Medusa - Musei Capitolini di Roma
Nel IV secolo d. c. Vettio Agorio Pretestato (320 d.c.-384 d. c.) è considerato l'ultimo pontefice della Religione Romana nella tradizione precristiana. Pretestato era il Pontefice della Religione Romana, ma si fece iniziare a moltissimi culti misterici. Studiò tutte le religioni che gli fu possibile studiare e ai cattolici disse che lui avrebbe potuto diventare anche un loro vescovo.
Il problema dell'iniziazione, attribuito alla Religione Antica di Roma, apre ad una questione molto ambigua. Prima di tutto le persone devono tracciare i confini di quella chi chiamano "Religione Romana". La "Religione Romana" non è adorare Giove. La "Religione di Roma" è un modo con cui gli Esseri Umani abitano il mondo, non è il culto di questo o quel Dio. L'iniziazione a Cibele, con il taglio dei genitali, fu proibito dal Senato di Roma (consentiva due sacerdoti, due evirati, ma che non fossero cittadini di Roma). Col tempo anche questa pratica viene bandita. Sta di fatto che se noi arriviamo al IV secolo d. c. e consideriamo Vettio Agorio Pretestato, Pontefice Massimo della Religione di Roma con i titoli di Augure, Quindecenviro, Pontefice delle Vestali, Curriale di Ercole, dobbiamo rilevare come Pretestato abbia aderito ad un'infinità di culti ai quali si è fatto iniziare e ha iniziato la moglie. Fu iniziato al culto di Magna Mater dove il mito di Cibele e Attis era ora interpretato in maniera allegorica. Fu iniziato al culto di Iside e Serapide. Era iniziato al culto di Liber Pater, con Demetra e Persefone. Fu iniziato al culto di Mitra. Era iniziato ai culti di Ecate e ai culti Eleusini. E molti altri.
Per tutti questi culti c'era l'iniziazione, come c'è per il cristianesimo. Un'iniziazione chiamata "battesimo". Ma l'iniziazione non appartiene alla Religione di Roma, Roma non marchiava i suoi cittadini, appartiene ad altri culti che arrivarono a Roma e che Roma accolse. L'iniziazione viene intesa dai più come un modo per iniziare un cammino di trasformazione soggettiva, ma nelle religioni che arrivano dall'oriente l'iniziazione è una sorta di marchio che certifica l'appartenenza di quell'individuo a quella "religione" e lo separa dalla società. Ci sono marchiature indelebili, come la circoncisione, e ci sono marchiature come giuramenti o sottomissione a qualcosa o a qualcuno. Anche il battesimo cristiano può essere ignorato una volta che il bambino diventa adulto se non esistessero dei registri di schedatura delle persone nelle parrocchie.
Possiamo dire che queste erano "Religione dell'Antica Roma"? Se qualcuno mi dice che segue il culto di Iside, io non penso a Roma, ma penso all'Egitto. Se qualcuno mi dicesse che segue il culto di Eleusi, io non penso a Roma, ma penso alla Grecia.
Eppure:
Pretestato come protettore dei misteri in Grecia.
La partecipazione di Pretestato ai misteri eleusini spiega perché egli fu così attivo nel proteggere i misteri in Grecia quando i sacrifici notturni furono proibiti nel 364. Zosimo scrive che Pretestato si oppose alla legge contro i sacrifici notturni, appellandosi all'Imperatore Valentiniano e riuscì ad ottenere un'esenzione dalla legge per Acaia. Informò Valentiniano che la proibizione delle cerimonie notturne avrebbe reso la vita intollerabile per gli elleni, perché poi non potevano celebrare "il più sacro dei misteri" che univa l'umanità con un legame divino. Perciò, Valentiniano permise che i misteri eleusini continuassero secondo l'abitudine ancestrale fin dai tempi più antichi.
I misteri eleusini non sono nominati nel racconto di Zosimo, ma è probabile che Zosimo si riferisca ad essi in quanto la legge li avrebbe colpiti in modo particolare. E' possibile che la proibizione dei riti notturni fosse applicata contro i misteri ad Eleusi perché Demetra e Persefone erano divinità infere, e si pensava fossero collegate con i morti. Questa applicazione della legge contro un culto pagano era contro lo spirito tollerante di Valentiniano e di Valente e, quindi, Pretestato dovette intervenire e correggere l'errore. La proibizione menzionata da Zosimo è probabilmente identica alla legge contro i riti notturni, [...] del 364, in cui Valentiniano e Valente proibirono severamente - sotto pena di morte - preghiere malvagie, pratiche magiche e sacrifici notturni. Questa legge era diretta contro i riti magici, i sacrifici corrotti e le preghiere inique, non contro i culti pagani, sebbene Zosimo affermi che Valentiniano voleva proibire i misteri per mezzo di questa legge.
Maijastina Kahlos, Vettio Agorio Protestato, Editore Victrix, 2010, pag. 83
Era già iniziata la grande campagna dei cristiani per trasformare gli Dèi delle Antiche religioni in demoni.
Pretestato entra in tutte le religioni possibili e spesso ne percorre i gradi di iniziazione. Ciò che fa Pretestato è ciò che fa la Religione di Roma? Oppure dobbiamo pensare che ciò che fa Pretestato è ciò che è diventata, in certi ambienti, la Religione di Roma?
Su questo dobbiamo riflettere. Quando parliamo di religione di Roma, parliamo di un periodo di oltre 1000 anni dove nulla rimane più come prima se il come prima non viene rivitalizzato nella direzione per cui è nato e servito.
Parlando sempre di Pretestato dobbiamo considerare che l'idea degli Dèi di Roma in Pretestato era l'idea che ne aveva la filosofia ed era una filosofia che proveniva dall'Egitto e dalla Grecia anche se sembra, sotto molti aspetti, che Pretestato tenga le distanze dai neoplatonici (Pretesto non si fa coinvolgere dall'imperatore Giuliano quando dichiara il neoplatonismo "religione di Stato" attorno al 330), ma non da tutto il pensiero neoplatonico. Di Pretestato e delle condizioni culturali religiose, fa riflettere quanto scrive Kahlos:
In CIL VI 1779 si dice che Pretestato abbia venerato il divum numen multiplex, una divinità universale, che è stata talvolta interpretata come il concetto neoplatonico di voix; mens, l'Intelletto dell'Universo. Pertanto, secondo la mia opinione, è più probabile che gli aristocratici colti romani del IV secolo, Pretestato fra di loro, seguissero le tendenze comuni, monoteistiche ed enoteistiche, del periodo. Le idee monoteiste pagane del IV secolo, a Roma, non erano necessariamente neoplatoniche, ma erano influenzate piuttosto da varie tradizioni filosofiche dell'antichità greco-romana. Le attività di culto di Pretestato non riflettono l'influenza particolare dell'Imperatore Giuliano, o dei suoi filosofi neoplatonici, come è stato talvolta suggerito da studiosi moderni, ma mostrano piuttosto la religione comune e l'atmosfera culturale del IV secolo. Non collegherei Pretestato con i seguaci di Giamblico o una setta ieratica neoplatonica. Invece, se possiamo citare le persone che possono aver influenzato Pretestato, fra queste vi fu il retore greco Temistio, che può aver trasmesso la tradizione filosofica greca al senatore romano.
Pretestato è stato talvolta visto come un "ardente" pagano rivolto contro il cristianesimo, e le sue attività sono state spesso interpretate, in modo eccessivo, come paganesimo militante, ad esempio facendo riferimento alla sua azione nella disputa fra Damaso e Orsino, i due contendenti per il vescovato di Roma nel 366. Sono incline a pensare che nel risolvere il conflitto e nel restaurare l'ordine a Roma, come prefetto della città, non differì dal suo predecessore, poiché entrambi seguirono gli ordini imperiali e bandirono Orsino; la sua azione probabilmente non ebbe nulla a che fare con la sua adesione religiosa. Propongo anche che Pretestato e Damaso furono alleati l'uno con l'altro, e che essi possano essere concordati di fatto, per una specie di divisione del potere a Roma. Pretestato può essere stato un attivo aderente alle religioni politeiste, ma enfatizzerei piuttosto l'aspetto della ricerca della pacifica coesistenza fra i culti, piuttosto della determinazione del conflitto, durante la sua vita. Nella sua alleanza col vescovo di Roma egli riunì sia gli aristocratici pagani che quelli cristiani, che si muovevano entro gli stessi circoli nel IV secolo a Roma.
Maijastina Kahlos, Vettio Agorio Protestato, Editore Victrix, 2010, pag. 213
E' facile pensare che Pretestato abbia tentato di elaborare delle forme di sincretismo religioso nel tentativo di rinforzare la Religione Romana rispetto alle tendenze filosofiche che percepiva come vincenti nei confronti ad idee religiose, quelle della Religione Romana, che non esprimevano forme, ma azioni.
Pretestato ha vissuto anche gli anni in cui l'Imperatore Giuliano instaura per un breve tempo il neoplatonismo, come religione ufficiale, e le discussioni intorno a Plotino e a Porfirio non sono certo mancate.
Questo ci fornisce l'idea di un ambiente religioso incredibilmente variegato dove lo scontro fra le varie fazioni religiose era molto attivo. I cristiani avevano ottenuto la libertà di culto e già agivano per distruggere i templi delle altre forme religiose. I cristiani già da tempo distruggevano i templi di Mitra che consideravano nemici del loro Gesù. Forse Pretestato stava avvertendo che l'assolutismo religioso stava arrivando con tutta la sua violenza e voleva salvare il salvabile.
Ma quanto di tutto questo può essere considerata "Religione di Roma Antica"?
Scrive Kahlos della morte di Pretestato:
La consapevolezza dei senatori del IV secolo è manifesta sugli epitaffi, specialmente nei lunghi poemi funerari, come nel poema funerario di Pretestato in CIL VI 1779. Nel CIL VI 1779 la carriera terrena di Pretestato è riportata in maniera eccezionalmente breve, perché l'enfasi è posta sulle sue attività religiose ed intellettuali, come pure sulla sua immortalità. E' degno di essere notato che gli epitaffi senatoriali cristiani non differiscono molto da quelli pagani, ma introducono idee simili, per esempio, l'immortalità astrale dell'anima; infatti, le idee sull'immortalità, espresse nel poema funerario di Pretestato, potrebbero apparire anche in un epitaffio cristiano. Può essere stata questa somiglianza di idee, e la certezza dell'immortalità presente nel poema funerario, che irritarono il cristiano Girolamo, come mostrano i suoi attacchi contro Pretestato nelle sue lettere (Hier. epist. 23 e 39). Gli attacchi erano parte del combattimento ideologico in atto fra cristiani e pagani, che divenne sempre più evidente dal 380 in poi, dopo un lungo periodo di pacifica coesistenza a Roma.
Maijastina Kahlos, Vettio Agorio Protestato, Editore Victrix, 2010, pag. 214
Stando a questo, Protestato aveva fatto proprie molte idee estranee alla Religione di Roma Antica. La filosofia Greca e mediorientale aveva lasciato il segno. Probabilmente aveva attinto dalla filosofia Greca, dal Neoplatonismo, dai culti misterici e dallo stesso cristianesimo.
Pretestato non riuscì a riformulare l'Antica Religione di Roma perché, a mio avviso, l'oggetto del contendere non erano questioni religiose, ma la concezione dello Stato e del potere. Il potere era nelle ami dell'imperatore a cui servivano strumenti per controllare i suoi sudditi e l'antica religione di Roma non forniva strumenti adeguati per sottomettere le persone. Lo stoicismo, il neoplatonismo e il cristianesimo funzionavano perfettamente per soddisfare i desideri dell'imperatore.
E forse, era questo che Pretestato cercava nel farsi iniziato ad ogni culto misterico. Cercava un sincretismo che da un lato garantisse continuità alla Religione di Roma Antica e dall'altro fosse funzionale allo Stato in modo da allontanare lo Stato dal controllo dei cristiani.
La tolleranza disarmata della Religione di Roma Antica fu la sua debolezza. Mentre la Religione di Roma Antica non voleva espandere la propria realtà fra altre persone limitandosi a vivere in sé stessa in una democrazia (la Repubblica di Roma) realizzata, i culti che arrivarono dall'Asia e dalla Grecia erano aggressivi, separavano i cittadini di Roma dalla loro stessa società e pretendevano che la società facesse propri i loro principi assolutistici sostituendoli alla democrazia di Roma. Iniziò il Circolo degli Scipioni, lo fece Cicerone, lo fece Seneca, lo fece Cesare Augusto. Quando arriva Pretestato, circa 500 anni dopo, il disastro è già in atto. L'assolutismo ha preso il sopravvento sulla democrazia e il Dio unico dei cristiani, il dittatore per eccellenza, sta dominando Roma indebolendone i cittadini.
Marghera, 06 febbraio 2021
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore della Federazione Pagana
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30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
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