corsa passa la palla a Voltaire.

"L'accademia della Crusca ha definito la lingua ufficiale; il suo dizionario rappresenta la norma da cui non ci si può allontanare e la "grammatica" del Buonmattei è una guida infallibile che è necessario seguire. Credete allora che il console dell'Accademia, e in sua assenza il Buonmattei, avrebbero potuto in buona coscienza far tagliare la lingua a tutti i Veneziani e a tutti i Bergamaschi che avessero continuato ad usare il loro dialetto? L'inquisitore mi risponde: "C'è una bella differenza: qui si tratta della salvezza della tua anima. E' per il tuo bene che il direttore dell'inquisizione ordina che ti si arresti in seguito alla deposizione di una sola persona, sia pure infame e già nota alla giustizia; che non ti sia concesso un avvocato per difenderti; che il nome del tuo accusatore non ti sia neppure comunicato; che l'inquisitore ti prometta grazia e poi ti condanni; che ti sottoponga a cinque torture diverse; e che infine tu sia o frustato o messo in galera, o bruciato con tutti gli onori. Lo affermano in modo esplicito il padre Ivonet, il dottor Cuchalon, Zanchinus, Campegius, Roias, Felynus, Gomarus, Diabarus, Gemelinus, e questa pratica non può essere contraddetta"."

Voltaire, Trattato sulla tolleranza, Demetra, 1995, p. 90

Voltaire tenta di scattare in avanti, ma viene fermato da Lenin che interviene con decisione sulla palla facendolo, comunque, cadere.

"Quanto più i contadini saranno istruiti (e dai tempi della guerra contro il Giappone essi si istruiscono con una rapidità di cui molti non li supponevano capaci, abituati com'erano a misurare l'istruzione secondo gli anni passati sui banchi di scuola) tanto più saranno, in modo conseguente e deciso, per una rivoluzione democratica integrale, poiché la sovranità del popolo non costituisce per essi, come per la borghesia, una minaccia, ma un vantaggio. La Repubblica Democratica diventerà il loro ideale appena inizieranno a sbarazzarsi del loro monarchismo ingenuo, giacché il monarchismo cosciente della borghesia mediatrice (con la camera alta, ecc.) vuol dire, per i contadini, la stessa servitù, la stessa oppressione, la stessa ignoranza, unicamente coperta da una leggera verniciatura costituzionale all'europea."

V. Lenin, Opere Scelte, Vol. 1, Due Tattiche, Editori Riuniti e Edizioni Progress, 1972, p. 626

Lenin passa la palla a Democrito.

"Quando coloro che non sono privi di mezzi si decidono a mettere a disposizione degli indigenti le proprie sostanze, assistendoli e aiutandoli, già in questa scelta si palesano la compassione, la solidarietà e l'amicizia, non ché il soccorso vicendevole, la concordia cittadina e altri beni che nessuno potrebbe elencare esaustivamente.

Se puoi offrire un dono, non rimandare: ricordati che le circostanze cambiano.

Se vuoi ricevere qualche cosa dagli altri, impara a donare agli indigenti ciò che possiedi; chi non dona agli indigenti, non riceverà alcun dono quando ne avrà bisogno."

Democrito, Raccolta dei frammenti, Interpretazione e commento di Salomon Luria, Bompiani, 2007, p. 757

Su Democrito interviene Marsilio Ficino che gli toglie la palla.

"Per cui, come Scoto e i suoi seguaci dibattono, ogni natura, ad eccezione della prima, che è l'unica ad essere atto puro, possiede aggiunta una determinata potenza in certo modo per sé informe e formabile da altro, la quale è ugualmente disposta nei confronti dei molti e particolari modi di essere non diversamente da come lo è la materia nei confronti delle diverse forme. Perciò come la specie umana e quella equina, così anche qualsiasi specie intellettuale, sia di angeli sia di anime, può differenziarsi in una molteplicità di individui. Il numero di menti al di sotto di una medesima specie contribuisce alla perfezione dell'ordine universale, perché l'ordine perfetto è quello nel quale sono parimenti disposti gli esseri superiori nei confronti di quelli inferiori, e viceversa questi nei confronti di quelli, e gli esseri simili tra loro. Vediamo chiaramente siffatto ordine nelle realtà corporee. Ma se gli esseri incorporei possiedono un ordine più perfetto, allora è giocoforza pensare che anche in essi vi sia un analogo ordine più perfetto, allora è giocoforza pensare che anche in essi vi sia un analogo ordine ossia triplice. Ora, non può esservi alcun ordine fra esseri simili, senza che una grandissima molteplicità di individui venga compresa al di sotto di una medesima specie."

Marsilio Ficino, Teologia platonica, Bompiani, 2011, p. 1527 – 1529

Marsilio Ficino in possesso della palla tenta il lancio lungo verso Kant, ma la palla viene intercettata da Freud.

"Chiaramente per gli uomini non sarà facile rinunciare a soddisfare questa loro tendenza aggressiva; a farlo non si sentono bene. Il vantaggio di una ridotta cerchia civile, che consenta alla pulsione di sfogarsi nell'animosità contro coloro che ne stanno fuori, non è da disprezzare. E' sempre possibile riunire una quantità anche rilevante di persone che si amano tra loro, sempreché ne esistano altre per le manifestazioni di aggressività. Mi sono occupato una volta del fenomeno per cui comunità limitrofe e anche altrimenti vicine fra loro si osteggiano e scherniscono a vicenda, come gli Spagnoli e i Portoghesi, i tedeschi del nord e del sud, gli Inglesi e gli Scozzesi ecc. L'ho chiamato "narcisismo delle piccole differenze", che non contribuisce molto a spiegare la cosa."

Freud, Il disagio della civiltà, Newton, 2010, p. 136

Freud, un po' in affanno, passa la palla ad Engels.

"Che cosa deriva da queste crisi commerciali che si ripetono regolarmente? La grande industria che ha originato, nel suo primo periodo di sviluppo, la libera concorrenza, viene oggi ostacolata dalla stessa libera concorrenza, poiché la concorrenza e l'esercizio individuale della produzione industriale diventano un freno per la grande industria, freno che deve spezzare e spezzerà. E poiché la grande industria, fin quando verrà gestita nel modo attuale, può mantenersi in vita solo con il perturbamento generale che si verifica di sette anni in sette anni, minacciando ogni volta l'intera società, spingendo nella miseria i proletari, non solo, ma rovinando anche un buon numero di borghesi, ne segue che o si deve rinunciare alla grande industria – il che è assolutamente impossibile – o si deve riconoscere la necessità assoluta di una nuova organizzazione sociale, nella quale la produzione sociale non sia più, come oggi, diretta dai proprietari delle fabbriche che si fanno concorrenza reciproca, bensì dalla società intera, in base ad un piano prestabilito e secondo i bisogni della collettività."

Engels, I principi del comunismo, Newton, 1973, p. 37 – 38

Mentre Engels si appresta a servire Marx in attacco, viene intercettato da Francesco Bacone, Baccon, che gli toglie la palla.

"Aristotele, come un principe ottomano, si è dedicato, con pieno successo all'assassinio dei suoi fratelli. Ma il giudizio su Aristotele non è dissimile d quello dei restanti filosofi greci. Le loro opinioni e teorie sono simili agli argomenti di tante rappresentazioni teatrali, che danno tutte un'impressione di realtà anche se alcune sono costruite con maggiore eleganza, altre con più negligenza e volgarità: conservano tutte le caratteristica che è tipica delle favole, di essere più brevi e più comode nelle narrazioni di fatti veri. Nell'esibizione e nella pubblicazione di queste teorie non c'era la possibilità di fermarsi e di porre un termine alle peregrinazioni e agli errori della mente umana. Se le abitudini, i gusti, le tendenze politiche non fossero state avverse a tali novità, anche nella speculazione, molte altre sètte avrebbero senza dubbio fatto la loro comparsa nella filosofia naturale."

Bacone, Scritti filosofici, Sulla scienza operativa, Utet, 2009, p. 378 – 379

Bacone, in possesso di palla, trotterella e si appresta ad un affondo nell'area dei Dialettici…..

 

Continua...

 

Marghera, 25 giugno 2018

 

 

Gli Dèi riflettono su questa relazione:

Medusa e i filosofi Rinascimentali contro Dialettici n. 7 azione 37

 

Pagina tradotta in lingua Portoghese

Tradução para o português: Capítulo 68 - A partida de futebol entre filósofos, ação n.37 Renascentistas contra Dialéticos n. 7

 

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

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e-mail: claudiosimeoni@libero.it

 

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